LoreGasp
…quesito difficile,
difficilissimo. Ieri mattina sono capitata, nel mio giro mattutino su Facebook,
sulla pagina di Libreriamo, che proponeva questa domanda, che leggete nell’immagine
accanto. Sono riuscita a scrivere quanto segue solo di sera, ma mentre mi occupavo di altre
faccende, questo invito continuava a risuonarmi in testa.
Ho scritto il primo
titolo che mi è balzato in testa, Donne che corrono con i lupi, di Clarissa
Pinkola-Estes, perché quello mi è sembrato subito IL LIBRO che ogni donna
dovrebbe avere e leggere periodicamente, dall'adolescenza in avanti. Io l’ho
iniziato e portato fino a tre quarti circa, per poi lasciarlo lì a decantare. Non
mi piace parlare di abbandono: io non abbandono mai i libri.
Li inizio, e
qualcuno rimane lì ad attendere paziente il suo turno anche se io gli faccio
passare sopra altri titoli più freschi e affascinanti, ma loro sanno che
ritorno sempre. Altri li assaggio, per poi gustarli anche anni dopo.
Probabilmente è quello che capiterà a questo titolo della Pinkola-Estes.
L’autrice
è una psicologa che, attraverso gli archetipi femminili da lei individuati
nella tradizione folkloristica di alcune nazioni (ma che in realtà sono comuni
praticamente a tutte le letterature), ricostruisce un ritratto spirituale e
psichico dell’essere donna, molto profondo, affascinante e anche un po’
inquietante. E’ uno sguardo nel buio dell’animo femminile, dove l’acqua è scura
e un po’ fredda, d’aspetto, ma in realtà culla e nutre le radici delicate della
creatività e della psiche.
Un altro libro che lego subito dopo è Le parole per
dirlo, di Marie Cardinal. Una testimonianza violenta, tormentata e vincitrice
di un’esistenza frammentata dal panico e dai traumi inferti con noncuranza da
un padre stupidamente crudele, e da una madre amara e inesistente. Non dovrebbe
mancare in una libreria femminile, a parer mio, perché la protagonista, per
quanto colpita e piegata da una vita molto invalidante, riesce a recuperarla e
guarirla, pezzo per pezzo, con un amore di sé caparbio e anche stizzoso.
Incoraggiante, senza dubbio.
Come terza autrice, tanto per completare un
trittico, mi viene da pensare ad Angela Carter, e alle sue fiabe de La camera
di sangue, molto anticonvenzionali e alcune decisamente disturbanti. Aiutano a
mantenere un altro punto di vista sulle cose, per evitare così di appiattirsi.
Se ci ripenso, tutti
e tre i titoli sono anticonvenzionali e il punto di vista, l’argomento e il
modo di trattarlo sono originali e molto sui generis. Il loro pregio
principale, secondo me, sta proprio nel coraggio di esprimersi, nei propri
modi, scegliendo temi complessi e intensi. Ed è quello che gli esseri umani dovrebbero
imparare a fare molto presto nella propria vita, per evitare di diventare cloni
omologati di altri.
Quali altri titoli?…qui
ci sarebbe da scrivere interi blog, prendendo in esame la letteratura dai primi
graffiti in avanti. Diventa difficile standardizzare, poiché si corre il
rischio di diventare banali o di dettar legge in un campo che è altamente
soggettivo.
Se guardo la mia
libreria, quella nello studio, e quella poco convenzionale rappresentata dalle
colonne del tavolino di lettura (senza dimenticare le piccole pile sparse sul
tavolino del salotto, in un cestino in bagno e altri testi sparsi qua e là),
vedo che mi sono fatta mancare pochi generi, proprio per essere pronta a tutte
le evenienze. Chissà quali…forse che l’FBI potrebbe aver bisogno di lettori
compulsivi stranieri da un momento all’altro? :-D Magari! Forse potrebbe essere
uno spunto per un romanzo…ve lo lancio lì, se qualcuno con lo spirito da Dan
Brown volesse raccoglierlo.
Ho sicuramente libri
di letterature varie, i cosiddetti classici. Sono il conforto di uomini e donne
vissuti in altre epoche, con altri linguaggi, ma che si sono trovati ad
affrontare gli stessi problemi di noi moderni tecnologizzati. Romanzi, di ogni
genere. Niente più horror, ma apprezzo sempre i thriller, per quel brivido
investigativo che è abbastanza lontano dalle mie corde. Storici, perché adoro
le epoche lontane e i loro valori. Saggi di ogni tipo, e libri di formazione.
Quest’ultimo è un genere che ho scoperto con Vendere fa schifo, se non sai come
farlo, ed è un mondo nuovo e molto, molto meno ingessato e grigio di quanto può
apparire all’inizio. Anzi.
Per il momento, i
tre titoli di sopra sono quelli che m’immagino come colonne portanti della
libreria femminile, ma questa è naturalmente la mia opinione. E sono i primi
titoli che mi vengono in mente, temprati e usciti dalla mia esperienza di vita
e di lettrice. In realtà, ve ne sono molti, molti altri che ho racchiuso nei
termini generici di cui sopra, perché altrimenti dovrei scrivere ancora per ore
di fila, senza arrivare nemmeno a metà della questione.
Ora, però, sono curiosa: quali sono i vostri
pilastri da libreria?
Titoli interessanti...
RispondiEliminaio credo di essere nella fase "basta che respiri" ehm, basta che sia carta stampata...
Sto finalmente rileggendo "I pilastri della terra": avevo dimenticato moltissimi dettagli; un "signor libro"! ...e sono neanche a metà.
Ma sto già pensando di lasciarmi ricatturare da zia Jane.
I pilastri della terra ha un suo profondo perché. Fai bene a rileggerlo...io mi sto lasciando prendere da altro, tra cui montagne di libri sugli angeli.
Elimina