67 anni fa, in una grigia giornata di Maggio, le vite di quelli che
ormai vengono definiti eroi, si sono schiantate contro il destino,
esattamente sul colle di Superga.
Su quell'aereo Fiat G.212 c'era il
Grande Torino. In quel periodo non era e non poteva essere pensata
soltanto come una squadra di calcio. Rappresentavano quella parte della
città di Torino che voleva tornare a vivere, dopo la guerra,
all'italiana, non erano soltanto dei calciatori erano degli amici.
Adesso rappresentano in tutto il mondo non solo il Torino, ma tutto il
calcio italiano. Alle 17.03 di quell'uggiosa giornata la squadra
considerata imbattibile, degli invincibili decise di diventare memoria
di una leggenda indelebile in tutti i cuori granata e di coloro che
amano il calcio.
Quella tragedia è la massima realizzazione di quello
che oggi viene chiamato "essere del Toro", arrivata infatti al culmine
delle sue vittorie e delle sue glorie, il fato decide di spegnerla in un
modo quasi affascinanate. Lasciando a tutti la sensazione che essa
sarebbe potuta andare avanti a sorprendere, ma senza il presagio che
essa si sarebbe spenta, come una meteora, e ricordata solo una semplice
vincente squadra di calcio.
Dopotutto, quale vincente vorrebbe mai
lasciare il proprio palcoscenico personale facendo seguire a una
gloriosa striscia di successi, una normale e semplice involuzione?
Dicono sempre che a scuola, durante un'interrogazione, se vai male
all'inizio ma bene alla fine, il professore non se ne accorge, ma il
contrario? Tutto questo accadde palesemente sotto il segno del Toro.
Perché, solo a pochi il destino può regalare una fine così tragica e
emozionante allo stesso tempo.
Perché, per gli appassionati dello
zodiaco, il segno del Toro ricopre proprio quell'arco di tempo che va
dal 21 Aprile al 20 Maggio.
Perché, sempre sotto il segno del Toro, ci
sono state diverse rinascite nella storia granata.
I campioni d'Italia:
Bacigalupo, Ballarin Aldo, Ballarin Dino, Bongiorni, Castigliano,
Fadini, Gabetto, Grava, Grezar, Loik, Maroso, Martelli, Mazzola (C),
Menti, Operto, Ossola, Rigamonti, Subert. Dirigenti e tecnici:
Civalleri, Egri Erbstein, Lievesley, Agnisetta, Cortina. Giornalisti:
Casalbore, Cavallero, Tosatti. Equipaggio: Meroni, Dinca, Bianciardi,
Pangrazzi, Bonaiuti.
"Vivete nel ricordo di una leggenda per non pensare
alla vostra attuale squadra mediocre", quante volte il tifoso granata
si sente dire questa frase? Innumerevoli.
Ma come rinunciare a rivivere
ogni anno sotto un mito che ci accompagna come fosse un protettore del
nostro tremendismo?
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