martedì 13 maggio 2014

L'Amanita#32 - Il ladro di libri incompiuti, Prima Parte

Il ladro di libri incompiuti
Matthew Pearl

Turner aveva sentito il collo che s’irrigidiva e le vene che si gonfiavano all’udire quel nome particolare: Dickens.
Come se quella parola gli fosse marcita nelle viscere e ora gli strisciasse su per la gola.
Non si preoccupi, egregio funzionario della polizia a cavallo del Bengala: ha tutta la mia comprensione, ho la stessa reazione a quel nome. Anche se il suo problema è il figlio di Dickens, non scrittore, ma suo superiore nella polizia bengalese.
La mia storia travagliata con Dickens risale al millennio scorso, quando attorno ai sette-otto anni trovai “Il Circolo Pickwick" in “Piccole donne”. Se lo leggevano loro…
Sbagliato!
Bocciai Pickwick, Oliver Twist e quasi svenni di fronte alla piccola Dorritt. Ecchecavolo, avevo già pagato la mia curiosità con Eugenia Grandet e La cugina Bette del Balzac… meglio tornare ai pirati di Salgari. O dilettarmi con Kipling.
Comunque ritrovai Dickens al liceo. Odiai <<colui che abusò del genere letterario novel>>, così lo ribattezzammo io e Loredana.
Anni dopo e parecchi tentativi di leggere qualcosa di suo, mi ritrovo a sputare la stessa sentenza: secondo me Dickens è parecchio sopravvalutato.
Però… ammettiamolo, il titolo italiano è appetitoso. Certo, gli rispondi: bravo scemo, già che ci sei, ruba un libro concluso e magari autoconclusivo, pensa che sfiga beccare la parte centrale di una saga!
Quando ho aperto e sbirciato l’originale “The last Dickens” ho sbottato: sicuri che sia davvero l’ultimo? Prolissico (no, non è un errore, consideratelo un neologismo) com’era…
Ma è un tascabile, “morbido”, super scontato. Va be’, può essere un modo per accostarmi al tizio senza turbare stomaco e borsellino.
La storia comincia un giorno di giugno 1870.
Abbiamo due “scenari”.
Il Bengala, dove Turner è un agente di polizia alla prese con ladri d’oppio. L’India è una colonia britannica e l’oppio è monopolio di stato. Turner ed un suo collega inseguono un ladro e lo prendono.
Contemporaneamente, al porto di Boston, l’editore Osgood aspetta con trepidazione la nuova puntata dell’ultimo romanzo di Dickens.

Come? Tutto qua?
Certo che no!
Ma parliamo di uno che scrisse a puntate, ergo:

To be continued…

2 commenti:

  1. Forse lessi pure David Copperfield. Possibile? Ho completamente rimosso
    …poi parlavano di “libri per ragazzi”. Gurgle.

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  2. In effetti, Dickens aveva abusato della novel e della nostra pazienza, allo stesso modo... troppe puntate!

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