Ultimamente passo il tempo a chiudere cicli e riaprirne
altri. Credo che sia la questione dell’evoluzione (di cui ho scritto una nota
su Facebook) che mi porta a non trovare più piacere nel fare, nel parlare in un
certo modo, o nell’avere a che fare con alcune persone (soprattutto alcuni tipi
di persone), e persino nel leggere un certo genere. E’ da qualche tempo che è
nato il disagio per il genere horror, soprattutto per i romanzi di vampiri. All’improvviso,
però, ho sentito che questo tipo di libri non incontrava più il mio gusto.
Mentre, fino a qualche tempo fa, ero abbastanza intrigata dalla figura del
vampiro, pur parteggiando sempre per chi gli dava la caccia, ora lo guardo con
indifferenza e anche con una certa perplessità. Non c’è bisogno che spieghi
niente sui vampiri. Sappiamo già di tutto, grazie agli innumerevoli esempi da
letteratura e fumetti. Nella realtà, a parte una ristrettissima cerchia di persone
che davvero beve sangue umano (mi astengo da qualunque commento), il vampiro è
soprattutto energetico: si identifica in quegli uomini o donne che risucchiano
le energie vitali da chi sta loro intorno, con i loro atteggiamenti spesso
invadenti ed estremamente bisognosi. In entrambi i casi, si tratta di figure
molto tristi. Niente gioia, niente risate, niente positività (a parte quella
dei gruppi sanguigni) nel loro mondo. Solo un bisogno totalizzante, una fame
profonda inesauribile, e un altrettanto smisurato disprezzo per la vita altrui,
che è vista solo come foraggio per la propria. Di fronte a tutto questo, che mi
è balzato agli occhi dalle righe, mi sono detta che la mia cultura nel settore
era già sufficiente, e non necessitava di ulteriori approfondimenti. Basta con
le atmosfere cupe, la lotta esasperata per il sangue. Niente di tutto questo
risuonava più di interesse nelle mie corde. Come ho detto prima, più del
vampiro, mi è sempre piaciuto il suo antagonista, il cacciatore di vampiri che
spesso rischia morsi e cadute nel mondo dei non-morti, e qualche volta è
qualcuno di loro che ha cambiato la propria natura in nome di un ideale più
alto. Ecco, abbiamo finito e chiuso anche con questa figura. Ho avuto l’impressione
che il suo stile di vita fosse davvero troppo blindato: condannato a tempo
indeterminato a immergersi nel buio per uccidere le creature, e attento a non
farsi contaminare per non cadere nello stesso inferno. No, basta, non è più per
me. Ora cerco altro. Questo, naturalmente, non significa che guarderò con
disprezzo il genere. Dracula di Bram Stoker è sempre uno tra i miei classici
preferiti. Le notti di Salem di Stephen King è uno dei libri più belli scritti
nell’ambito (sempre opinione personale, naturalmente), mentre Lestat di
Lioncourt di Anne Rice rimane il vampiro più bello e interessante, e
Edward Cullen sarà quello che mi divertirò a prendere in giro ancora per un po’.
Semplicemente…non ne leggerò più. Ho mandato in pensione anche Dampyr, per
quanto mi piacesse immensamente questo mezzo vampiro che si scaglia contro i
Maestri delle Tenebre, a partire dal suo potentissimo papà, Draka. Questo è
solo un sotto genere dell’horror. Nel titolo dicevo che avrei chiuso con l’horror,
che coinvolge molto altro: la mia scelta vale anche per quello che rimane. Per
la rivista dei blogger Eclettica mi sono occupata della rubrica The horror! The
horror!, e nel prossimo numero che uscirà, ci sarà il mio ultimo articolo di
chiusura con il genere. Cosa leggerò dopo? Tutto il resto. No. Niente Harmony.
Niente romanzi d’amore, a meno che non siano come Nuda proprietà, di Valeria
Amerano, ma sono perle estremamente rare. E ora…torno a leggere. L'universo dei libri non smette di espandersi, e io devo stargli dietro...
LoreGasp
E' giustissimo non limitarsi ad un solo genere ed è perfettamente lecito cambiare i propri gusti col passare del tempo quindi...tutto normale! :)
RispondiEliminaBene, perfetto!
EliminaIn bocca al lupo per l'esplorazione dell'universo "libri" :)
RispondiEliminaGrazie! Io accetto sempre consigli...
EliminaHo il dono della sintesi: il vampiro è un parassita letale, anche spiritualmente.
RispondiEliminaEd effettivamente siamo abbastanza circondati dall'orrore.
Nella vita si cambia: cresciamo, cambiamo gusti, maturiamo, magari evolviamo... sempre leggendo ;-)!
...esatto, e io mi sento davvero confortata nell'evolvere, e anche nel cambiare gusti e opinioni. Se c'è una motivazione fondata per farlo, va benissimo. Il cambiamento non è tanto accettabile quando motivato dai cambi di vento...Cresciamo, continuiamo a crescere!
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