Sto per battere tutti i record di ritardo… Il tempo dei
papaveri, di Jolanda Pergreffi, edito da Spunto Edizioni, è stato uno dei libri
presentati al Salone del Libro di maggio, e io riesco a scriverne solo ora. Decisamente,
è ora di rivedere e programmare una serie di priorità. :-)
Posso dire, però, che è uno di quei libri che, una volta
entrati, rimangono dentro. Si presentano sobri e con descrizione, raccontano la
loro storia con tono gentile e misurato, senza mancare di espressività ed
energia. Ti ringraziano per averli ascoltati e se ne vanno leggeri come sono
arrivati. E mentre il lettore si gira per far entrare il prossimo, la loro
magia inizia ad agire, proprio mentre la si lascia decantare.
L’amore è al centro di questa storia ambientata in Italia
negli anni ’50, durante l’abbondante flusso migratorio che spostò grandi masse
dal Nord al Sud, alla ricerca di una situazione stabile e dignitosa. L’Italia
era appena uscita a pezzi da un conflitto mondiale iniziato con baldanza e
finito nell'ignominia dell’alleanza scelta male, e abbandonata anche peggio. Nell'intento
di ricostruirla, e di incollare insieme i pezzi di un presente quasi totalmente
privo di tutto, due mondi s’incontrano, e non di rado si scontrano. Anzi, forse
sarebbe meglio dire che si scontrano all'ordine del giorno.