venerdì 11 ottobre 2013

Blog Tour Red Carpet, di Giorgia Penzo

Tra le iniziative della blogosfera, oltre ai Linky Party e agli scambi di banner puri e semplici, esistono anche i Blog Tour. Avendo ricevuto l’invito per partecipare a uno di questi, ho aderito subito e mi sono tuffata nella novità. Il Blog Tour coinvolge otto blog di libri, in questo caso, che ospitano a turno, il venerdì, il libro di uno scrittore esordiente. E’ l’occasione per scoprire i volti e le penne nuove (potremmo dire i mouse nuovi, essendo la tecnologia parecchio più avanzata) del nostro mondo delle lettere odierno, attraverso le parole dell’autore stesso e di chi ha letto il suo romanzo. E non solo: anteprime e giveaway aggiungono pezzi importanti alla nuova conoscenza. Oggi parte il Blog Tour dedicato a Red Carpet, di Giorgia Penzo: se volete conoscere lei e la suaopera, visitate il suo sito.
Il tour durerà dall’11 al 25 ottobre, con una presentazione finale del libro presso la Libreria dell’Arco di Reggia Emilia, sabato 26 ottobre, a cura di Daniela Germanà, editore e blogger (http://tinyurl.com/q46eqqz).
Se siete da quelle parti, e amate i libri, non fatevi sfuggire l’occasione di conoscere qualcosa di nuovo.
Volete partecipare al Blog Tour, conoscere tutte le date, e scoprire altri book blog interessanti? Ecco il link dell’evento su Facebook:  Red Carpet BLOG TOUR- Giveaway e Anteprime


Buona lettura e buon Tour!

giovedì 10 ottobre 2013

Ottobre – Premi e Linky Party

Questo mese di ottobre è iniziato già riccamente, tra premi e party di link. Per questo motivo scrivo un post cumulativo, con alcune segnalazioni. Ieri, il bellissimo blog SerendipityL’Officina delle idee mi ha assegnato questo premio, Blog Your Heart Out. Grazie, grazie, grazie!

Queste sono le domande cui rispondere:

1-      Che cosa/chi ti ha incoraggiato a bloggare? La passione per i libri che spingeva per uscire, unendosi a quella per Internet.
2-      Come hai scelto l'argomento da trattare nel blog? Posando gli occhi su uno degli oggetti che in casa mia si trovano praticamente dappertutto. Solo la cantina si salva dall’invasione libresca, ma è solo questione di tempo.
3-      Cosa che le persone non sanno di te? Sono piuttosto fanatica nelle mie passioni. Se inizio a parlare di libri e Internet, non smetto facilmente.
4-      Descrivi il tuo stile in due parole....movimentato, qualche volta un po’ ingarbugliato.
5-      Cosa ti piace fare quando non blogghi? Disegnare, leggere (novità, eh?), viaggiare, praticare yoga, andare a teatro, cucinare...

Oggi, Simonetta Vernia del blog Letture senza tempo, mi ha assegnato il gufetto portafortuna che attribuisce agli articoli che l’hanno colpita, che si può vedere nella barra laterale, più in basso.

E a proposito di animali totemici, posso dimenticare la civetta Owl Prize di Athenae Noctua? Stavo rischiando di farlo, ma ho schivato il pericolo ancora in tempo.

Io abbraccio tutti in un grosso ringraziamento digitale...mi fa un enorme piacere quando i miei scritti piacciono o muovono altri scritti, riflessioni.


Sabry, di Orecchinie Gioielli ha organizzato un bell’International Linky Party, per far conoscere e conoscere altri blog in giro per la Rete.  Potete unirvi alla festa, o andare a curiosare tra i bei blog che vi partecipano, seguendo questo link o cliccando sul banner nella barra laterale. :-D

martedì 8 ottobre 2013

Lolita – La contradditorietà fatta libro.

Mi mancano poche pagine per arrivare a finirlo, ma ancora non riesco ad aspettare, prima di scriverne di nuovo. Non posso dire che questo libro mi piaccia, perché lo amo. Leggerlo è stata un’esperienza variegata e intensa, come non mi capitava da parecchio tempo. E’ stato liberatorio, perché ha sbloccato alcuni ringhi trattenuti da troppo tempo. E’ stato stancante, perché la prosa di Nabokov è ricca, a tratti stordente, pomposa, sfuggente, pesante, martellante. Il traduttore deve aver alzato le mani in segno di resa diverse volte, e non solo grazie a parecchi giochi di parole molto difficili da tradurre. I sentimenti sanguigni e vischiosi di Humbert non sono affatto facili da descrivere: non è mai questione di “amo, odio, mi piace, non mi piace”. Infiniti chiaroscuri di sentimenti, estremamente contraddittori e torbidi, che agitano Humbert, ma anche Lolita: eppure Nabokov riesce a trovare le parole e le espressioni per raccontarli e farli capire, tutti. Diverse volte mi sono fermata e ho riletto interi pezzi, assaporandoli, andando lentamente, come se avessi imparato a leggere da poco: erano veramente anni che non mi capitava qualcosa di simile. Per natura e abitudine, leggo velocemente, e diverse volte mi capita persino di divorare intere pagine senza accorgermene, perché riesco a indovinare senza troppo sforzo cosa capiterà, le parole che verranno usate, perfino intere espressioni. Con questo libro, non è possibile farlo. Ti costringe a leggere quasi compitando ogni parola, ti afferra alla gola e ti costringe a guardare, ascoltare, a essere attento. Se ti distrai, perdi pezzi importanti. Dovrai ritornare sui tuoi passi e recuperarli. Non è solo una questione di lingua: Nabokov pubblica il libro nel ’55, e in italiano viene tradotto nel ’59, quando le strutture espressive sono più complesse, più formali, e infinitamente più interessanti . (E’ un parere un po’ pesante, il mio, ma permettetemi la caduta nostalgica nella parentesi: per troppo tempo ho letto prosa semplice, al limite dell’incolore, qualche volta farcita da orribili errori di grammatica e di ortografia NON SCUSABILI se si è nati in questo territorio. Quando ho posato gli occhi su quelle pagine così ricche e corrette, ho pianto di sollievo).

lunedì 7 ottobre 2013

I pilastri della terra – Le cattedrali siamo noi.

Non ho perso la memoria del tutto. E nemmeno il Furore D’Aver Libri mi ha spinto a metter da parte Humbert e Lolita, e a ributtarmi su I pilastri della terra di Ken Follett, che avevo letto l’anno scorso, e di cui ho scritto abbondantemente anche qui. La mia amica Marzia ha appena finito di leggerlo, e com’è nostro costume, mi ha fatto avere i suoi commenti su quello che l’ha colpita. Mi è sembrato così bello che non volevo attaccarlo come semplice commento, con il rischio che si perdesse con gli altri, per cui ho voluto farne un post. Ascoltiamo Marzia:

“Ce la fo, con calma ce la fo”: ho finito la prima lettura tutta-di-seguito di questa specie di enciclopedia.
Ellen ed Aliena sono due donne strepitose. La loro forza nasce da esperienze dolorose e tremende.
All’inizio ho detestato Aliena. Cavolo, tuo padre è in galera, hai perso tutto e tu ti balocchi a fare la dama del castello?
Svegliati, non ti basta la violenza subita da quel bastardo schifoso di William conte-dei-miei-stivali?
Poi è cresciuta, eccome!
Ho pianto alla morte improvvisa di Tom, così concreto eppure “visionario” insieme. E ho protestato con Follett: ma come! Osi far morire così Tom, come ti permetti?
E ho amato Philip, priore di Kingsbridge. Sì, d’accordo, in un paio di occasioni è un po’ ottuso, ma nell’insieme è un personaggio stupendo.
Sono andata a cercare i tuoi post:
Fili umani”,
Tutto vero: il libro è un intreccio complicato ed affascinante di vite, ma mentre leggo l’ultimo post mi rendo conto di un altro dettaglio.
La cattedrale è la protagonista silenziosa del libro.
Vero.
Eppure…
Eppure possiamo “giocare” con questa affermazione e trasformarla: la costruzione della cattedrale rispecchia le vite dei protagonisti.
Scavi profondi e muri che s’innalzano.
Crolli e ricostruzioni.
Alti e bassi.
Siamo noi le cattedrali.
Possiamo subire danni, anche gravi, ma poi ricominciamo a costruire.
Sempre.


mercoledì 2 ottobre 2013

Ottobre, mese di Linky Party

Mentre affilo l'ascia per Humbert, girovago per il web, inciampando nelle bellissime iniziative di alcune blogger che, per dare generosamente visibilità ai blog, organizzano i cosiddetti Linky Party. Sono scambi di link, per cui è facile arrivare a conoscere tantissimi blog, di ogni genere, e incontrare persone, e anche molto creative. Uno dei motivi per cui sono attaccata alla Rete è questo: è talmente vasta e piena di scoperte da fare, che non si smette mai. Sulla barra laterale, verso il fondo, ho inserito i banner di alcuni Linky Party in corso. L'ultimo, di cui fornisco notizia ora, è l'October Linky Party organizzato da Calendula e Camomilla. Volete dare un'occhiata? Seguite il link...

lunedì 30 settembre 2013

Lolita – Primo impatto.

Contrariamente a quanto fatto finora, scrivo un post su un libro che sto ancora leggendo. Non riesco ad aspettare la fine, perché mi si accavallano migliaia di impressioni e di reazioni, che devo metter su carta (o meglio, bit), per poterle razionalizzare. Ho voluto iniziare Lolita di Nabokov sulla spinta di un altro libro che ho letto da poco, La verità sul caso Harry Quebert. Sapevo che Lolita non è un romanzetto estivo, da ombrellone. Sapevo che il tema portante dello scritto pesca nella zona torbida dell’animo umano. Non sapevo, però, che mi avrebbe provocato così tanto. Le prime venti pagine del romanzo scorrono quasi in sogno: il protagonista, il futuro annoiato professor Humbert, racconta della sua adolescenza e del suo amore perduto. Da pag. 23, qualcosa cambia di colpo. Humbert si rivela. “Di quando in quando approfittavo delle conoscenze che avevo fatto tra i lavoratori sociali e gli psicoanalisti e in compagnia di queste persone visitavo vari istituti, come orfanotrofi e riformatori, dove mi era possibile guatare con cupidigia e con una impunità assoluta, simile a quella dei sogni, fanciulle adolescenti dalle ciglia appiccicate”. (Vladimir Nabokov, Lolita, pag. 23, Collana Medusa, Arnoldo Mondadori Editore) Cupidigia e impunità assoluta: un’accoppiata di parole che non ho gradito, ma che ho incassato senza troppi problemi. Le due pagine seguenti, tuttavia, sono un’esposizione incendiaria di cosa si agita davvero nell’animo di Humbert (lo stesso Nabokov?), raccontato sotto forma di “teoria”, con un linguaggio elegante, rotondo, sensuale, da incantatore di serpenti.

Jane Austen: Spin-off, Prequel, Sequel e GiveAway.

Può sembrare uno scioglilingua, ma non lo è affatto. Emergo da una settimana abbastanza piena, in cui si sono accavallati una serie di impegni e non mi è stato facile leggere e aggiornare il blog. Scelgo di farlo con un’autrice che amo moltissimo, Jane Austen. Nel consueto calderone di Facebook, Gabriella Parisi, coautrice del bellissimo blog Old Friends and New Fancies, mi ha fatto notare una perla che stava sfuggendo alla mia attenzione. Attualmente, in questo blog, è in corso un Giveaway molto interessante, che riguarda un romanzo breve di stampo austeniano, Darkness Falls Upon Pemberley, di Susan Adriani. Se amate Jane Austen, il suo mondo “originale” e quello interpretato dalle autrici contemporanee, che si divertono a immaginare cosa sarebbe capitato se le vicende dei personaggi austeniani avessero preso una piega diversa, visitate questo link:  DarknessFalls Upon Pemberley: Susan Adriani ospite del nostro salotto + GIVEAWAY

Scoprirete un’autrice interessante, Susan Adriani, e un paio di consigli di lettura, oltre alla possibilità di aggiudicarsi una copia autografata di Darkness Falls Upon Pemberley.

Il primo contatto con questo mondo parecchio rigoglioso di autori austeniani, di cui esiste anche un blog, è stato con Amanda Grange e il suo Darcy vampiro, di cui ho parlato un post fa. Come ho detto, le impressioni che ne ho ricavato girano tutte intorno alla perplessità, perché lo spunto era buono, ma si è rallentato e perso durante la narrazione. Leggendo l’intervista con Susan Adriani, tuttavia, mi è nata la forte curiosità di continuare a esplorare questo mondo, anche per capire gli elementi e le caratteristiche che le autrici moderne scelgono di enfatizzare nelle loro versioni. È innegabile che i romanzi di Jane Austen abbiano lasciato un segno profondo, al punto da voler continuare in quella realtà anche a distanza di secoli. Elizabeth e Darcy sono la coppia che maggiormente ha influenzato le versioni moderne, ma non sono da escludere anche excursus nei nuclei di Emma o Persuasion. Per quanto sia un personaggio minore e parecchio secondario nella schiera dei personaggi austeniani, mi domando se un giorno qualcuno si dedicherà anche a Lady Susan...
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