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mercoledì 28 marzo 2018

Luca Bianchini – Nessuno come noi – L’adolescenza prima di Facebook

LoreGasp


... Sono passati anni dall'ultima volta in cui ho fatto il giro dell'orologio per un libro. L'ho iniziato una domenica pomeriggio, quasi per scherzo. Volevo fare una pausa, e un libro mi è sembrata un’ottima idea. Per non farla durare troppo, come rischio spesso, mi sono costretta a metterlo da parte. A malincuore. L’ho ripreso di sera tardi, e non l’ho più mollato fino all’ultima parola, alle 3,40 del mattino.

Quando l’ho chiuso, salutando i suoi protagonisti, cercando la strada verso la camera a tentoni, mi sono trovata in compagnia di uno strano sentimento di semi-nostalgia sorridente, per questa immersione negli anni '80, e più precisamente nel 1987.

Senza Facebook, né telefonini, come precisa l'autore, ma con tutta la rigidezza degli anni adolescenti.
Siamo in Piemonte, nella provincia di Torino, in quella zona compresa tra Moncalieri (le belle ville della collina, soprattutto), Nichelino (i caseggiati popolari), Trofarello e Cambiano.
Il centro e teatro principale è il liceo scientifico Ettore Maiorana di Moncalieri, dove studiò lo stesso autore, Luca Bianchini. I personaggi principali sono un gruppo eterogeneo di ragazzi. Quattro spiccano su tutti, quelli su cui si appuntano subito i nostri sguardi, e quelli che ci fanno entrare immediatamente in casa loro, quando superiamo la copertina del libro.

Vincenzo Piscitelli, conosciuto come Vince, diciassettenne di Nichelino. Bravo a scuola, “bravo ragazzo” anche nella vita, innamorato da sempre di Cate, Caterina Ferretti, bionda bellezza graziata dall’acne tutta compresa nel suo mondo di star, Spagna, al secolo Alessandra Spagnolo, dark d’aspetto, di modi e per protesta vibrata verso sua madre e il mondo. Poche pagine ancora e inciampiamo in Romeo Fioravanti. E’ facile che inciampiamo letteralmente in lui, poiché il suo atteggiamento indolente e strafottente lo fa muovere intralciando gli altri, quando vuole. Di bell’aspetto e con il suo fascino, essendo più vicino ai diciott’anni e provenendo dalla parte lucida del mondo, la collina di Moncalieri con il suo carico di ville opulente.

venerdì 21 agosto 2015

Dimmi che credi al destino - Guest Post#36

SimoCoppero

Anche Cristina ha seguito le mie orme leggendo Luca Bianchini, vediamo se ha avuto le mie stesse impressioni:

Nella mia vita un posto particolare nel mio cuore lo occupa Luca Bianchini, conduttore radiofonico, ("Colazione da Tiffany" assieme a Mavi Scartozzi su Radio Due Rai); da me soprannominato "scrittore dell'anima".

Ho avuto il grande onore di conoscerlo di persona e dire che e' una persona affabile e molto alla mano e' dire poco. Sono una lettrice accanita, leggo, leggo famelica: e di alcuni libri mi resta molto nel cuore.
"Dimmi che credi al destino": e' l'ultima creatura letteraria di Luca. Nasce da un appello di una sua amica di Londra, Ornella Tarantola: libraia a Londra con il suo "The Italian Book Shop" mitico negozio in cui gli Italiani si sentono a casa e dove i Londinesi trovano i loro libri, oppure trovano testi facilitati nella nostra madre lingua. Ornella in una telefonata avvisa Luca che il palazzo dove il suo negozio ha la sede, verra' abbattuto per costruirvi un parcheggio.

"LA LIBRERIA HA SALVATO ME. IO DEVO SALVARE LA LIBRERIA"... ORNELLA TARANTOLA....


Luca dedica il libro ad Ornella (e credetemi ho visto Ornella al salone del libro e a pelle mi ha  fatto una grandissima impressione) e credo abbia fatto una cosa grandissima... E' una storia semplice, ma al contempo complessa, dove Ornella, si muove tra Londra e la natia Padova, per chiudere con un passato doloroso...
Nel romanzo non mancano gli spunti comici, con la presenza nella libreria di due pesciolini rossi, Rossell & Crowe e la presenza di un gatto immaginario di Clara, che con Ornella divide la libreria... e di cui Clara si serve per evitare inviti "inopportuni"...
Concludo con la frase più bella a mio avviso del libro:
<<Il destino è quella porta socchiusa da cui ogni tanto puoi sbirciare. E allora vedi che nulla avviene per caso e che tutto ha un senso, anche quando sembra non averlo>>.

Cristina Sassola
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