Cronaca di una serata divertente annunciata. Alla Biblioteca di Rosta, venerdì 23 marzo, con Luca Iaccarino e il suo gioiellino Qualcuno sta
uccidendo i più grandi cuochi di Torino, abbiamo trascorso una serata davvero
divertente, a tutto tondo. Divertente perché Luca Iaccarino, di per sé, è un
uomo brillante, informale, disponibile e molto competente, che ha saputo
raccontarci i retroscena del suo romanzo tenendoci incollati a lui, e
istruttiva, perché, grazie a lui, abbiamo colto degli aspetti di Torino che
rischiavano di passare inosservati, e sottobanco.
È tipico di questa città nascondersi, purtroppo. Ama
vestirsi di grigio, e scivolare via, facendo finta di niente, per non farsi
osservare troppo, non farsi amare troppo. Quando, nonostante i suoi sforzi di
understatement, la guardi meglio, scopri che i suoi colori principali sono
quelli del sole tenue di primavera e delle acque dei fiumi in montagna. E’
piena di scorci spettacolari, di persone eccentriche e notevoli, e dal punto di
vista culinario, disseminate tra le sue eccellenze eleganti, si trovano perle
più “paesane” ma brillantissime, piacevolissime.
È la Torino che Luca Iaccarino riesce a farci conoscere,
facendo finta di niente. Anche lui. Sarà contagioso? Sotto le vesti di un “gialletto”
(citazione dell’autore), un giallo molto divertente partito da un’idea
originale, il giornalista gastronomico più bravo e simpatico del territorio ci
conduce in un viaggio “parallelo” nelle altre realtà di Torino, non solo quella
della ristorazione. Simona ne aveva già parlato qui.
I fatti, lo ricordo velocemente, sono questi: un serial
killer si sta occupando di uccidere i più grandi cuochi di Torino, a partire
dallo chef Baronetto de Il Cambio, i proprietari dell’antico Caffè Mulassano, e
via dicendo. Luca Iaccarino, nel ruolo di se stesso, si trova suo (molto)
malgrado a indagare su queste morti, inaspettate, inaspettabili e terrificanti,
costretto dal… suo stesso lavoro. Essendo un giornalista gastronomico, ci si
aspetta che frequenti i ristoranti per recensirli, compito che svolge con
passione e puntualità. Il caso vuole che si debba presentare al Cambio per
recensire il nuovo menu creato dallo chef Baronetto. Occasione meravigliosa e
gioiosa, che viene funestata dal ritrovamento, proprio ad opera dello stesso
Iaccarino, del cadavere “liofilizzato” del prestigioso cuoco… sì, non è un
errore di battitura, è proprio liofilizzato. E questa spiacevole associazione,
chef morto-ritrovamento da parte di Iaccarino, si ripete in almeno un altro
paio di occasioni. Sospetteremmo di lui, se non sapessimo che questa
eventualità è probabile quanto il sorgere del sole a ovest.
In questa avventura non sarà solo a lungo. Proprio in quei
giorni, il più grande chef spagnolo di tutti i tempi, Fernando Acurio, si trova
in visita a Torino. Venuto a conoscenza dello sterminio della concorrenza, e
incrociato il perplesso Iaccarino, l’iberico stellato si lancia in prima
persona a coadiuvare/condurre/incoraggiare le indagini, fino ad arrivare all’assassino.
Lo scoprirete, nel libro c’è scritto tutto. :-D
Oltre al nome del farabutto, scoprirete tante altre cose,
piccole e grandi, di questa città capoluogo piemontese, che ama mettersi
discosta o sedersi in ultima fila, anche se il suo abito scintillante le
darebbe tutti i diritti di stare su un palco e farsi ammirare.
Lo sapevate, per
esempio, che oltre al Museo Lombroso, qui abbiamo un Museo della Frutta, nato
per codificare le specie di frutta esistenti? No? Allora, aprite il libro,
leggete e divertitevi con le avventure di Iaccarino come giornalista
gastro-investigativo, e prendete appunti su tutte le perle di Torino che vi
getta a profusione sotto gli occhi…
E se non siete di Torino, procuratevi il libro, leggetelo
con attenzione, prendete nota dei ristoranti nominati (tutti esistenti) e
venite a trovarci, creandovi un itinerario gastronomico con i fiocchi!
titolo segnato già da tempo...
RispondiEliminascusate il fuori tema
sta per iniziare i ritiro spirituale di Pasqua e approfitto del momento per salutarvi
L'Amanita Furiosa ('st'accidente di chiocciola mi tiene fuori, cosa cavolo devo schiacciare contemporaneamente?!)
dimenticavo: bella, la nuova impaginazione...
RispondiEliminaL'Amanita pure stordita :D
... la chiocciola dell'indirizzo email? Mi piacerebbe dare un'occhiata ai problemi tecnici che stai sperimentando...
RispondiEliminaIl libro è proprio consigliato. Spassoso, spassosissimo. E poi, fa venire voglia di fare i turisti per caso nella città.
quella, quella, sì. COME CAZPITA
RispondiEliminaNo, aspetta, mi ripiglio.Dunque: so che bisogna schiacciare tre tasti contemporaneamente e quello della chiocciola è la cediglia...QUALI CAVOLO SONO GLI ALTRI DUE?
E poi... credo di aver cambiato password, credo, eh, non son più sicura, sull'agenda non ho scritto niente...
(sempre L'Amanita,bisognosa di riposo)