Era da diverso tempo che non partecipavo ad un Blog Tour. Quando
ho saputo che Maria Teresa Steri, blogger di Anima di Carta, aveva pubblicato
un altro romanzo, Come un dio immortale, che stava portando in tournée presso i
blog interessati, mi sono lanciata anch’io.
E avendo appena parlato di un tempo degli dei, mi sembra
doveroso continuare a parlare di questa dimensione così affascinante.
Cliccando qui, trovate l’elenco completo dei blog che hanno
partecipato al blogtour Come un dio immortale.
La sinossi del romanzo:
Aggredito in un parco cittadino, Flavio si risveglia nella
baracca di una giovane senzatetto, Lyra. Dopo essersi presa cura di lui per tre
giorni, la donna lo manda via in modo brusco.
Tornato a casa, per Flavio nulla è più come prima. Il
rapporto con la fidanzata va a rotoli, mentre crescono la passione e
l'ossessione per la misteriosa Lyra. Indagando, Flavio apprende che a sei anni
è scomparsa da casa senza lasciare tracce. Il suo caso però non è l’unico in
città. Negli ultimi vent’anni, altre sei persone sono sparite nel nulla, e
tutte erano collegate a un noto scrittore dell’occulto.
Convinto che Lyra sia scappata da una setta, Flavio è deciso
a liberarla dal suo oscuro passato. Ma quando scopre che dietro la sua storia
si cela una verità del tutto diversa, comincia a capire di essere anche lui una
pedina di un gioco più grande, iniziato cinquant’anni prima. Un gioco che si fa
sempre più pericoloso e che lo costringerà a mettere in dubbio tutto ciò che sa
della sua vita e della realtà che lo circonda.
Ecco dove potete procurarvelo:
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Anche in questo romanzo, esiste questa spinta a trascendere
i confini di una vita umana sentita troppo limitata e soffocante. Si risveglia
prepotente in due personaggi, Tommaso e Marcella, che cinquant’anni prima dello
svolgimento del romanzo, avevano dato vita ad una comunità di persone, dal nome
suggestivo di Valdiluna, che vivevano in connessione con la natura fisica
circostante, ma soprattutto con quella interiore, potente, affascinante, colma
di ogni sapere, e con le loro guide spirituali, gli Incorporei. Una volta
oltrepassati i confini e i parametri della vita umana, così concentrata su
questioni materiali e ripetitive, si viene in contatto con un altro mondo,
molto più ampio e più appagante. Si acquisiscono capacità e poteri che si fa
presto ad etichettare “magici”. E che sorgono dalla nostra interiorità, quando
viene contattata, esplorata, allenata e rispettata.
Rispettata, sì. E trattata
con delicatezza. È meraviglioso “passare di livello”, andare oltre i propri
limiti e dare uno sguardo a quello che esiste oltre il circolo lavora-sii-responsabile-paga-le-tue-bollette-e-sii-bravo.
Ed è anche molto facile pensare di essere superiore a tutti gli altri per
questo e cominciare a guardarli con sufficienza, disprezzo, fino ad arrivare
all’odio.
È il rischio che si corre quando si guarda in faccia la
propria potenza. Ed è una scelta abbracciarla e usarla a proprio vantaggio
esclusivo, arrivando alla sopraffazione degli altri, oppure a vantaggio proprio
E degli altri. Il confine è sottile, come scoprono Tommaso e Marcella. E voi
assisterete alla loro evoluzione, nelle parole misurate e potenti di Maria
Teresa Steri.
Sono due personaggi che mi hanno affascinato parecchio,
questi due, poiché rispecchiano miei lati e perché entrambi formano un Tutt’Uno,
pur avendo ciascuno la propria identità, i propri pensieri, la propria vita.
Non racconterò oltre di loro, perché il loro carattere va ben oltre quello
descritto nelle pagine. La loro energia vi sussurrerà nelle orecchie, vi dirà
altro.
Flavio è un potentissimo elemento di unione, per tenere
annodati i fili di una vicenda complessa e ariosa nello stesso momento. Quando
apriamo il romanzo, è un giovane ingegnere di bell’aspetto, con un bel lavoro,
una bella fidanzata con cui sta per convolare a nozze, intorno ai trent’anni.
Il ritratto della realizzazione terrena, insomma, un classico esempio di vita
che sorride a qualcuno. Peccato che Flavio non sappia che farsene di questo
sorriso smagliante. Nonostante tutto, è inquieto, insofferente. Ascoltare
Milena parlare dei preparativi per la casa e per le nozze, tentando di
coinvolgerlo, lo fa star male di noia. E lo getta anche in un vortice di sensi
di colpa, di incertezze: forse è il matrimonio e tutte le aspettative, tutti i
carichi che lo fanno sentire così, chissà a quanti uomini è capitato, prima di
lui, e a quanti capiterà dopo di lui… l’incontro con Lyra, una misteriosa
ragazza piena di capacità che si nasconde sotto gli stracci di una senza tetto,
gli fa capire, a poco a poco, e con dolore, che quella spinta nella sua anima
doveva trasmettergli qualcosa di molto importante per sé, e per la vita di
molti altri personaggi.
In questo romanzo, più di altri, si vede bene quanto
influiscano le decisioni e i cambiamenti di una sola persona sugli altri. Anche
su perfetti sconosciuti… ogni azione ha conseguenze, spesso incontrollabili,
caotiche, e a lungo termine. È il caos della distruzione apparente, quella che
partorisce una stella danzante, però, come aveva splendidamente sottolineato
Nietzsche. La riconosceremo solo alla fine, però. Le azioni del romanzo, che
iniziano lente e spalmate nel tempo, accelerano man mano fino a frantumare
qualunque controllo, senza però diventare frenetiche. Saranno inarrestabili,
però, e condurranno ad un confronto finale. Che non sarà altro che un nuovo
inizio. Non c’è nulla di definitivo, concluso, finito. Un unico flusso
coordinato, potente, ricco, a tratti incontrollabile, mai prevedibile.
Ecco la struttura che Maria Teresa Steri è stata in grado di
costruire con il suo ultimo romanzo (Bagliori nel buio è il precedente): ricca, complessa, ramificata nel tempo in cui
riesce a portarci avanti e indietro senza mai stancarci, e ariosa nello stesso
momento. Tutto questo grazie ad una scrittura fluida, padroneggiata con mano
dolce, e una forte preparazione che si indovina dalle pieghe.
Io ho rallentato parecchio, leggendo questo romanzo. Ho
rallentato i miei ritmi di lettura, di comprensione, e anche di respiro. Mi ci
voleva un romanzo del genere per recuperare l’attenzione a quello in cui sono,
dove sto andando, cosa sto facendo. Vado troppo di fretta, sono impaziente, divento frenetica quando mi faccio carico di impazienze altrui, mi
piace la velocità in tutto, sbuffo se mi costringono ad andare piano.
Il romanzo di Maria Teresa mi ha picchiettato gentilmente
sulla spalla e mi ha fatto cenno di rallentare, di guardare, di prendermi un po’
di tempo: cosa ci vuole a scegliere un’immersione, piuttosto che un volo
supersonico, nella vita, nel tempo, nello spazio in cui mi trovo?
Complimenti! Questa recensione è davvero molto interessante e completa. Le sensazioni che hai descritto rispetto alla lettura di questa storia, sono state anche le mie. Leggendo Come un dio immortale, la percezione è che il tempo si dilati e si ampli. Questo è il grande merito di Maria Teresa Steri, ha il dono di scrivere conquistando tempo e donandolo a chi legge. Grazie per la bellissima recensione:)
RispondiEliminaE' vero, Maria Teresa ha proprio quella capacità, nel suo stile. E' stato molto bello averla incontrata e aver letto il suo libro. Grazie ancora dell'apprezzamento!
EliminaCredo sia la recensione più bella, argomentata e incisiva che abbia mai letto su questo libro, che peraltro adoro. Non posso che concordare e fare i complimenti a entrambe.
RispondiEliminaGrazie mille! Questo libro mi ha proprio colpito a fondo. E mi ha fatto bene.
EliminaMolto bella questa recensione che apre riflessioni inedite sul rapporto tra identità umana e natura, tra ritmi circadiani e ritmi di uan società frenetica sempre più pazzoide. Ecco, quando un romanzo ti costringe a cambiare il tuo modo di rapportarti alla lettura, ecco allora che siamo di fronte a un'opera ben riuscita perché ci mette in discussione.
RispondiEliminaBrava Maria Teresa e congratulazioni a Loredana per il taglio dato a questa recensione
Veramente, il libro di Maria Teresa è importante perché ha un effetto anche parecchio dopo che hai chiuso la copertina. Quando mi riprende la fretta o l'angoscia, mi basta gettare un pensiero al suo libro. Grazie mille per l'apprezzamento! :-)
EliminaRallentare aiuta a riflettere e a calarsi meglio nell'atmosfera del romanzo di Maria Teresa, davvero una bellissima recensione.
RispondiEliminaGrazie! Ogni tanto rallentare è importante e serve tantissimo, non solo per fare il punto della situazione...
EliminaGrazie a tutti per aver seguito e apprezzato anche questa tappa del tour. E un ringraziamento speciale va a Loredana per la bellissima recensione che ha colto con grande profondità alcuni aspetti del romanzo. Tra l'altro devo dire, Loredana, che sei la prima a sottolineare l'importanza di Tommaso e Marcella nella storia, e la cosa mi ha fatto un grandissimo piacere. Sono due personaggi che mi stanno molto a cuore e che considero di gran lunga più importanti degli altri, proprio per aver dato il via a tutto. Sono molto contenta, grazie ancora per l'ospitalità!
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