La vita nel mondo reale è un vero caos, se poi si è immersi
nel mondo vario ed avariato della malattia e delle terapie…
Un rimedio? Un bel dialogo, così eccomi qua a spettegolare.
C’è bisogno di una premessa, cara Loregasp: ti sto
coinvolgendo nel giro di chiacchiere con altre amiche (in realtà ci
incontriamo, spacciamo e scambiamo libri in posti malfamati come la parrocchia
e l’oratorio o l’ambulatorio del medico di base…) su un libro che conosciamo
bene; una di queste amiche ama spulciare tutte le recensioni, a volte le
commentiamo. Sì, siamo strane: in pratica recensiamo le recensioni…
Il libro in questione è “L’imprevedibile piano della
scrittrice senza nome”: è piaciuto a tutto il mio circolo di lettura, anche la
più esigente ha gradito. Una recensione negativa non ricordo su quale sito o
blog ha scatenato le ire funeste. Il commento più educato: ma se questa vuole
più spessore nei personaggi e più profondità nei contenuti, perché non si
sciroppa “Resurrezione” di Tolstoj o qualche francese ottocentesco ripiegato su
se stesso ed il suo piccolo mondo borghese? E la stessa tizia, poi, segna ben
cinque stelle a quella cianfrugliona della Killough-Walden? Maddai! L’intento
della Basso è in parte dichiarato dalla stessa Vani mentre commenta la rivista
per cui deve scrivere un articolo “riccardesco”!
