lunedì 13 febbraio 2017

Dialoghi con l'Amanita#31 - L'Amanita esistenzialista

LoreGasp e L'Amanita

La vita nel mondo reale è un vero caos, se poi si è immersi nel mondo vario ed avariato della malattia e delle terapie…

Un rimedio? Un bel dialogo, così eccomi qua a spettegolare.

C’è bisogno di una premessa, cara Loregasp: ti sto coinvolgendo nel giro di chiacchiere con altre amiche (in realtà ci incontriamo, spacciamo e scambiamo libri in posti malfamati come la parrocchia e l’oratorio o l’ambulatorio del medico di base…) su un libro che conosciamo bene; una di queste amiche ama spulciare tutte le recensioni, a volte le commentiamo. Sì, siamo strane: in pratica recensiamo le recensioni…

Il libro in questione è “L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome”: è piaciuto a tutto il mio circolo di lettura, anche la più esigente ha gradito. Una recensione negativa non ricordo su quale sito o blog ha scatenato le ire funeste. Il commento più educato: ma se questa vuole più spessore nei personaggi e più profondità nei contenuti, perché non si sciroppa “Resurrezione” di Tolstoj o qualche francese ottocentesco ripiegato su se stesso ed il suo piccolo mondo borghese? E la stessa tizia, poi, segna ben cinque stelle a quella cianfrugliona della Killough-Walden? Maddai! L’intento della Basso è in parte dichiarato dalla stessa Vani mentre commenta la rivista per cui deve scrivere un articolo “riccardesco”!

Ora, si sarà capito, a me l’altrui opinione interessa ehm una beata cippa. Ho smesso di leggere anche recensioni e blog di libri, guardo solo le case editrici, ma mi ha divertito la reazione dell’amica: ne è nata una bella chiacchierata sui pregi e difetti della Basso (signori della Garzanti, per favore, sono stanca di cancellare tutti i sé stesso che trovo, non m’interessa se il livello generale della cultura si è abbassato, dalla mamma delle Garzantine mi aspetto almeno un se stesso) e su certa letteratura roba angelica.

Già ho l’impressione che sia nato come Harry Potter: la storia è più ampia, prende di mira tutti i generi letterari – qua ha sbugiardato la moda degli angeli – e questo era solo un preludio, infatti è già uscito il secondo libro, che si beffa del mondo culinario.

Ma alla fine la domanda è un’altra; amiamo leggere e parlare di quello che abbiamo letto, va bene. Ma che uno legga PER parlare di quel libro, che magari ha ricevuto gratis a casa… ha ancora senso un blog di libri impostato in un certo modo?

(Ah, non c’entra niente, ma ho visto che hanno riesumato Merlino di Mary Stewart: la materia di cui sono fatti i sogni non delude!)

… mi mancavano le recensioni delle recensioni sui libri. Non si finisce mai di imparare, è verissimo.
Le discussioni sui libri sono interessanti proprio perché ciascuno ci vede davvero quello che vuole. E anche quello che non vuole, o quello che vorrebbe. Oppure, ci si serve di un libro per difendersi o per proiettare una certa immagine di sé. Non ricordavo chi fosse la Killough-Walden; dopo un paio di secondi del servizievole Google, ho scoperto più di quanto volessi su di lei e mi è scappata una sonora risata. Mi sono bastate alcune copertine dei suoi… romanzi. Se parliamo di profondità e spessore dei personaggi, credo che questa persona abbia una definizione e un’opinione tutte sue. Le creature e le scritture di Alice Basso non saranno Anna Karenina e Natasha Rostova di Tolstoj; sarebbe difficile sostenerlo. Hanno, tuttavia, radici e spessore ben definiti e si respira molto bene nel suo libro, e in quelli seguenti. Parlo di “seguenti” al plurale, perché, nell’ultima presentazione del suo secondo libro, Scrivere è un mestiere pericoloso, ci ha dato qualche piccola anticipazione del terzo… in cui prenderà di mira un mondo che lei conosce molto approfonditamente.

Ammetto che ho riletto la tua domanda finale un paio di volte. Un blog di libri impostato per far conoscere determinati libri potrebbe aver senso. Ha un suo senso, in effetti. Le case editrici mandano libri per farli leggere e conoscere dai blogger, che a loro volta li fanno conoscere al proprio pubblico, ai propri amici, e arrivano anche a organizzare presentazioni, sia online sia offline, di quel determinato volume. È forse un’impostazione commerciale? Credo di sì. Molto pubblicitaria. E non remunerata, se non in natura, tramite i libri. Tuttavia, si basa sul passaparola, sull’impostazione commerciale più antica di questa terra. Se un libro piace, colpisce la fantasia o lo spirito di un lettore, è normale che questo ne parli con entusiasmo a tutti coloro che incontra, soprattutto se sono lettori come lui. E le case editrici hanno bisogno anche di quell’entusiasmo genuino, per far conoscere il proprio catalogo. Vanno bene le recensioni roboanti, magari di critici o di addetti ai lavori, ma sono poi costose e spesso artefatte. Io non le prendo molto in considerazione. Di un articolo di giornalista esperto in libri, cerco di prendere solo le info che mi possono interessare sulla trama, sulla vita dell’autore, e faccio finta di niente sul resto, quando si tende a dare un giudizio sulla bontà o meno del libro. Quello sarà poi affar mio.

Ha il suo senso impostare un blog di libri in quella direzione, se ho capito bene la tua domanda. E non è nemmeno limitato, come pensavo all’inizio. E’ un veicolo per parlare e diffondere il piacere della lettura. E da quello, tutto può nascere…


9 commenti:

  1. Sono d’accordo sul parlare e diffondere, criticare o prendere un po’ in giro. Ma avevo un paio di blog sul gozzo, blog che ho tolto dalla mia lista: a volte ho avuto l’impressione che volessero spingere verso un prodotto di qualità (bassa)media per non perdere il contatto con la casa editrice…

    Quella di Vani è una saga, eh? Me ne farò una ragione; spero solo che, almeno una volta, la protagonista rimanga zitella!

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    1. Capita anche questo. Alcune case editrici hanno cataloghi di qualità più veloce, se vogliamo dire così. Altre pubblicano cose che mi lasciano perplessa, e mi danno anche conforto, quando penso che se volessi scrivere e pubblicare un libro, con tutte le pippe che mi faccio, potrei trovare anch'io qualcuno disposto a concretizzare un mio scritto.
      Anche un blog è una creatura da leggere. Se non dà più nulla... si passa ad altro. Riscontro spesso come sia sempre più difficile, in quest'epoca di velocità di pubblicazione, di vita, scrivere qualcosa che rimanga e dia davvero.
      Sì, è proprio una saga. Te lo dico? Sì, è di dominio quasi pubblico. Sono cinque libri in tutto, per cui sai che non rimarrai senza leggere.
      Se la protagonista rimarrà zitella? Ah, questa è una bella domanda. Non mi sembra concretizzabile l'ipotesi che si sposi e che abbia una nidiata di figli, a meno che non si converta alla moda di San Paolo, con una caduta da cavallo. :-D

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  2. dimenticavo: “Circolo di lettura” suona bene, in realtà siamo uno sparuto gruppetto di retrograde, poco connesse al mondo virtuale, ognuna con le sue manie: io guardo le case editrici; Giobia adora controllare i prezzi e le offerte dei suoi prodotti preferiti per poi fare la spesa nel supermercato sotto casa, M. colleziona recensioni e legge tutto quello che le capita; P. ha la mania delle ricette e brucia anche un uovo sodo; l’altra M. cerca vecchie canzoni su you tube poi se le registra col famoso mangiacassette (un po’ la invidio: il suo vecchio walkman funziona)…

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    1. Mi piace un casino questa tua illustrazione di questo Circolo di Lettura! Sono tutte persone interessanti... sono ben contenta di essere stata "coinvolta", seppur alla lontana, nelle vite di queste persone che sembrano molto creative! :-D

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    2. Posso entrare a far parte del circolo???? Mi presento sono S. quella che deve imparare da tanta creatività! ;)

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  3. ...hai una recensione da criticaEHM! commentare? Benvenuta nel circolo, S. :-D!

    (Ma basta anche che tu abbrustolisca una camicia mentre fai finta di stirare, in realtà stai leggendo)

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  4. Di recensioni da critic... ehh, commentare ce ne sono a bizzeffe... anche in questo Blog! :-D

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  5. criti... commenta tutto tranne il "mio" Merlino!

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    1. ... e come si potrebbe criticare Merlino? Bisogna essere senza cuore, dai.

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