Scansando il solito “dolcetto o scherzetto?” e il suo
consueto codazzo di polemiche, spiegazioni e definizioni più o meno
etimologiche del nome Halloween, il Blog e Bolla e Fantasia hanno voluto
festeggiarla al modo letterario, non solo leggendo o consigliando libri “de
paura” che potessero aiutare a entrare nello spirito (è proprio il caso di
dirlo) della serata, ma invitando alcuni scrittori del campo a leggerli con
noi.
A noi del Blog Del Furore e di Bolla non basta una sola
serata di paura letteraria: è troppo poco il tempo per leggere!
Ed ecco partire l’invito agli scrittori di thriller di
nostra conoscenza malcapit… ehm, selezionati: scegliamo e leggiamo insieme un
titolo appartenente al genere horror/noir/thriller/gotico/giallo, opera di un
altro autore, un altro “collega”, di qualunque nazionalità ed epoca.
Incontriamoci con un pubblico di lettori e parliamone: pregi, difetti,
collegamenti e rispecchiamenti con i loro stili, consigli o sconsigli.
Il risultato, ve l’anticipo, è stato di veder crescere e
sviluppare due bellissimi dibattiti, divertenti, approfonditi, partecipi e di
stimolo, con persone e libri diversi. È stato un continuo intrecciarsi di
opinioni, battute, consigli, considerazioni tra scrittori che in quel momento
erano entrati nella veste di lettori “specializzati”. Ciascuno di loro, posata
la penna con cui creano i loro scritti (che hanno presentato in pochissimi
minuti, superando ogni record di stringatezza ed efficacia di esposizione,
senza spoiler), si è lanciato in una discussione ben argomentata e interessante
sulla bellezza (o meno) del testo scelto. Forse un pochino pilotato, devo
ammettere… ma era troppo allettante la prospettiva di vedere scrittori del
genere trasformarsi in lettori specializzati e ascoltare le loro opinioni,
suggerimenti e anche proposte.
Anche questo è un modo per conoscere un autore: non solo
ascoltarlo mentre parla della propria creatura, ma anche di come parla e
reagisce a quelle altrui.
Scendiamo un momento nei dettagli.
Sabato 28 ottobre ci siamo ritrovati per un Pomeriggio di
Paura a Rosta, presso la Sala consiliare del Comune, grazie alla presenza
infaticabile dell’assessore Anna Versino, coadiuvata da Simona. Gli scrittori
invitati a rabbrividire con noi erano Gianni Rovida, autore de La donna serpente (Spunto Edizioni), Francesca Battistella, autrice de La bellezza non ti salverà (Scrittura e Scritture), e Antonio Mesisca, Nero Dostoevskji (Scrittura e Scritture). Libro scelto: Nel bosco di Aus, di Chiara Palazzolo.
Dopo le presentazioni, sono partita con la primissima
domanda, la più semplice al limite della banalità: vi è piaciuto il libro? assistendo
all’aprirsi di una bellissima conversazione a tre, punteggiata dalle mie
domande/interferenze sui pregi e sui difetti del libro in lettura. Il testo non
è dei più facili e lineari, nemmeno per l’autrice stessa: non si può
classificare come horror “puro”, sempre che esista qualcosa di simile, ed è
qualcosa di più ampio e stratificato di un giallo, per quanto sia pieno di
mistero, con risvolti sovrannaturali, grazie alla presenza di streghe e cerchi
magici di funghi. Tutti e tre gli scrittori sono stati molto brillanti e sicuri
nel cogliere tanti di questi aspetti e a farli emergere, anche criticandoli. La
bellezza di un dibattito sta nel dire anche “non mi ha convinto troppo, questo,
perché…” poiché è motivo di arricchimento generale cogliere un lato meno
splendente di una situazione, un libro, una persona.
Sarebbe troppo lungo descrivere tutto nei minimi
particolari, per cui vi invito a esserci, se per caso non siete riusciti a
presenziare in queste occasioni, in modo da non perdervi la possibilità di
sentire parlare di libri in modo nuovo. Ciascuno degli scrittori ha contribuito
con la sua esperienza, il suo bagaglio di conoscenze, il suo atteggiamento e
con la passione che li contraddistingue. Non sono mancate occasioni per ridere
e riflettere, concordare e dissentire. Francesca Battistella ha messo in luce
tanti aspetti dell’interagire femminile interpretandolo con la sua facilità di
eloquio, leggendo pezzi dal libro e collegandoli in maniera originale. Antonio
Mesisca ha messo l’accento giusto su quello che non lo convinceva molto del
libro, con la sua consueta vena ironica che spinge l’ascoltatore a volerne
sentire di più. Gianni Rovida ha colto gli aspetti della magia e dell’atmosfera
rarefatta creata dalle streghe e dal loro contrapporsi, oltre al puntualizzare
certi punti lasciati vaghi dall’autrice stessa.
Tre scrittori, tre stili, tre personalità diverse, un libro
e tanta piacevolezza.
Sabato 4 novembre, invece, abbiamo scelto di sentire brividi
a Buttigliera Alta, presso la Sala Consigliare del Comune, grazie al vice-sindaco
Laura Saccenti. La struttura era simile, ma gli scrittori invitati erano due:
Gianni Bertani, autore de Il Grisbì (Forme Libere) e Davide Pappalardo, autore
di Buonasera (signorina) (Eclissi). Per il libro, siamo andati decisamente a Nord,
tra i ghiacci della Norvegia: Il confessore, di Jo Nesbø.
La figura di questo confessore così particolare, un
carcerato drogato nemmeno lontanamente imparentato con un cappellano o un
religioso di qualunque genere, ma dall’atteggiamento passivo così aperto da
mettere a proprio agio i compagni carcerati, al punto da recarsi da lui in
pellegrinaggio a confessare tutto dei propri crimini, mi aveva incuriosito
parecchio per la sua apparente impossibilità di esistenza. Come fa un carcerato
ad essere gentile d’animo e aperto ad accogliere confessioni di nefandezze? La
gentilezza c’entra solo in parte, come scoprirete quando leggerete il libro. Ha
molto a che fare con la contraddizione, con la coesistenza in uno stesso individuo
o in una stessa situazione, di aspetti diversi e contrastanti.
Quello è stato il filo principale di un altro dibattito vivace,
che si è sviluppato senza un momento di stanchezza, tra due scrittori molto
preparati e pronti a sviscerare tutti gli aspetti (o quasi) del romanzo che si
sono ritrovati tra le mani. Anche in questo caso non c’è stato molto spazio per
la scelta democratica del titolo (:-D), per cui si sono messi in gioco con un
autore lontano da loro per approccio, nazionalità e stile. Giovanni Bertani ha
evidenziato con molto senso dell’umorismo il momento di blocco da lui vissuto
nelle prime pagine del romanzo, quando un certo evento della vita del
confessore gli ha quasi sbarrato il passo. Non si sentiva di andare avanti, a
quel punto. Ma… essendo lo scrittore e la persona dalle mille risorse che è, ne
è uscito brillantemente e ne ha saputo parlare con arguzia.
Davide Pappalardo è stato molto attento a cogliere anche gli
aspetti e alcuni personaggi secondari, che apparentemente avrebbero potuto
essere tralasciati, ma che in realtà avevano un bel ruolo preciso nel giro
ampio del romanzo. Uno scrittore può farsi passare certe occasioni sotto il
naso? No, non proprio.
Questi che ho descritto sono stati solo due momenti di un
flusso di conversazione molto ricca e divertente a proposito di un libro, da
parte di due autori che l’hanno letto e vissuto con passione. Quella stessa passione
e voglia di nuovo, di nuove prospettive e di creazione, che traspare fortissima
nei loro romanzi. Per quanto siano di origini diversissime (Giovanni Bertani è
di Parma, mentre Davide Pappalardo siciliano, con ascendenze fenicio-aragonesi-saraceno-normanne…
dovrete farvelo dire da lui, con precisione), sono accomunati da una forte
passione per la scrittura, ma la scrittura vissuta, talmente a fondo, da non
essere nemmeno più percepita. Sono due persone che è piacevolissimo ascoltare
per ore, poiché credono in quello che dicono e sono vere nelle loro espressioni
verso l’esterno, ciascuno nel suo personalissimo, originalissimo modo.
Dovrete vederli e ascoltarli dal vivo, e poi mi darete
ragione. (Colto il messaggio subliminale? Seguite i prossimi eventi di Bolla e
Del Furore…)
Se volete guardare tutto il resto delle foto, collegatevi alle pagine Facebook di Bolla e Fantasia e Del Furore Di Aver Libri.
Io posso dire di essere uscita arricchita di tantissimo, da
questa settimana di paura e brividi. Davvero moltissimo. Del resto, la paura
non è una delle altre facce dell’eccitazione?
Gli eventi di lettura hanno sempre il loro fascino.
RispondiEliminaA breve qui a Milano avrà luogo Book City, come ogni anni non vedo l'ora di fare un giro per la città piena di libri a piede libero ;-) <3
Buon venerdì pomeriggio e migliore fine settimana in arrivo ma soprattutto ottimo mese di novembre
Grazie, Arwen! Anche a te, ottimo venerdì e migliore settimana in arrivo...
RispondiEliminaGli eventi di lettura sono affascinanti e arricchiscono, perché impari davvero molto e scopri tantissime cose nuove, sugli scrittori, sul loro modo di leggere, ecc.