giovedì 28 marzo 2019

ThrillerNord#7 - Il codice dei Cavalieri di Cristo, Carmelo Nicolosi De Luca

LoreGasp

Recensione scritta per Thrillernord, Associazione culturale.

Questa recensione fa parte di un Review Party, un gruppo di blog che si occupano di leggere e di scrivere di un titolo particolare. Questa volta sono venuti alla ribalta i Cavalieri di Cristo. Avevo occhi solo per i Templari (eh, ognuno ha gli amori giovanili che si cerca) e non consideravo gli altri ordini cavallereschi. Carmelo Nicolosi De Luca ci ha pensato e ha costruito una vicenda molto ricca e ramificata. I lettori devono allenarsi per seguirla... anche fisicamente!

Sinossi

Palermo. Sul Monte Pellegrino è stato scoperto un cadavere con alcuni strani segni incisi sul petto. A dare l'allarme è stato un uomo che si è qualificato come Julien Brunner, docente di Geoscienze all'università di Losanna. Ma quando gli inquirenti controllano il suo passaporto, scoprono che il vero professor Brunner è morto la notte prima a Losanna. E dell'uomo che ha trovato il cadavere non c'è più traccia. Il giorno dopo, sulla spiaggia di Cefalù, vengono scoperti i corpi di un uomo e una donna, vestiti con lunghe tuniche viola. Sul petto hanno segni simili a quelli della precedente vittima. Un rompicapo per il vicequestore Giovanni Barraco, capo della Mobile di Palermo: le morti hanno a che fare con un codice primordiale, rivelato a Enoch, e con alcuni numeri dettati da un sacerdote egizio all'esoterista inglese Aleister Crowley, il fondatore dell'abbazia di Thélema, a Cefalù. Mentre Barra-co brancola nel buio, alcuni indizi lo spingono a raggiungere Lisbona, dove Crowley ha vissuto. E dove si imbatte nei discendenti dei Cavalieri di Cristo, l'ordine creato da re Dionigi I dopo la soppressione dell'ordine dei Templari...


mercoledì 27 marzo 2019

ThrillerNord#6 - Arthur King, Graphic Novel

LoreGasp

Recensione scritta per Thrillernord, Associazione culturale.

... i fumetti. Una volta si chiamavano così, ora si sono evoluti in graphic novel. In ogni caso, restano una bellissima espressione del modo di raccontare storie. Li ho sempre amati, ne ho collezionati molti, a partire dal classico che più classico non si può, Topolino, passando per i manga. Soprattutto quelli della mia infanzia, costellata di robot come Goldrake (ehi, questo è il classico dei classici) e Jeeg Robot.
Uh, sospiro.
La collaborazione con Thrillernord riserva sorprese simpatiche come questa.
E' stata una bella occasione di sbirciare in un mondo per me ancora abbastanza nuovo.

Sinossi

In occasione del venticinquennale (1993 - 2018) dall’uscita del primo albo di Arthur King, il celebre fumetto creato dallo sceneggiatore Lorenzo Bartoli e dal disegnatore Andrea Domestici, Cut-Up Publishing presenta il volume in edizione di pregio Arthur King: Segni d’autore alla corte del King, un “best of” delle migliori storie, qui riproposte in grande formato, una ricchissima selezione di tutte le prestigiose firme che hanno lasciato il segno nella serie, come Corrado Mastantuono, Tito Faraci, Giuliano Piccininno, Massimo Carnevale, Saverio Tenuta, Guglielmo Signora, Lucio Leoni, Emanuela Negrin, Greg, Alessandro Bignamini e tanti altri. Mentre la “Arthur King Gallery” contiene i contributi di Roberto De Angelis, Paolo Mottura, Giuseppe Palumbo, Marco Soldi, Luigi Siniscalchi, Maurizio Di Vincenzo, Mauro Talarico, Alessandro Gottardo e tanti altri.


sabato 23 marzo 2019

ThrillerNord#5 - I tempi nuovi, Alessandro Robecchi

LoreGasp

Recensione scritta per Thrillernord, Associazione culturale.

Ecco un autore che mi incuriosiva da un po'. Ed ecco l'occasione giusta per conoscerlo. Grazie a Thrillernord, ho letto I tempi nuovi, di freschissima uscita (14 marzo 2019) per Sellerio Editore.

Un libro che mi ha fatto girare la testa, per la girandola di informazioni talmente ben incastrate le une nelle altre a formare una trama solida e fluida al tempo stesso.

Sinossi

Un bravo ragazzo, università, fidanzata, famiglia, i soliti lavoretti per raggranellare i soldi per un viaggio di piacere, viene trovato morto dentro la sua utilitaria. Le mani legate al volante, un colpo in testa e un foro di proiettile preciso alla tempia, i calzoni abbassati. Del caso si occupano i sovrintendenti Ghezzi e Carella, ed è un’indagine che si presenta lunga e complessa, dove gli indizi, anziché mancare, sembrano troppi.
Intanto, Gloria Grechi, impiegata di media condizione, donna dal fascino e dall’atteggiamento elusivi, si presenta presso la neonata agenzia investigativa di Oscar Falcone, non specchiatissimo amico e compare di guai di Carlo Monterossi: vuole che le ritrovino il marito improvvisamente scomparso. Ma la cliente non dice tutto, non spiega perché non si rivolge alla polizia, non chiarisce i suoi misteriosi comportamenti. Carlo Monterossi, autore televisivo di una trasmissione di enorme successo, che gli ha dato fama e soldi, ma che lui odia per quello che è diventata, spazzatura, cinismo, speculazione, simbolo dei simboli dei tempi nuovi, partecipa e osserva, investigatore per caso, acuto e ingenuo.
Presto piste, indizi e vicende convergono in un intreccio in cui le vite si mischiano: gli inseguiti possono diventare inseguitori, i giocatori pedine, i traditori traditi a loro volta.
Alessandro Robecchi ha costruito un noir d’alta scuola; un intreccio che è come un meccanismo perfetto in cui ogni ingranaggio porta il lettore con totale naturalezza dove è più sorprendente ritrovarsi.
Emozionante, ribelle, sarcastico e paradossale, disperatamente romantico, il suo personaggio ricorda il Marlowe di Raymond Chandler, ma impiantato nei tempi nuovi. Contro i quali porta un disincantato messaggio di resistenza.


venerdì 22 marzo 2019

Matteo di Pascale - Il piano inclinato

LoreGasp


In fisica, per piano inclinato si intende una particolare macchina semplice costituita da una superficie piana disposta in modo da formare un angolo maggiore di 0° e minore di 90° rispetto alla verticale, rappresentata dalla direzione in cui si esplica la forza di gravità (che può essere determinata ad esempio attraverso un filo a piombo).” Sono le prime parole della definizione di piano inclinato in Wikipedia, per una veloce consultazione.

La definizione fisica è la prima cosa cui ho pensato, dopo aver letto il titolo di questo libro di Matteo di Pascale, uscito ieri 21 marzo per I Jackpot di Las Vegas Edizioni, e con cui ho confrontato la storia, dopo averla letta. Ero curiosa di scoprire se una delle leggi fisiche più antiche di questo mondo (pare che gli Egizi la conoscessero già, grazie alla loro abilità di costruttori di grandi opere) si potesse, in qualche modo, applicare alla vita umana. E soprattutto, come.

La sinossi è già un invito a guardare in quella direzione:

Francesco, pubblicitario di successo da cinque anni in Olanda, non sa ancora di essere come una biglia d’acciaio in bilico. Di giorno lavora in un’agenzia in cui guadagna più soldi di quanto riesca a spendere, di sera passa da un locale all’altro a caccia di alcol e ragazze. Le sue vicende si mescolano a quelle dell’olandese Nicky, dell’americana Julia, del greco Christos, e di molti altri “expat” che come lui cercano di ammazzare la noia in una festa infinita tra i canali.
Ma quando cerca di ricordare il vero motivo per cui se ne è andato via da casa, accade l’inevitabile. Il piano inizia a inclinarsi, la biglia scivola, Francesco perde il controllo: si innamora di Nina, la ragazza spagnola di Christos, e questa passione illumina tutto il resto di una luce improvvisamente spietata. Il lavoro, gli affetti leggeri, le sbronze, niente ha più senso.
Dentro un’Amsterdam fatta di eccessi, dove la vita sembra un’esperienza di passaggio e perdersi è sempre concesso, Francesco ha forse l’ultima occasione per non precipitare.

A prima vista, e restando in superficie, ho provato fastidio per le vicende di Francesco. Molto di quel fastidio proviene proprio da lui. Quando ci affianchiamo alla sua vita, ci troviamo già con un bell’inizio di vertigini. Di giorno, Francesco si rinchiude in un ambiente semi-asettico, bianco quanto certe atmosfere allucinate di Matrix (vi ricordate l’incontro di Neo nella bianchissima stazione della metropolitana?).

lunedì 11 marzo 2019

ThrillerNord#4 - Grotesquerie, Emanuela Valentini

LoreGasp

Recensione scritta per Thrillernord, Associazione culturale.

Emanuela Valentini! Sono molto felice di averla "ritrovata". Dai tempi de La bambina senza cuore, avevo perso le sue tracce, pur se vedevo che era impegnatissima a scrivere e creare.
E ora, con questo bellissimo romanzo bizzarro, ritorna sul Blog, e io ne sono particolarmente felice.

Sinossi

Inizi ‘900, Francia. La pace tra gli stati europei è effimera e messa in discussione da rivalità, sete di conquista e moti di ribellione. A Rouen vige il culto della perfezione estetica. Se i ricchi curano i loro difetti fisici con delle protesi d’oro, trasformandoli in simboli di bellezza, i poveri ritenuti più strani finiscono nel circo di Madame Grotesque, un posto macabro in cui creature emarginate e deformi si guadagnano da vivere divenendo oggetto di scherno e di divertimento dei potenti. Nel frattempo, in una prigione sotterranea segreta, i dissidenti vengono indebitamente impiegati nella costruzione di macchine da guerra... Una scrittura avvolgente e piena, un romanzo corale dall’ambientazione potente, un’avventura steampunk distopica piena di personaggi tormentati e cose che non dovrebbero accadere. Un’adolescente muta non dovrebbe essere costretta a lavorare in un circo dei mostri; una ragazza intrepida e generosa non dovrebbe essere ridotta in schiavitù; un giovane coraggioso che si affida alla poesia non dovrebbe essere ostaggio di sudici poteri.


giovedì 7 marzo 2019

Arriva il 32° Salone Internazionale del Libro di Torino!

LoreGasp




Mercoledì 6 marzo 2019, ore 11,30, presso lo spazio Murazzi Student a Torino, direttamente affacciato sul Po, si è tenuta la prima conferenza d’avvio del Salone Internazionale del Libro di Torino, previsto per il periodo 9-13 maggio.

Gli anni scorsi riuscivo sempre ad arrivare in ritardo, o a sbagliare il giorno della conferenza d’inizio. Perciò, arrivavo sempre un po’ trafelata a sapere e capire come si sarebbe sviluppato il Salone più atteso della città, guardando i siti o i social.

Quest’anno è stato diverso, anche perché il Salone sta funzionando in modo leggermente diverso, almeno dal punto di vista della comunicazione. Dopo la conferenza, ho l’impressione che il direttore del Salone, Nicola Lagioia, non si sia risparmiato quando si è trattato di fare un passo avanti, esporsi in prima persona e dire: sì, il Salone si farà, e sarà un po’ diverso da come abbiamo sempre fatto.
Non sono certo la persona più adatta per rivangare la storia tormentata di un Salone espositivo che dovrebbe sempre filare liscio come l’olio ed essere sostenuto da città, regione e nazione intera, e non serve a nessuno andare a focalizzarsi sulle magagne del passato e le mancanze del presente.
È facile criticare, è facile giudicare ed è facile sperare che le cose buone come questa falliscano e spariscano dalla faccia della terra, a beneficio di invidie e di creature piccole quanto capocchie di spillo, che si rallegrano delle sventure altrui.

A me piace guardare le cose in un altro modo.

Cos’ho visto ieri?

Innanzitutto, uno spazio di conferenza interessante: il Murazzi Student Zone è un locale dall’architettura abbastanza insolita (muri di mattoni, volte a vista che fanno pensare più ad un magazzino, che non ad un luogo dove ci si riunisce per parlare, creare e anche prendere un caffè), riservato agli studenti e ai ritmi e alle esigenze della loro vita di studio, esattamente a due passi dall’argine del fiume Po. Se io avessi avuto a disposizione uno spazio simile, nei miei giorni universitari, non mi sarei più scollata da lì.

All’inizio, una sfilata dei principali attori che si sono riuniti per tirare su le sorti di un Salone che tre quarti della città dava per spacciato durante la stessa edizione del 2018: Silvio Viale, presidente dell’Associazione Torino, città del libro, Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei Lettori, Maurizia Rebola, direttrice della Fondazione Circolo dei Lettori, e Nicola Lagioia, direttore editoriale del Salone del Libro.

Dopo i dovuti ringraziamenti e tributi alla politica, la rivelazione anche delle difficoltà incontrate nell’appianare la situazione Salone da parte dei rappresentanti del Circolo dei Lettori, si è arrivati al cuore vero e proprio. Come sarà strutturato il Salone? Chi comparirà? Quali autori? E il paese ospite?

Il Salone cambia struttura: il padiglione n°5 non è più disponibile, entrerà in scena lo spazio espositivo dell’Oval. Di conseguenza, le entrate saranno due, con la calda, caldissima speranza che il flusso dei visitatori sarà più disciplinato e meno soggetto a quelle orribili code faticose, soprattutto dei primi giorni. La speranza è mia, naturalmente. Io mi auguro che se ne stiano occupando perché, da creatura nevrastenica e impaziente come sono, anche solo 5 minuti di coda, all’italiana, per di più, sono una tortura inenarrabile. Non è tanto il dover aspettare il proprio turno di entrata, che potrebbe essere ragionevole, quanto il dover difendere continuamente la propria postazione dai furbi, continuamente presenti e in agguato, che ritengono il loro tempo sempre molto più prezioso degli altri, e che devono passare per primi, in grazia della loro spregevole furbizia.

Capita dal panettiere, e purtroppo anche in manifestazioni di questo tipo, dove si presuppone ci sia un concentrato maggiore di rispetto altrui. Illusione.

Paese ospite? No, non c’è. Perché limitarci ad un paese, quando si può avere una lingua intera?

Una delle novità del Salone è proprio questo: lo spagnolo sarà la lingua ospite del 32° Salone Internazionale del Libro. Perché una lingua? Perché parlare altre lingue è il modo migliore per abbassare barriere di cultura e tradizione tra umani, e avvicinarsi a conoscere, e apprezzare.
Un altro ospite d’onore c’è, però, ed è Sharjah, la capitale mondiale del libro 2019: pare non sia stato facilissimo accordarsi questa presenza, che potrebbe anche rivelarsi sorprendente.

Chi sono gli autori? Talmente tanti, che... non li ricordo! Di sicuro mi è rimasto impresso Matt Salinger, il figlio di John Salinger, che interviene a proposito del famoso padre. Quest’anno ci saranno festeggiamenti vari al Salone, che coinvolgono moltissime case editrici, come la Sellerio, che compie 50 anni, Minimum Fax, che ne compie 20 e molte altre ancora che non cito solo per questioni di memoria… ma sono rimasta davvero sorpresa di quante compiono gli anni praticamente tutte insieme. Il 9 è un numero propizio per i concepimenti, davvero. :-D

Sto tralasciando tanti pezzi. La conferenza è durata un paio d’ore, ed è stata molto ricca, per la parte che tocca le presenze di autori e case editrici e tutto il programma del Salone Off, quello che coinvolge librerie e strutture che ospitano serate e feste a tema provenienti dal libro. Vi ricordate che spagnoleggiamo a maggio a Torino, al Lingotto? Lo faremo anche fuori, poiché la lingua è strettamente associata a paesi che amano danze come tango, merengue, bachata. Insomma, si legge e si balla a Torino! E non solo.

Alla conferenza io ho colto la volontà di fare, di creare e di offrire un’esperienza che si allarghi nelle vite di chi frequenterà il Salone toccando più corde possibili. Ci saranno insoddisfazioni, insofferenze e cose riuscite male, critiche e giudizi più o meno reali o supponenti. Fa tutto parte del gioco.
Il gioco, sì. Non ho detto una cosa estremamente importante, che riguarda il tema del 32° Salone Internazionale del Libro: il gioco. E in particolare, il gioco del mondo.

Come sarebbe se tutte le culture, i paesi, le lingue e le tradizioni del mondo fossero parte di un grande gioco divertente? È la domanda che nasce esaminando le opere di Julio Cortazar, che è l’incarnazione di una grande mescolanza di culture e di lingue, essendo nato in Belgio da genitori argentini, e scrittore e viaggiatore in tutta Europa.

Che ne dite? Scendete a giocare, a maggio?

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