L'Amanita e LoreGasp
L'Amanita, questa volta, si lancia in una riflessione tipica dei lettori, o di chi si riconosce in una community ristretta che condivide linguaggi, gerghi, manie, persino gesti. Leggiamola.
L'Amanita, questa volta, si lancia in una riflessione tipica dei lettori, o di chi si riconosce in una community ristretta che condivide linguaggi, gerghi, manie, persino gesti. Leggiamola.
Immaginate l'Aria sulla Quarta Corda del sublime J.S. Bach (meglio nota come la sigla di Quark).
I
lettori, si sa, sono bestie strane: hanno piccole manie, abitudini
radicate nel profondo, tic particolari, parole chiave che fanno suonare
qualcosa nelle teste, allergie, riti propiziatori pre-acquisti, danze di
corteggiamento in libreria (annusano, palpano, si allontanano, tornano e
riannusano...), formule potenti per imbroccare il libro giusto, danze
gioiose per uscire col "malloppo", posizioni particolari per leggere e
tutta una serie di reazioni post lettura.
Sono una lettrice furiosa, traete voi la conclusione...
Sapete
già che un libro con la parola "giardino" nel titolo finisce
automaticamente nella mia borsa. Assieme a "mistero, intrigo, omicidio"
e affini.
Non
dimentichiamo le storie di donne; non solo i classici rosa col famoso
principe azzurro (il principe è un accessorio e neanche indispensabile),
ma storie in cui le donne prendono coscienza di se stesse. E qua vi
segnalo Barbara Fiorio col suo geniale Qualcosa di vero, di cui
scriverò in seguito perché devo ancora finire di leggerlo. Per ora vi
anticipo che la Fiorio fa incontrare una donna incasinata ed una bambina
con problemi di insonnia, fra le favole originali della mia infanzia
(no, non le versioni edulcorate della Disney, quelle truci e perfide dei
Grimm). Loredana, la protagonista sembra un condensato di me e te al
liceo, quando riscrivevamo a modo nostro i libri che ci colpivano.
Pregiudizi?
Evito
i libri che parlano di adolescenti e malattie e, come la nostra padrona
di casa, tendo ad evitare i libri di cui tutti parlano, a meno che non
me lo tirino dietro ad un prezzo stracciato: lo compro e lo metto da
parte, lo leggo quando non fa più rumore. Messaggio subliminale: se me
lo regalate, non mi offendo (a tutti quelli che hanno seguito questo
"impulso": mi sono arrivati parecchi libri a casa, GRAZIE!).
Di solito evito anche anche i libri "nati in francese". Sento le rane gracidare appena tocco il libro, manco fosse un antifurto.
E
tendo ad evitare i "libri seriali": come i loro simili assassini,
uccidono le nostre finanze. Spesso sono autoconclusivi per finta;
risolvono il caso di turno, ma tutto il resto delle vicende dei
protagonisti resta incasinato.
Altro dogma personale (o eresia, fate voi): i "libri per ragazzi" sono tra i migliori.
Non
inizio neanche a parlare di Neil Gayman - sbavare sulla tastiera mi
pare poco igienico - ma vi segnalo controvoglia un libro che ho adorato:
Miss Charity di Marie - Aude Murail.
Mi
ha catturato la copertina. Bianca e lilla (manco la famosa mucca della
pubblicità cioccolatosa, già - cioccolata che non mi piace perché è al
latte e dolce da nausearmi), mi ha ricordato le agende anni '80. Poi
l'ho manipolato: si potrebbe pensare che io vivessi da sola nella nursery in mezzo a rane e topi (già-già,
è francese: visto che le rane gracidanti c'entrano?). Momenti
divertenti, crisi di crescita, citazioni di Oscar Wilde e G.B. Shaw...
aggiudicato. E meno male: perfetto per i bambini e gli adolescenti, ma
va bene anche a chi si appressa a festeggiare il mezzo secolo.
Gialli
e trucidi. Sono catartici: mi permettono di sfogare gli impulsi omicidi
che provo sempre più spesso (un esempio semplice? Ho un posto-auto per
disabili... sempre occupato da auto che non mi appartengono e sogno uno
gnomo alla guida di un Caterpillar che appiattisce, come nei cartoni
animati, la vettura - preferibilmente col conducente incorporato).
Recentemente
ho finito di leggere il primo libro di Dexter segnalato da Loredana.
Rido perché, per una fortunata coincidenza, a neanche metà libro avevo
capito chi era il colpevole. No, di solito sono una schiappa quindi non
attribuitemi il "premio Poirot".
Mesi
fa, spinta da alcuni commenti, decisi: <<voglio provare a
leggerlo!>>, tanto più che c'era una promozione. Il buon senso, di
solito unito alla mia natura sistematica, imporrebbe di cominciare
dall'inizio. Il primo non c'era. Che fare? Danza propiziatoria, occhi
chiusi e pescai a caso Dexter il delicato, in cui il colpevole
del primo libro torna a trovare il "collega". Mi resta la smania: ora
voglio almeno i libri "di mezzo"! Il Passeggero Oscuro m'intriga, sì.
Forse il mio passeggero, per Natale, vorrebbe il sopra citato
Caterpillar... Come? Non ho più la patente? Dettaglio irrilevante!
Non
sdegno K. Reichs e simili, adoro fratello Cadfael della Peters,
m'intrigano gli scrittori nordici scoperti recentemente: ho in lista "La
testimone del fuoco" di Lars Kepler, che lessi in prestito.... ora lo
voglio nella mia libreria!
Le promozioni.
Sì,
anche la parola "promozione" ha un suo fascino. Non penso di dovervelo
spiegare: prezzi più bassi = più libri entrano nella quota destinata
all'investimento.
E poi stiamo andando verso l'estate. A chi lasciamo i libri da spiaggia?
Ho
messo gli occhiali su qualche titolo di Nora Roberts (Loredana, fa'
finta di niente) e sto ancora aspettando che i signori della Sonzogno
pubblichino la Addison-Allen in versione economica. Tra l'altro, vorrei
capire perché le edizioni costose sono in versione "morbida", mentre i
tascabili hanno la scomoda copertina rigida
anti-gnomo-spaparanzato-sul-divano.
Come?
La danza propiziatoria?
Eccola...
...far finta di niente su Nora Roberts, eh? Beh, ci proverò. Mi piace mettermi alla prova. Vedrò soprattutto di dimenticarne il nome! :-D Questo post dell'Amanita si aggancia abbastanza bene alla riflessione in cui mi ero lanciata qualche tempo fa, sulla mia decisione di evitare gli horror. In ogni caso, di non leggere più di vampiri. E mi fa pensare alle mie manie e alle cose che evito e che associo alla lettura, e ai libri. Sarebbe troppo lungo, però, elencarle qui, ora. Verranno fuori poco per volta.
E voi? Cosa ci raccontate, sulle vostre manie, idiosincrasie, preferenze e disgusti da lettori?
Di sicuro, quello che ho scoperto io sulle mie manie da Lettrice Furiosa, è che sopporto sempre meno i libri "leggeri". E non ha niente a che fare con l'argomento. E' proprio la trama leggera che non reggo più. E' un controsenso, ma l'inconsistenza di certi libri che ho letto ultimamente mi annoia e mi irrita. Tutto qui? Ma niente sangue nelle vene? Niente fuoco nel corpo, nella mente, niente evoluzione, niente forza? La vita è fatta di energia, che ci piaccia o no. E di cambiamenti, che spesso sono veri e propri calci negli stinchi, se non di peggio. Ho scoperto che voglio che si riflettano anche nei libri che leggo...aver scoperto che questo cuore di granito è più flessibile di quanto pensassi e leggero quanto basta per ridere e gioire di gusto per quel che c'è da ridere e da gioire in vita, mi rende più consapevole di quello che voglio e di quello che posso sopportare. Sono confusa? Mi spiegherò meglio nei prossimi post...
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