Sto infilando la lettura di libri che mi arrivano regalati,
uno dopo l’altro. E’ il mio modo di ringraziare chi me li manda, anche se si
tratta di un intero progetto, come Io leggo perché, partito il 23 aprile di quest’anno. Contrariamente alle mie
abitudini, non sono passati mesi o anni dalla ricezione del libro, che ho
trovato una sera tornando a casa ad aspettarmi paziente nella mia buca delle
lettere. L’inizio del romanzo è già allettante: “Quando Dio creò il mondo non è scritto che fosse solo. Difatti c’era un
altro con lui, uno che si divertiva a sfidarlo.” Pensare a Crowley di Buona
Apocalisse a Tutti! è stato un attimo, ma vediamo subito che le cose si
evolvono in un’altra direzione. Siamo in Puglia, a Polignano a Mare (che
risuona famoso per Domenico Modugno), negli anni ’50. La guerra è passata da
poco, ma i suoi fantasmi sono ancora lì, tenuti a bada dalla volontà di
ricostruzione e di vita degli esseri umani fiaccati da un evento distruttivo
dopo l’altro. Seguiamo le peripezie di una bellissima ragazzina bionda di
undici anni, Alba Manzari, che si sta avventurando in mare, cercando di non
soccombere alla paura dell’acqua. Vuole raggiungere i suoi amici altolocati
come lei, Carlo e Margherita, che stanno scherzando un po’ troppo e la fanno
sentire esclusa…soprattutto svantaggiata nella corsa al cuore del ragazzino. Un
cavalier servente accorre in suo aiuto, ed è Nicola, il nipote della cameriera
della sua famiglia, che il consueto affetto fraterno (com’è interpretato da
lei), un po’ scherzando e un po’ stuzzicandola, riesce a far superare l’impatto
temuto ad Alba. Da questo momento, è un intrecciarsi di punti di vista sulle
vicende apparentemente normali di un’adolescente alle prese con la vita e i
primi scontri, ignara dell’enorme cappa malvagia che si è stesa sul mondo fino
a pochi anni prima e di tutte le sue manifestazioni e implicazioni, e di un
ragazzino poco più grande di lei, unico sopravvissuto della sua famiglia ad un
bombardamento, che si trova a costruirsi vita e sentimenti come riesce, grazie
all’amore e supporto incondizionati della zia cameriera, ultimo resto vivente
del suo clan di provenienza. Alba è una ragazzina agiata, bella d’aspetto e
dolce d’animo, aperta e sensibile, totalmente ignara dell’effetto dirompente su
Nicola, che le ha consegnato il cuore nelle mani al primo sguardo su di lei
bimba con riccioli d’oro e trotterellante incerta tra i suoi genitori. Apparentemente,
sembra una storia come tante, di un amore non capito e impossibile (siamo in
Italia negli anni ’50: i posti gerarchico-sociali erano chiaramente indicati e
tracciati, così come i cartelli di divieto di accesso a livelli non propri), di
piccole gelosie, grandi determinazioni e ricerche di riscatto. A movimentare e
anche destabilizzare questa trama si aggiunge un filo nero e angosciante, che
coincide con la storia di Simone Viterbo, un ebreo fiorentino deportato ad
Auschwitz con moglie e figlia, Ester e Sara, che se le vede strappare con
crudeltà senza esitazioni. Alla leggerezza incompresa degli eventi della
giovanissima Alba, si contrappone il buio infinito della condizione di Simone,
piombato in mezzo ad un inferno senza possibilità di uscita, almeno fino a quel
27 gennaio 1945, quando i cancelli dei lager vennero aperti dall’arrivo degli
Alleati. Tuttavia, la vita di Alba viene rovesciata completamente all’improvviso,
grazie ad un segreto rivelato in modo brutale. Niente sarà come prima. Fino
alla fine, non saremo più sicuri, noi lettori, di quello che si svolge di
fronte ai nostri occhi, finché le parole dell’autore non riveleranno, con
rispetto dolce, quello che è davvero stato. E’ un libro veloce da leggere,
nello stile. Io ho impiegato tre ore e mezza di una di queste sere caldissime,
accompagnata da un ventilatore indefesso, e dalla voce calma e oggettiva dello
scrittore, che sa trattare temi così orribili con il garbo dovuto. La traccia
che lascia, però, è profonda, ed emerge poco per volta nei giorni successivi. La
Seconda Guerra Mondiale e l’eccidio degli Ebrei sono storia lontana dai nostri
tempi, attraversati da social, smartphone, vacanze intelligenti, e spettri
inquietanti con sigle enigmatiche come Grexit e Isis, ma il carico di
sentimenti e di emozioni collegate è fortissimo come se fosse appena accaduto.
Arriva direttamente alle corde cardiache, e da lì dovrebbe salire a quelle
cerebrali, per farle funzionare un po’ meglio e dirigerle verso altro che non
sia la sopraffazione, il dominio, l’amore per il potere di per sé. Leggetelo se
volete ricordarvi perché ci chiamiamo esseri “umani”. Scordatevelo, se
desiderate avventura o record storici e statistiche.
LoreGasp
periodo fortunato!
RispondiElimina...ci vuole, ogni tanto!
EliminaTre ore e mezza? Ah, però! Ma sei sempre così veloce oppure questo libro è piccolo piccolo?
RispondiEliminaSai com'è, ultimamente io faccio sempre più attenzione al numero di pagine... non riesco ad impegnarmi in cose troppo lunghe, soprattutto quando fa caldo...
Sono veloce di mio. E questo libro non ha moltissime pagine, sono poco più di 180. Di solito mi piacciono i libri lunghi, ma sono contenta quando ho per mano quelli piccoli, perché li leggo prima e mi illudo che la mia lista lettura scenda. Illusione, illusione...se non smetto di comprare libri o farmeli mandare, non succederà mai. :-D
EliminaBel periodo ..... sembra un libro carino :-)
RispondiEliminaVotino notturno in Net Parade - Buona Notte
Sì, è un libro per riflettere, soprattutto, con un po' di malinconia. Non è da leggere se si è già tristi di per sè, questo non aiuta a mettere da parte il pensiero della crudeltà umana. Ma aiuta a riflettere su come fare per sentirsi ed essere davvero umani.
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