L’Amanita rimugina (ronf), ma si è svegliata di colpo.
…e a chi rompe le scatole?
No, cara Loregasp, non ho finito di leggere la Reichs e le elucubrazioni sono più generiche; sono abbastanza lenta: ho appena finito “Ceneri” e sto per iniziare “Morte di lunedì”. Come ben sai, sono distratta da molte piccole incombenze che mi regalano grandi soddisfazioni.
Le mie profonde meditazioni (sì, il roboante “ronf” che ti arriva è mio :-D!) non sono legate strettamente alle vicende di Brennan, ma alla lettura in sé.
Da tempo qualcosa ronza più insistentemente e non è sempre Neurino-mio che russa di gusto.
Si nota dai post – anche dai “non-post” – che sta accadendo qualcosa.
A parte le mie “immersioni”, il fatto principale è che noi viviamo al di qua di un pc. Non so tu, ma io sopporto sempre meno chi spiattella tutti-ma-proprio-tutti i fatti suoi ai quattro venti e internet è un oceano immenso pieno di cianfrusaglie. Non mi interessano le vicende dei cosiddetti “personaggi”, figurati se affatico gli occhi su uno schermo per altro.
Fino ad un paio di mesi fa seguivo abbastanza regolarmente alcuni blog di libri. Poi mi sono stancata. Ho gli indirizzi delle mie case editrici preferite per informarmi sulle pubblicazioni. Stop. Se un libro mi parla, mi segno il titolo per “molestarlo” poi in libreria. Le recensioni non mi interessano. Le opinioni altrui, con pochissime eccezioni, non mi interessano.
I libri sono ancora importanti, la mia lista infinita lo dimostra, ma…
Ecco, il nocciolo della questione è qua.
Vero, il caratteraccio incide, ma c’è bisogno di altro.
E qua chiedo aiuto a te. Vero che abbiamo gusti ed esigenze diverse, però ormai mi conosci abbastanza da poter sviscerare in modo più completo la questione.
Cosa sta succedendo?
… evoluzione, carissima Amanita, evoluzione. Ecco cosa sta capitando. Settimane fa mi sono “svegliata” con lo stesso interrogativo. Qualcosa non andava come al solito, per quel che riguardava i libri, e la lettura. A furia di mettere in discussione tutto, era inevitabile che dovessi passare anche da lì. Poiché non esistono più punti fermi, per me, anche qualcosa nell’ambito dei libri e della lettura si è sgretolato.
Vedo se riesco a fare un po’ di chiarezza?
Cominciamo dall’inizio. Perché leggo? Per sapere, conoscere, per distrarmi e dimenticare qualcosa di sgradevole. Sono sempre stati i miei punti di appoggio, i miei bastioni della fortezza lettura, da quando ho imparato a leggere. Per vari decenni, questi sono rimasti in vigore, mai messi in discussione, mai cambiati. Erano le mie colonne d’Ercole.
Fino a pochi mesi fa.
Anche le colonne d’Ercole, rimaste lì nei secoli a sottolineare un non plus ultra che non si riteneva nemmeno possibile, sono diventate superate e dimenticate, nel momento in cui Colombo sbagliò clamorosamente la meta e trovò un continente nuovo di fabbrica. :-D
Nelle mie personali colonne d’Ercole, solo due di queste si sono sbriciolate. Sapere e conoscere sono ancora lì, salde e consolidate. I libri sono una delle vie più veloci per imparare qualcosa, soprattutto da soli. Distrarmi e dimenticare qualcosa di sgradevole, invece, sono andate giù di schianto da un momento all’altro. E sono stata io a buttarle giù di colpo, con una serie di domande. All’improvviso, mentre leggevo una serie di articoli su Internet, e guardavo qualche blog del settore, mi sono resa conto che quello che stavo ricevendo da quella lettura non mi piaceva. Non mi piaceva assolutamente perché sapeva tanto di “copertura”, di “velo”, di “distrazione”. Emergeva che la lettura e i libri erano trattati da anestetici, da strumenti usati per allontanarsi dalla propria realtà, per evadere in un mondo lontano, irraggiungibile e soprattutto non concretizzabile.
Non so dirti che cosa esattamente ha dato il via a questa riflessione illuminante. Non è stata una parola o un titolo in particolare, ma qualcosa che ho avvertito al di sotto, che finalmente sono riuscita a percepire e sentire anch’io! Per questo motivo, non ho toccato libri per qualche giorno. Basta leggere così tanto, mi sono detta. Suona un po’ strano, detto da me, vero? Fino ad un paio di mesi fa avrei gridato all’eresia, al rogo. Mi sarei consegnata in qualche istituto correttivo…
Oggi, no.
È stato anche molto liberatorio. Sulla lettura, sui libri, gravava da tempo un peso grigio e stancante. Cos’era? La ripetitività, la banalità dei luoghi comuni che si sono creati intorno a questa attività così semplice e così facile da appiattire. Un certo obbligo di sentirsi “invasati”, e appartenenti ad una casta di “eletti”, perché si preferisce dedicarsi a immergersi nei libri, piuttosto che fare altro. Era un disagio che avvertivo crescente, e che non sapevo bene come identificare, e che mi faceva sentire sbagliata.
Una Lettrice Furiosa che ha perso la Furia. Cos’è mai, allora? Che creatura è?
Quando ho smesso di sentirmi io quella sbagliata (non c’è giusto o sbagliato, sono etichette ingiallite e stantie), mi sono accorta che era un disagio che avvertivo soprattutto da fuori. Il tutto è durato pochi giorni, ma si è ristabilita la calma. Se ho perso la Furia dell’Accumulo, non ho perso la gioia di leggere. Con maggiore calma, maggiore scelta e lasciando perdere tanti inutili orpelli e convinzioni che non mi servono più, se non a irrigidire senza senso la mia vita di Lettrice. Sfoltisco la lista, perché alcune cose sono ormai passate per me, e non hanno più ragione di essere. Mi soffermo sui libri con maggiore cura, li uso in altro modo. Niente più distrazioni o bende, per allontanarmi da una realtà che si costruisce, non si sfugge.
Non sono sicura di averti risposto per bene, Amanita. Se qualcuno avrà la forza di leggere questo delirio fino alla fine, penserà che sono uscita di senno o che ho parlato a vanvera. Io so che ho iniziato un corso del tutto inesplorato. Ho la curiosità di vedere in cosa si evolverà… ho ancora molti post da scrivere, molti libri da leggere e da esplorare.
Dunque ... "Se qualcuno avrà la forza di leggere questo delirio fino alla fine, penserà che sono uscita di senno o che ho parlato a vanvera" .... sono arrivata alla fine del post, e ora mi metto in un angolo in castigo. Ma dico avete finito voi due dispettose di girarmi le frittate e scombussolarmi i piani? ;)
RispondiEliminaLa penso come voi ... leggere deve essere una gioia, non un fuggire dalla realtà, anche se mentre ci immedesimiamo nella storia è come se vivessimo in un altro corpo. Leggere è scegliere quello che ci fa sentire meglio, leggere non deve per nulla essere una fabbrica a ripetizione, leggere secondo me deve andare a toccare le corde della nostra anima per farle vibrare, ecco forse perchè ci sono tempi di SPURGO (come lo chiamo io) dove i libri mi guardano attraverso la polvere e aspettano il momento giusto in cui io li apra.
Quindi viva i libri e viva le emozioni .....
Ah, su quello sono d'accordo. Libri ed emozioni (quelle che loro sono in grado di suscitare) sono pezzi importanti per noi. Ultimamente, avevo perso la prospettiva di cosa significano i libri per me, e come possono vivere con me nella mia vita. Qualcosa mi disturbava, ecco. Ora che è venuta fuori e che è stata pulita, tutto è molto più chiaro. Per cui, dopo gli ultimi momenti di spurgo, come li hai chiamati, possiamo procedere a scegliere con calma il prossimo libro. :-D
EliminaSimona
RispondiElimina…non è colpa nostra, ci hanno disegnato così! :-D
Sì, chiamalo spurgo, funzione catartica o come preferisci, il sunto è poi solo uno: ci sono tanti libri, tanti quante le nostre esigenze… usiamoli!
... e meno male! E casomai non fossero a sufficienza... scriviamoli! :-D
EliminaLoredana
RispondiEliminaSto ridacchiando come fossimo ancora a scuola: noi siamo sempre al contrario!
Dopo il liceo, tu scegliesti l’università, io il lavoro; poi tu cominciasti a lavorare e io tornai a studiare… e avanti così.
Sì, per me la lettura è essenzialmente svago, è anche (non solo) un modo di uscire da una realtà bella, ma a volte troppo impegnativa.
E rido ancora di più: chissà, la prossima “svolta”, cosa combineremo!
Ah, non vedo l'ora di scoprirlo. Perché, anche se non lo vogliamo, qualcosa combineremo di sicuro. E così, anche facendo le cose al contrario, evitiamo il pericolo di annoiarci. Altrimenti, non ci passa più stare qui... :-D
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