Nell’ultima serata di lettura, trascorsa con
Nella Scoppapietra, abbiamo dato il via al nostro “programma di liberazione”
dei libri, chiamato Libri in Volo.
La scelta è caduta su Luna Nera, di Laurell K. Hamilton, un’autrice che avevo segnalato un paio di settimane prima per l’uscita
di uno dei suoi nuovi romanzi dedicati alle gesta della Sterminatrice di
vampiri, Anita Blake. E’ da diversi mesi che dico che non leggo più horror e,
in nome della coerenza, scelgo proprio un libro horror (un bell’argomento
classico, i vampiri) per iniziare l’esperimento.
La curiosità si è rivelata troppo più forte del mio
desiderio di essere coerente. Tanto non ci riesco quasi mai, e allora perché
preoccuparsi proprio in un ambito come quello della lettura, dominato
soprattutto dalla passione?
Inoltre, qui ci sono anche licantropi. Una bella compagnia,
insomma: vampiri, licantropi, sterminatrici. Con qualche differenza, potrei
quasi pensare di essere entrata in Twilight per sbaglio, dalla porta
posteriore. Anita Blake, tuttavia, non è Isabella Swan. E’ una donna minuta di
fisico, ma nient’affatto tale come sentimenti o coraggio. E’dotata di un certo
talento oscuro che le permette di risvegliare zombie e sterminare vampiri, e
non permette a nessuno di dimenticarlo o di prenderla sottogamba. Si trova
invischiata in un triangolo soprannaturale, visto che gli altri due componenti
sono un potentissimo vampiro che domina l’intera città e un galante e gentile
licantropo, entrambi di gran bell’aspetto. Gelido, bianco, esangue ma
elegantissimo Jean-Claude, il vampiro; bruno, sensuale e ribollente d’energia
Richard, l’uomo lupo. Sì, anche in Twilight era così.
Concentrandosi sulla storia, però, Twilight impallidisce e
scompare. Un uomo si reca da Anita Blake, chiedendola di ritrovare sua moglie,
una licantropa scomparsa da vari giorni. La Sterminatrice lo dirotta verso un’altra
detective specializzata nel cercare creature scomparse, poiché il suo lavoro è
ucciderle, piuttosto che recuperarle. Erroneamente crede che il suo ruolo sia
finito lì. Viene ritrovato un cadavere martoriato in un bosco ai margini della
città, una chiara vittima di qualcuno senza caratteristiche umane.
Dovendo
intervenire nelle indagini a fianco della polizia “umana”, Anita si ritrova
invischiata in una lotta di potere tra mostri, mentre qualcuno si sta
incaricando di far sparire il numero maggiore possibile di licantropi. Le
vicende si complicheranno in modo imprevisto, e la Sterminatrice si troverà ad
affrontare situazioni estremamente delicate, per cui è sufficiente respirare
una volta di troppo per far esplodere conflitti sanguinosi. E non si tratta di
un modo di dire. A questo si aggiunge la sua vita privata, che non è affatto
liscia e scorrevole… avere a che fare con gli uomini è talvolta estremamente
difficile, ma quando il tutto è contornato di sovrannaturale, la gestione si
complica in modo esponenziale.
Non vi racconto altro. Molti fili compongono il tessuto, e
seguirli tutti non è semplice, e potrei rovinare sorprese e cadere nello
spoiler involontario.
Posso dire che sono contenta di aver letto il libro in book
crossing, e che gli consentirò di volare ancora e di planare nella libreria di
qualche altro lettore. Sono partita un po’ lenta, distratta. Sentivo qualcosa
di forzato che m’impediva di concentrarmi e seguire Anita. Mi sono sorpresa a
sbadigliare di fronte ad un locale pieno di licantropi in versione umana. E a
questo punto mi è venuto da domandarmi se la scelta non era proprio di quelle
azzeccate, o sono io che ormai non risento più del fascino dell’horror. Un’amica
mi ha consigliato di leggere il libro mettendo un filtro da adolescente, ed è
stato un punto di vista interessante. Avrei potuto continuare la lettura
immaginando di avere una trentina d’anni di meno, ed essere eccitatissima all’idea
di entrare in un mondo pieno di creature pericolose e affascinanti.
Ci ho
provato. Davvero, ci ho provato.
Il filtro si è consumato dopo pochissimo… ma
non a favore di un’ottica adulta e seriosa, quella che porta a dire: “ma queste
sono cavolate inesistenti!” Io sono la prima sostenitrice dei mondi fantastici.
Tuttavia, qualcosa nel disegnare la figura di Anita e quella dei due
pretendenti, con i loro rapporti complicati, mi suonava stonata e forzata.
Semplicemente… sono fuori tempo massimo e con tutta probabilità fuori target
per questo tipo di romanzi.
Se, come me, sostenete di essere guariti dal fascino dell’horror,
tenete un libro come questo a portata di mano, o rintracciatelo in un book
crossing vicino a voi, visto che siamo in tema. Sarà un’eccellente cartina di tornasole
per testare la vostra “guarigione”, oppure fino a che punto desiderate
ricadere. Se il colore rimane invariato, liberate il libro e passate ad altro!
Interessante il libro e anche l'iniziativa del Book Crossing! :)
RispondiEliminahttp://julesonthemoon.blogspot.it/
Per me è stata una piacevole sorpresa, il Book Crossing: credevo di non potermi separare dai miei libri, o di non poterne accogliere altri, se non potevo comprarli, e invece... è molto bello e liberatorio.
EliminaSe sei di Torino o dintorni, segui i nostri post futuri, soprattutto la pagina Facebook di Bolla e Fantasia: sarai aggiornata sulle altre iniziative nel mondo della lettura. :-)
Ciao Loredana - bellissima iniziativa il Book Crossing
RispondiEliminaDate nuova vita ai libri e nuovi lettori - nuovi estimatori per libri che magari non potrebbero comprare da soli :-)
Davvero Ottima Idea
Un bacione Loredana . buona giornata, settimana e migliore mese di Dicembre
Grazie, Arwen! Peccato che abiti lontano, altrimenti sarebbe molto bello che tu partecipassi con noi alle nostre serate, e scambiassimo libri insieme! <3
EliminaBuon mese di dicembre a te!
No, i libri horror non mi piacciono. Sarà pure un mio limite, ma non rientrano tra le mie letture preferite.
RispondiEliminaBuonasera Remigio! Non parlerei di limite, quanto di preferenze. Se un libro non risuona con le proprie corde ed esigenze, semplicemente... non è richiesto leggerlo. Io ho smesso di leggere horror perché il genere aveva smesso di darmi qualcosa. :-)
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