Un delizioso libriccino di 61 pagine si è infilato senza
sforzo tra le mie letture e i miei impegni disordinati di questi giorni. Si
tratta di Toccare i libri, di Jesus Marchamalo. Lasciate che vi racconti, però,
com’è arrivato questo pacchettino di pagine tra le mie mani.
Un paio di giorni fa stavo sistemando il back-end del Blog
(riordinando un po’ i post e le rubriche), e sono capitata “per caso” su un
commento del 2012, superstite di una serie di altri che avevo cancellato,
essendo spam.
Questo non lo era affatto, però.
L’autore del commento mi
segnalava, dopo aver letto il titolo del Blog e il claim sottostante, di
leggere assolutamente questo libro, che reputava molto adatto.
Ho colto il suggerimento, con soli quattro anni di ritardo. Amazon,
di sua volontà, me lo ha recapitato a casa il giorno dopo: evidentemente anche
loro si stavano chiedendo quando mi sarei decisa a inviare l’ordine, una volta
per tutte.
Ecco la sinossi:
Se vi piace toccare i
libri, e lo state facendo anche ora, sapete di cosa parliamo. Libri. Da
leggere, da sfogliare, da desiderare e da possedere, da perdere, prestare e
regalare. Libri da contare, da sistemare, da classificare. Amici per una vita o
incontri di un solo giorno, ricordati per sempre o subito dimenticati; libri
illeggibili, letti e riletti... Nella passeggiata lungo queste pagine
incontriamo tanti lettori illustri, curiosiamo nelle loro biblioteche e veniamo
a sapere delle loro buone e cattive abitudini di lettura, talvolta così simili
alle nostre. Quanti libri è possibile leggere in una vita? In che modo
disporli? Come fare quando sono troppi? Ci piacciono di più tenuti come nuovi o
un po' maltrattati? Bisogna davvero leggerli tutti, o certi sono fatti apposta
per non esserlo? Jesús Marchamalo racconta gli intrecci e i personaggi della
grande storia d'amore fra libri e lettori con la divertita partecipazione di un
innamorato che la sa lunga, e argutamente ci ricorda che come tutte le passioni,
anche questa dev'essere assaporata con un po' di sana ironia.
Parla anche a voi, come ha parlato a me?
Sono sicura di sì. E’ la trascrizione di una conferenza che
Jesus Marchamalo tenne a Madrid nel 2001, che poi finì chiusa in un cassetto,
per essere poi ripescata anni più tardi, stampata e distribuita gratuitamente a
docenti, bibliotecari, scrittori, critici letterari e circoli di lettura. Un
successo senza precedenti: tutte le 750 copie sono esaurite, e il libriccino
comincia a far parlare di sé, finché arriva una casa editrice indipendente che
lo pubblica e commercializza.
Ecco cosa ne pensa l’autore: “Ci sono libri che comunicano
con i lettori attraverso canali misteriosi. Libri su argomenti che il pubblico
attendeva, magari in maniera inespressa. Ci sono libri fortunati. E Toccare i libri è di sicuro uno di
questi.” (Jesus Marchamalo, Toccare i libri, Ponte alle Grazie, pag.8)
Già mi parlava dalla quarta di copertina; arrivati a questo
punto, si poteva parlare tranquillamente di urla altissime riversate
direttamente nelle orecchie.
Sono quattro capitoli, quattro grandi aree che mappano il
cuore di ogni lettore esistente su questa terra: L’ordine e la disposizione;
Come disfarsi di cinquecento libri; Un libro ogni trenta secondi; Libri
sgangherati.
L’ordine e la disposizione. Qui potremmo aprire una serie di
dibattiti, e non vincerebbe nessuno. Come disponiamo i libri? In che ordine?
Alfabetico, per casa editrice, per autore, per argomento? Tolleriamo deroghe al
nostro dis/ordine? Riusciamo a contenere i nostri libri in un luogo solo,
possibilmente la libreria? L’autore nota, giustamente, che i libri hanno un
potere di colonizzazione praticamente inarrestabile. Una volta entrati in una
casa, occupano tutti gli spazi a disposizione, se non vengono disciplinati.
Scaffali, tavoli, ripostigli, ceste di gatti, angoli nascosti persino agli architetti
che progettarono l’edificio.
Ah, l’hai notato anche tu, eh?
Conclude poi, con
apparente tristezza, che non è possibile disciplinare l’espansione dei libri in
una casa. E chi vuole farlo! Chi sono io, per impedire ad una torma di libri di
spargersi in casa mia come più aggrada loro? Per sostenere se stesso e gli
affranti lettori, riporta aneddoti di scrittori e le loro manie di
catalogazione dei libri personali. E anche la mancanza di catalogazione…ci fu
anche chi era solito conservare i propri volumi (c’è un’interessante
distinzione tra volume e libro, ma non ve la svelo) in grandi scatole
metalliche di biscotti, e cambiare semplicemente l’ordine.
Come disfarsi di cinquecento libri. Esistono, ahimè, quei
casi, in cui non si riesce a far fronte all’invasione costante e silenziosa di
questi colonizzatori di pagine rilegate, se non quando ormai sono riusciti a
far sparire pavimento e pareti di casa. Come si può reagire? Qualcuno regala,
vende, addirittura spacca, rompe, strappa e getta dal treno. Siate forti. Io
sono riuscita a resistere alle crudeli immagini di distruzione, lo potete fare
anche voi. Marchamalo inizia il capitoletto gettando lì una domanda a dir poco
provocatoria: quanti libri dovrebbero esserci in una biblioteca personale?
Tutti, ovviamente. Qualcuno rispose con un numero ben preciso, non poco
ironico: 343 (Georges
Perec, autore di La vita. Istruzioni
per l’uso), un numero “bifronte”, palindromo.
Avete già provato a disfarvi dei vostri libri? Non abbiate
paura, siete in ambito protetto. Lo sto facendo anch’io, dopo aver perso le mie
manie di possesso a tutti i costi. Avete notato com’è spesso difficile farlo?
Ecco una considerazione dell’autore parecchio interessante: “Si può buttare via
praticamente qualsiasi cosa senza scalfire la propria onorabilità sociale:
cambiare i mobili della cucina, le poltrone stile impero del soggiorno, il
divano, il cassettone in stile nonna Massimina, qualsiasi cosa…tranne i libri.
L’unico modo per non trasformarsi in traditori della causa è trovare la scusa
di un’altra causa, nobile e solidale; e qui, meglio sorvolare sulla freddezza
con cui le parrocchie, le ONG e le biblioteche di quartiere accettano i libri
di scarto, perché in fondo di questo si tratta.” (Jesus Marchamalo, Toccare i
libri, Ponte alle Grazie, pagg. 37-38)
Quel “traditori della causa” pesa un po’,
vero? Quando ho preso la decisione di disfarmi di alcuni dei miei libri, mi
sono sentita esattamente così. Ogni volta che un autore riesce a parlare così
bene per me, raccontando cose di me che non avevo ancora visto o non sapevo
come esprimere, capisco sempre meglio perché amo così tanto leggere, ed è
impossibile che io arrivi a stancarmi dei libri.
Un libro ogni trenta secondi. Sorvolo sul dolore che
potreste provare anche voi, visto che ci martoria senza pietà, ogni volta che
passiamo davanti ad una libreria rigurgitante di titoli, e siamo quasi sempre
sprovvisti di tutti i fondi necessari per portarceli tutti a casa. I numeri che
l’autore snocciola qui, sull’editoria che stampa a profusione, mentre i poveri
lettori arrancano a fatica per leggere anche solo una minima parte di quello
che esce…non si può pensare.
Jesus Marchamalo |
Libri sgangherati. Oh, che punto dolente. Come trattate i
vostri libri? Con la cura e l’attenzione religiosa di un restauratore di fronte
ad un raro affresco di epoca romana, la fame e la focosità di un amante
sciupa-femmine, la pazienza minuziosa da scanner di un commentatore
scientifico, o la noncuranza di un fruitore occasionale? Annotate di tutto e di
più sopra, o potreste rivenderli per nuovi, una volta letti? Sono scuole di
pensiero opposte, destinate a non capirsi e incontrarsi mai. Personalmente, non
sopporto di annotare nulla nei libri che leggo. Quelli da studentessa erano un
tripudio di colori, fogli infilati, qualche appunto. Tutti gli altri si
potrebbero riportare in libreria, perché nemmeno le coste recano una ruga, una
piega.
Il secondo punto dolente è il ritorno di un libro prestato.
Sento le vostre urla di dolore da qui. Non vado oltre.
…in conclusione, o Lettori e Lettrici. Avete visto che non
potete evitare di acquistare questo libriccino gioiello. Se amate toccare i
libri come i corpi dei vostri amati, condividere i vostri tic segreti con
altri, se volete sentirvi capiti da persone che, come voi, non tollerano di
mettere due autori vicini sullo scaffale, sapendo che nella vita si odiano (ci
sono esempi di questo, nel libro), se amate sentir parlare di voi con
precisione e affetto da chi nemmeno vi conosce, allora uscite e procuratevi il
titolo, subito. Saprete di non essere soli nell’Universo, con un autore colto e
sorridente come Jesus Marchamalo (in foto) a parlare direttamente al vostro
cuore.
lo vogliooooooooooooooooooooooooo!!!! Guru la smetti di essere così dispettosa???? Sai che mi sto occupando anche di altro!!! Mannaggia a te! ;)
RispondiElimina...ma questo è piccolo piccolo. Un bel libriccino veloce veloce da leggere. Nemmeno te ne accorgi...:-D
EliminaAh, allora posso tirare un sospiro di sollievo: non sono una molestatrice maniaca!
RispondiEliminaOrdine e disposizione? Una volta ero più sistematica, ora mi accontento di un settore per genere: fantasy, gialli e trucidi, classici, rosa, fumetti...
Libri prestati. Dipende dai libri. Alcuni libri non usciranno mai da qua – salvo forse la Furiosa che mi ospita. Altri “girano” un po’.
Lo spazio, questo nemico dei furiosi. Se non fosse per lo spazio ridotto e l’umidità, farei mettere uno scaffale anche in bagno: quale posto migliore? Però cinquecento libri… no-no-no, sto male solo al pensiero.
Che dire? Lo voglio pur’io: toccare i libri è terapeutico!
...terapeutico è la parola adatta. Ti consola, non ti fa sentire solo, ma al contrario, molto compreso. E' come se perfetti sconosciuti, di ogni tempo e luogo, insieme all'autore, ti dicessero: non sei sola, ti capiamo, è successo anche a noi, adesso ti racconto questa...,ecc.
EliminaAnch'io ogni tanto mi sento una molestatrice, quando accarezzo le copertine dei libri, ma recentemente ho deciso di tenermi la frenesia e di esercitarla, almeno in privato, perché non infastidisco nessuno. I libri non si sono mai risentiti, del fatto che li tocco...:-)
Io presto i libri, e solo ad alcune persone, tra cui tu. Altri rimangono imbullonati qui. Ultimamente, ho preso gusto a venderli e regalarli, o lasciarli liberi. Devono girare, e trovare lettori che li accolgano con piacere.
Lo spazio...ah, che annoso problema. Avendo deciso, però, di liberare i libri, penso che non me ne preoccuperò più. Quelli che ci sono, rimangono fisicamente negli scaffali a disposizione, gli altri verranno dislocati in giro per il mondo. Tutti, del resto, hanno un posto nel mio cuore, che è illimitato.
Bellissimo lo ho letto anche io uno o due anni fa ....... lo avevo vinto on-line tramite un giveaway
RispondiEliminaDavvero Carinissimo e merita il tempo per essere letto. E' piccolo ma è stato un vero piacere leggerlo
Un saluto e Buon fine settimana
S, è un vero piacere. Soprattutto perché ci conosce così bene...
EliminaVotato in Net Parade per il tuo Blog - spero che vorrai rendermi il Voto in Net Parade per il Rifugio
RispondiEliminahttp://www.net-parade.it/cgi-bin/votazione.aspx?utente=maramaya