martedì 30 settembre 2014

Scrittori Made in Campania#1 - La leggenda del ragazzo che scoprì i prodigi del Ganoderma – L’epica insolita

Come ho già chiarito diverse volte, il mio rapporto con i libri segue dinamiche e manifestazioni proprie. Spesso, mentre li guardo allineati in libreria e mi scorrono i titoli negli occhi, si destano i sentimenti e le sensazioni che hanno provocato nella lettura, prima ancora del ricordo cosciente della trama e dei personaggi. Quando guardo questo libriccino di piccolo formato (l’apparenza inganna), oltre ad esplodermi in testa la parola “insolito”, si risveglia un mondo di emozioni intrecciate di epica, coraggio, sorpresa e scoperta,  e un rimpianto persistente e dolce. E come ho detto prima, di elementi insoliti. Andiamo con ordine. La storia si ambienta in Mesopotamia, a Sumer, circa 2000 anni prima dell’arrivo di Cristo sulla Terra. Due ragazzi gemelli, Abdul e Caled, pastori di un villaggio, si preparano per un viaggio commerciale: si recano a vendere capre e pelli in una grande città vicina, sulla costa. Invece di seguire la rotta solita, Abdul prende l’iniziativa di passare attraverso una foresta sconosciuta, per arrivare prima a destinazione, nonostante i timori del fratello più posato, Caled. L’iniziativa baldanzosa del primo causerà una catena di eventi che cambierà vita e storia sua e...anche nostra. Non anticipo nulla della trama, che è ingannevolmente breve, e molto densa. Caled perde molto, si smarrisce, fa esperienze di scoperta su se stesso e sul mondo, e guadagna anche molto.  Il finale è positivo, ma non conclusivo. E’ solo la fine di quella storia, di un mondo e di un’evoluzione personale, che poi confluisce in quella dell’intera umanità. Sono enigmatica?
Sì, volutamente. E non perché sono dispettosa...perché è necessario leggere questo libro, ciascuno con il proprio mondo, e stare ad ascoltare cosa può dare e risvegliare in se stessi. Da un certo punto di vista, le vicende si svolgono secondo il filone già sperimentato del picaresco: il personaggio, il “picaro”, di solito un ragazzo povero di mezzi ma ricco di ingegno e di fortuna (creata dal proprio modo di pensare positivo e coraggioso, non il regalo generoso ed estemporaneo di una dea bendata e capricciosa, improvvisamente benevola), passa attraverso luoghi fisici e avventure, arricchendosi poi materialmente e spiritualmente. Cambia e talvolta si evolve. In questo libro, i ragazzi sono due. Entrambi sono costretti a cambiare, anche in modo repentino. Uno resta nel corpo fisico, e cambia nello spirito e nel modo di rapportarsi al reale, meno guascone. L’altro cambia dimensione...ma come spirito rimane vicino a Caled, per quanto sotto altra forma. L’insolito comincia ad apparire, nelle vesti di uno strano fungo rossastro, dagli incredibili ed inaspettati effetti benefici, il Ganoderma Lucidum nominato nel titolo. Ma non è l’unico ambito in cui appare. Personalmente, l’ho sentito nel modo di raccontare dell’autore, e nell'atmosfera che ha evocato. Il nonno dei due ragazzi, salutandoli prima della loro partenza, ricorda loro con profondo Amore saggio, i valori che devono conservare con grande cura, per se stessi e per gli altri. E’ l’Amore che salva Caled dall’auto-annientamento, e che gli fa trovare un’anima altrettanto dolce e flessibile come la sua. Un Amore che ad un certo punto vibra di rimpianto, per quello che non c’è più ma che si è trasformato. Da leggere, se desiderate un gioiello leggero che vi infonda emozioni potenti...quasi a vostra insaputa. Un altro elemento dove affiora l’insolito è...lo stesso autore, Paolo Trombaccia Errico. Medico prestato alla scrittura, o forse scrittore formato in medicina, si è dedicato allo studio del Ganoderma Lucidum, finendo per appassionarsene talmente tanto, da farsi ispirare questa storia d’Amore ed evoluzione. E non è l’unica concretizzazione della sua ispirazione, che ha trovato vie e modi di versi per esprimersi. Volete conoscerlo meglio e scoprire come si manifesta il suo talento narrativo? Andate a trovarlo sulla sua pagina Facebook, PA T ER, e tenetelo d'occhio! 

lunedì 29 settembre 2014

Human Library – Quando il libro è umano e si fa leggere...

Sapevate che i libri sono anche umani? Noi ci siamo fermati all’edizione cartacea, fatta di fogli tenuti insieme con rilegature e cuciture di vario genere, a quella digitale, in forma pdf o simile per sottilissimi lettori ultra-tecnologici da portare in tasca o in borsa. A Torino, venerdì scorso, 26 settembre, ho scoperto quasi per caso che sono anche umani. Nell'ambito dei cinque giorni di Torino Spiritualità, la cooperativa Progetto Tenda ha avuto la brillante idea di creare e gestire la prima biblioteca umana, inserendola in una cornice sontuosa come la Biblioteca Musicale Andrea Della Corte. Per una spiegazione più approfondita e informazioni più succulente sulle prossime iniziative dei libri viventi, vi rimando a questo bel link. E per seguire da vicino Human Library, affrettatevi a connettervi alla sua pagina Facebook. Non soffermatevi troppo sulle foto pubblicate nel post della biblioteca...lo smartphone fa quello che può, ma segnatevi il nome e cercate in Internet. O venite direttamente a Torino e ammirate questo gioiellino sui generis.

Per tornare all’iniziativa dei libri umani (che continuerà anche a novembre e dicembre, SAVE THE DATE!), ho ricevuto un invito via Facebook (il calderone infernale di cui ho parlato diverse volte,  che occulta vere e proprie perle nelle pieghe nascoste) e con una carissima amica ci siamo recate all’avventura. In biblioteca “i librai” (coloro che hanno portato o consigliato “il libro”) attendono i lettori che possono scegliere i titoli della categoria Storie di maestri, il primo scaffale esibito della biblioteca vivente. Noi abbiamo scelto Storia di Ugur: il racconto di vita di un giovane curdo, straniero ed isolato nel suo stesso paese, costretto a lottare e a ricominciare molte volte a vivere a causa dell’appartenenza ad un’altra etnia.  Storia di Ugur è proprio un sorridente giovane curdo che a voce bassa ed espressiva, nel giro di mezz’ora, ci porta a casa sua e ci fa conoscere la sua famiglia, i luoghi che frequenta, i militari turchi che rendono la vita infernale a lui e ai curdi. Il “libro” interagisce con noi. Invece di interromperci nello sfogliare le pagine e riflettere su passaggi particolarmente significativi, e rimanere con le nostre domande senza risposta (è un inconveniente in cui tutti i lettori incappano, prima o poi), avevamo la possibilità di rivolgerci a lui, e a indagare anche i suoi sentimenti, a caldo. Oltre ad avere imparato qualcosa di più sulla situazione curda, abbiamo sperimentato cosa vuol dire interagire con un libro, che risponde e sorride, acconsente e ride. Quante volte mi sarebbe piaciuto farlo con qualche altro titolo...ogni tanto mi sembrava una situazione da film. Il libro era comunque una persona, che si è messa a disposizione nostra per mezz’ora e ha condiviso con noi i suoi pensieri e i suoi elementi personali. E’ qualcosa di più e di diverso dall’ascoltare un audiolibro o un cantastorie: la voce e gli occhi del libro erano sinceri e comunicavano situazioni e sentimenti sentiti, sofferti, rifiutati e compresi. Nella lingua comune si usa un’espressione come “essere come un libro aperto”, oppure “leggere dentro”; con questo progetto di biblioteca vivente, credo che siano diventati qualcosa di più di un semplice modo di dire...

lunedì 15 settembre 2014

Follia - Guest Post#13

Ho finito di leggere questo libro qualche giorno fa, ma ho dovuto in qualche modo lasciarlo depositare nella mia mente.
Quando me lo hanno prestato e ho letto la seconda di copertina, ho subito pensato “questo non è il mio libro”, ci ho girato un po’ intorno, ma quando ho iniziato non ho più smesso di leggere.
Bello, forte, folle. Probabilmente libro da leggere più volte, gustandosi prima il folle amore, poi la visione di parte di chi narra la storia.
Teatro del libro, un manicomio vicino a Londra, che sposta poi la sua sede nel Galles. Gli eventi vengono raccontati dall’occhio clinico di uno psichiatra il Dr. Peter Cleave.
La storia di questo amore, tra la moglie di un medico del manicomio e un paziente, passionale, travolgente, animalesco, folle (attenzione non ha nulla a che vedere con la trilogia cento sfumature di grigio, di rosso e di nero per chi li avesse letti) tiene ancorati alle pagine cercando di farti immaginare fino a che punto la mente umana possa arrivare.
Non vi racconterò di più sulla storia, chi sarà incuriosito andrà direttamente al libro.
Scritto con maestria, descrizioni del Galles accurate, suggestive, parole che rafforzano gli stati d’animo dei personaggi, che fungono da calamita tanto che non riesci a staccartene.
Trovo il personaggio di Stella a tratti ambiguo, ma da subito ho imparato a amarlo e ad odiarlo, a seconda delle sensazioni, della malattia e del suo stato d’animo.
Rileggessi  il libro per la seconda volta, non metterei nella mia testa in primo piano il personaggio di Stella e Edgar (paziente), ma la voce narrante del Dr. Cleave, che ha probabilmente una sua chiave di lettura della storia molto di parte e mai così distaccata, quasi fosse lui il vero innamorato.

Un libro da leggere, che il vostro iniziale giudizio potrà portare a dire “non mi piace”, ma che non potrete per nessun motivo interrompere a metà.

mercoledì 27 agosto 2014

Segnalazioni editoriali#9 - Flamefrost Insieme controcorrente

...agosto sta finendo, ma le letture non finiscono mai. Virginia Rainbow è una nostra piacevolissima conoscenza, e ora scegliamo il suo romanzo Flamefrost - Insieme controcorrente, per trascorrere le ultime giornate di relax al mare (se ci siamo), o per sostenerci nel rientro negli uffici, se è già venuta la nostra ora!
Lascio la parola direttamente al libro...

Flamefrost - Insieme controcorrente

Il rapporto tra Sarah e Gered è arrivato a rottura, ma nessuno può prevedere gli eventi che li porteranno ad avvicinarsi di nuovo. Una serie imprevista di difficoltà cambierà per sempre la vita di Sarah e porterà Gered ad affrontare il biasimo e il contrasto della famiglia.
In una escalation di fughe rocambolesche e momenti di suspense, si dipana il destino dei due protagonisti, che nel frattempo maturano e imparano a rapportarsi fra di loro.
Li accompagnano amici fidati disposti a tutto per servirli e proteggerli da chi li ha traditi nel modo più vile. 
Dalle montagne innevate dell’Everest alle foreste dell’Amazzonia, dalle strade di Roma alle segrete della navicella madre, infine la loro strada sarà posta davanti a un bivio dal quale non è possibile fuggire. 
I misteri e le verità nascoste lasciate in sospeso nel primo volume saranno svelati?
Appassionante e travolgente, questo secondo capitolo della trilogia ci farà conoscere gli aspetti più profondi dei protagonisti, mettendo in luce desideri e sentimenti sempre più forti. Una miscela di avventura e romanticismo che stupirà il lettore per la sua carica di dolcezza e adrenalina, immergendolo in un mondo tanto fantastico quanto reale.

L'autrice

Virginia Rainbow è un’autrice che scrive fin da bambina, creando storie piene di immaginazione e sentimento. Ora passa il suo tempo tra il lavoro e la sua passione per la scrittura. Adora leggere, fare passeggiate in montagna e guardare i cartoni della Walt Disney. Il suo romanzo di esordio è “The black mask”; segue “Flamefrost Due cuori in gioco”, primo capitolo della trilogia Flamefrost.

TITOLO DEL LIBRO: “FLAMEFROST Insieme controcorrente”
 
GENERE: romance-fantascienza
 
EDITORE: autopubblicato con la YOUCANPRINT
 

USCITA: agosto 2014

NUMERO DI PAGINE E PREZZO:   292 pagine  prezzo 15,90
 
SITI DOVE E’ POSSIBILE ACQUISTARLO: www.youcanprint.it
www.ibs.it   www.Amazon.it e altri siti online
 
 

martedì 5 agosto 2014

Luna di Luxor - Guest Post#12

Dopo aver letto Ragazze Mancine, ho deciso di leggere il primo romanzo di Stefania Bertola.
I personaggi, talvolta molto strambi, si fanno amare ed odiare fin da subito; scorrevole e frizzante, è una buona compagnia per potersi estraniare dal mondo per qualche ora.
Ambientato prevalentemente in un lussuoso castello/palazzo toscano e poi in una sfarzosa tenuta scozzese, troviamo Miranda, la protagonista principale della nostra storia, alle prese con un Gossip, proprio a lettere maiuscole,  da accertare e recensire, per poter essere assunta dalla rivista più alla moda del momento.
Come sempre ci saranno intoppi, vicissitudini, intrighi, tradimenti, scambi e sparatorie.
Il finale però mi ha lasciato un po’ a bocca asciutta, con la speranza che girando la pagina il romanzo non fosse finito.
Volendo paragonare i due titoli, nella Luna di luxor il racconto in certi punti pare slegato, come se di colpo si stesse leggendo un’altra trama, cosa mai riscontrata divorando Ragazze mancine.

Dal 1989 al 2013 di tempo ne è passato, i miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti quelli che per un motivo o per l’altro si sono imbattuti nella serie di romanzi, quindi non ci rimane che aspettare il prossimo libro; io nel frattempo colmo le lacune con gli altri suoi titoli che mi mancavano, voi se volete saperne qualcosa in più entrate nel blog e leggete le recensioni della nostra Loredana.

In effetti, e qui aggiungo la mia voce, questo romanzo di Stefania Bertola ha qualcosa di incompiuto, di grezzo. Tuttavia, si vedono già le premesse di tutte le eroine dei futuri libri. Ragazze "folli", completamente immerse in un loro mondo in cui sono le eroine che agiscono seguendo la propria testa o il cuore, trascurando il dettaglio di uniformarsi al buon senso imperante. Del resto, perché farlo? Il buon senso, talvolta, suona così opprimente e "normale", da far desiderare davvero di rifuggirlo, aggirarlo, se non infrangerlo, addirittura. E' un romanzo divertente, in ogni caso, dove le situazioni assurde e il modo di reagire dei personaggi, altrettanto assurdo, allieta e distrae. 


mercoledì 16 luglio 2014

L'Amanita#46 - Lo strano mondo di Alex Woods

Lo strano mondo di Alex Woods
Gavin Extence

Quando ripenso all’anno passato a leggere nel cubicolo (la minuscola camera da letto), capisco che sono stati i libri a impedirmi di crogiolarmi nell’autocommiserazione e a convincermi che tutto sommato la mia vita non fosse così schifosa. Con un libro in mano non mi sentivo più imprigionato in un mondo minuscolo. In realtà, mi ripetevo, ero soltanto legato al cervello, e non era poi una condizione tanto terribile. Il mio cervello, con un po’ d’aiuto da parte dei cervelli degli altri, era in grado di trasportarmi in luoghi meravigliosi e di creare interi mondi di cose meravigliose. Nonostante i suoi difetti, decisi, il mio cervello non era il posto peggiore in cui abitare. Voce fuori campo dell’Amanita: questo è autentico furore libresco!

Scena in libreria.
Prima sentenza a titolo e copertina: con quella faccia lì, sfido che il tuo mondo è strano.
Poi guardo il titolo originale. The Universe versus Alex Woods.
Woods, cosa hai fatto all’universo? Poi riguardo la copertina e devo ribadire il concetto: con quella faccia lì, anch’io penso “Erode, dove sei?”.
Decisamente: la copertina è un vero invito a correre ad espellere scorie solide. Meno male che sono andata oltre.
Be’, a dire il vero, l’ho comprato solo perché era in offerta. La curiosità è arrivata dopo: ci sono facce peggiori al mondo eppure non si attirano le ire dell’Universo…
Alex è un ragazzino di dieci anni, già strano di suo: interesse precoce per la scienza, figlio di madre single “alternativa” che gestisce un negozio di articoli esoterici, con angolo dedicato alla lettura dei Tarocchi; una sera, una <<scheggia>> (alla faccia della scheggia: un paio di chili) di meteorite sfonda il tetto di casa sua e centra proprio la sua testa. Alla sua condizione singolare aggiungiamo gli attacchi epilettici post traumatici.
Sfigato, amante dello studio e della lettura, mentalità scientifica… aggiungiamo anche la candidatura a vittima ideale dei bulli della scuola.
Stringe un’improbabile amicizia con un vedovo reduce del Vietnam, che coltiva cannabis in solaio e legge Kurt Vonnegut. E qua saluto Marco “Salomon” de l’Argonauta Xeno: mi sono scervellata a lungo per capire dove avessi già visto ‘sto Vonnegut.
Quest’amicizia lo porta ad una scelta ardua: quando il signor Peterson si ammala gravemente, Alex decide di accompagnarlo in una clinica svizzera.
A parte le citazioni musicali note ed amate (Alex scopre che certa musica classica lo aiuta), ci sono grandi questioni qua dentro.
Quella del proprio cervello come posto da abitare è grandiosa. Sperimentato sulla mia pelle: una volta capito come funziona (o non funziona, c’è da mettere in conto anche questo), è davvero un posto sorprendente.
E poi l’eutanasia.
E qua tocca un nervo scoperto.
È <<vita>> una macchina che mantiene stabili gli impulsi elettrici del cervello, fa respirare e battere il cuore?


lunedì 14 luglio 2014

L'Amanita#45 - Il figlio del cimitero

Il figlio del cimitero
Neil Gaiman

Ogni mattino Bod fa colazione con le buone cose che prepara la signora Owens. Poi va a scuola e ascolta le lezioni della signorina Lupescu. E il pomeriggio passa il tempo con Liza, sua compagna di giochi.
Bod sarebbe un bambino normale. Se non fosse che Liza è una strega sepolta in un terreno sconsacrato. La signorina Lupescu una belva dai canini affilati. E la signora Owens è morta secoli fa.
Bod era ancora in fasce quando è scampato all’omicidio della sua famiglia gattonando fino al cimitero sulla collina, dove i morti lo hanno accolto e adottato per proteggerlo dai suoi assassini.
Da allora è Nobody e grazie a un dono della Signora sul cavallo grigio può comunicare con i morti. Dietro le porte del cimitero nessuno può fargli del male, ma Bod è un vivo e il richiamo del mondo oltre il cancello è forte. Un mondo in cui conoscerà l’amicizia dei suoi simili, ma anche l’impazienza di un coltello che lo aspetta da quattordici lunghissimi anni…

Ma non solo.
Ci sono le lezioni dei vari defunti, l’Incursione Onirica sarebbe una tecnica utile. A volte piacerebbe anche a me. Quasi quanto lo Svanimento: “Sono una porta vuota, sono un vicolo deserto, sono nulla. Gli occhi non possono vedermi, gli sguardi non mi noteranno”…
C’è lo Sleer, inquietante guardiano della tomba più antica del cimitero. Sospetto abbia a che fare con i celti. Sibila come la Voce della Noia di un personaggio della Bertola, ma questa è la prossima storia.
Indimenticabili: la Porta dei ghoul e la notte della macabradanza o danza macabra (consiglio per l’ascolto: la “Danse macabre” di Camille de Saint-Saëns).
Un libro in cui il concetto di vita e morte subiscono un capovolgimento e la morte appare come un passaggio verso una vita diversa.
Bella lettura estiva anche se non avete dieci anni.
E anche non estiva.
È bella e basta.
Non si fosse capito, amo Gaiman.
Punto.


Loredana, riesci a fare un post musicale con collegamento orchestrale? 
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