Il rapporto tra Eragon e il drago che esce dal suo uovo davanti a lui, “scegliendolo” si snoda attraverso quattro libri, Eragon, Eldest, Brisingr e Inheritance, appunto. Non inizio da Inheritance solo perché è l’ultimo in ordine di tempo che ho letto. Qui il ritmo si velocizza, si avvicina il momento dell’epica e consueta lotta finale tra Bene e Male, tra Eragon e lo psicopatico Galbatorix. Uno svolgimento piuttosto normale per ogni libro che narri di uno scontro tra parti opposte. Quello che mi ha colpito di Inheritance è stato un momento di riflessione scoraggiata di Eragon.
Siamo nella seconda metà del libro. Eragon è diventato un guerriero potente e abile, dopo faticosi addestramenti e battaglie serrate contro esseri superiori a lui per forza ed esperienza. Deve affrontare Galbatorix, l’Imperatore del Male. Un vero sadico. E un sadico della peggior specie, di quelli che usano la crudeltà sorridendo, quasi dispiaciuti perché “trascinati” a opprimere e torturare dall’opposizione cocciuta di chi non vuole riconoscerli come creature superiori e generose. Non ci sono urla, esplosioni di rabbia o risate “sataniche” con Galbatorix. Toni dimessi, gentili, ragionevoli, modi gradevoli da conversatore salottiero, che contrastano con le azioni di tortura brutale. Da brivido. Eragon ha bisogno di fare un ulteriore “salto di qualità” per poter affrontare Galbatorix con una minima possibilità di riuscita: trovare il proprio “vero nome”. Il vero nome di tutti i personaggi del libro, a qualunque razza appartengono, identifica l’essenza di quel personaggio nella sua interezza: pregi, difetti, forza, debolezza, colori, desideri, emozioni. Chi conosce il vero nome di qualcun altro può addirittura diventarne padrone.
Mi sono unita al Blog.gestisco un sito da un anno e qualche mese dove tratto di Mobbing e problemi sociali. Mi piace scambiare idee e pensieri con altre ragazze
RispondiEliminaBuonasera Sara,
RispondiEliminaben volentieri scambio idee con te. Conosco anch'io il mobbing, purtroppo...