…è tardi. Sia come orario, perché ci stiamo avvicinando all’ora
di libera uscita delle streghe, sia come giorni dopo la fine di un Salone
visionario molto sui generis.
Da che parte s’inizia, a raccontare un evento così ampio?
Scrivevo stamattina su Facebook. Dall’inizio, mi sono data come risposta.
Sembra quella maggiormente di buon senso, anche se il contesto non sarebbe
quello più opportuno.
E partiamo dall’inizio, allora.
Quest’anno, due case editrici sono state i nostri numi
tutelari, Impremix Edizioni e Spunto Edizioni. Per la seconda, ho avuto l’onore
e il piacere di presentare quattro libri, quattro autori completamente diversi
tra di loro. Una versione nuova ed amplificata di un’esperienza che porto
avanti da un po’, dalla primissima presentazione del libro di Cinzia Viglietti,
Diario di bordo, il 24 marzo 2014. Rinnovata da ottobre 2015, con i nostri
cicli di letture mensili presso Il Piacere di creare a Giaveno. E ora…relatrice
al Salone del Libro.
Con Paolo Piccoli |
Giovedì 12 maggio ore 14,00 – Stand Editori del Piemonte –
Presentazione de La banda delle dentiere, Paolo Piccoli, Spunto Edizioni. Una certa emozione si
è fatta sentire, quando mi sono seduta davanti al tavolino, in uno stand aperto
al passaggio del pubblico, dietro un microfono (con cui all’inizio ho fatto
fatica ad andare d’accordo. Il fedifrago fischiava senza posa.), accanto al
primo autore, Paolo Piccoli. Qui danziamo sul serio, mi è passato un fulmine
nel retro della mente. E danziamo al meglio.
Parlando di libri, l’emozione del debutto scende, si
trasforma in quella del racconto e della scoperta della costruzione di un
titolo, di una storia. Paolo Piccoli, l’autore de La banda delle dentiere, non
si è fatto pregare a rivelare anche molto di sé, nel ricostruire la genesi di
una trama dura, molto attuale e senza resa. Non ci sono molti sentimenti buoni
o buonisti, qui, e poca concessione al riso, se non al sogghigno sprezzante. La
denominazione di “banda delle dentiere” non è un’affettuosa presa in giro, in
effetti, ma lo sputo avvelenato di uno dei personaggi del libro, un animo
arrogante e gelido, incapace della minima apertura o apprezzamento verso il prossimo.
Un contrasto abbastanza evidente tra titolo e trama, che si riflette nella
personalità dell’autore, deciso e schivo, riservato e autorevole allo stesso
tempo.
Andrea Uberti |
Giovedi 12 maggio ore 17,00 - Stand Editori del Piemonte –
Presentazione de Latleta mascherato di Andrea Uberti, Spunto Edizioni. Stesso giorno, stessa
spiaggia e stesso mare, e ghiaccio ormai rotto. Cambiamo completamente
argomento, lo sport e più precisamente l’atletica. Vi sono pochi argomenti
lontani da me come questo, ma…nemmeno troppo. Da ragazzina, guardavo e
ascoltavo tantissimi telegiornali sportivi, (spesso passivamente) essendo mio
padre un tifoso attento di parecchie discipline. Non si mancava mai la cronaca
di un’olimpiade, se non c’era qualcosa di più importante. Certi nomi, certi
titoli e certe specifiche mi sono rimasti dentro, e il nome di Pietro Mennea è
stato troppo pronunciato e scritto, per potersi permettere il lusso di
ignorarlo. O quello di Sara Simeoni.
Non sono i protagonisti del libro, ma la
loro ombra si allunga in ogni pagina, a partire dagli stessi nomi dei
personaggi principali, che sono entrambi corridori d’atletica. Il libro stesso
è costruito come una gara d’atletica, una corsa a staffetta: non ti lascia il
lusso di distrarti, o rimani indietro.
Con Luigi Bonomi |
Venerdi 13 maggio ore 11,00 - Stand Editori del Piemonte - Presentazione
de I custodi delle stelle - Luigi Bonomi, Spunto Edizioni. Un thriller storico nella Certosa di
Collegno del XIX secolo. State pensando a Dan Brown? Un punto di contatto o due
ci sono, nella presenza quasi soprannaturale di questi misteriosissimi custodi,
e del loro…tesSsoro. Perdonatemi lo scivolone in Tolkien, l’emozione e l’ora
tarda mi giocano questi effetti speciali. L’atmosfera è anche surreale, a
tratti, molto familiare (si tratta di Collegno, una cittadina saldata a Torino
nella sua prima cintura che ormai si confonde con il corpo principale), colta e…divertente.
Luigi Bonomi ha costruito un giallo svelto, come piace a lui: niente
speculazioni infinite, niente tortuosità per arrivare all’identificazione dell’assassino,
ma risoluzione veloce condita e sostenuta anche da tanta ironia e sveltezza di
cambiamento. Il parroco al centro della storia è un giovane Don Luigi, una
figura storica realmente esistita, con il piglio un po’ traballante di un Don
Camillo, senza Peppone. Coraggioso, idealista, e in grado di andare in fondo
alle sue imprese, foss’anche scendere vivo dal cornicione di un campanile, in
piena notte!
Con Jolanda Pergreffi |
Sabato 14 maggio ore 14,00 – Stand Editori del Piemonte - Presentazione
de Il tempo dei papaveri - Jolanda Pergreffi, Spunto Edizioni. Dulcis in fundo. Una storia di
amore e ricostruzione nell’Italia degli anni ’50, in cui il flusso migratorio
dal Sud al Nord porta due mondi lontani a incontrarsi e scontrarsi, facendosi
anche male. Saverio e Giulia, i loro rappresentanti, si conoscono da bambini, e
crescono lontani gli uni dagli altri, separati da una frattura subdola e
traditrice. Quando si ritrovano, sono timorosi, silenziosi. Un libro di
crescita e di azione, delicato e deciso allo stesso tempo.
Lunedì 16 maggio ore 15,00 - Stand Editori del Piemonte - Presentazione
de Vita in campeggio – Tea Vietti. Mediares. Cambiamo casa editrice, libro e
autrice, ma non ambientazione. Lo stand degli Editori del Piemonte è piuttosto
ricco, e le presentazioni si sono avvicendate piuttosto veloci, ricche. Vita in
campeggio è un libro di guarigione. Guarigione fisica, poiché la sua autrice si
stava riprendendo da una brutta caduta, e spirituale, poiché il suo periodo di
inattività forzata è stato dedicato alla ricomposizione di un trauma subito da
bambina, l’essere stata mandata via, a causa della guerra, dalla sua casa
natale.
Lunedì 16 maggio ore 18,00 - Stand Editori del Piemonte - Presentazione
de Architettura del Giardino Pittoresco – Maria Luisa Reviglio de Veneria e
Sabina Villa, Mediares. Un viaggio attraverso la simbologia dei Giardini
Pittoreschi in Piemonte, tra Settecento e Ottocento: quando l’architettura di
paesaggio modella la natura per permettere all’animo umano di scoprire parti di
sé nella contemplazione in movimento, con una “semplice” passeggiata.
Un bel valzer di libri, compositi, diversi, ognuno di loro
una conversazione a sé stante, un mondo da aprire e percorrere a sé. Un modo
nuovo, più vivo, di essere al Salone, per me.
Una “Visione” differente.
Per il resto, libri, libri, libri ovunque. Negli stand, e in
una composizione allestita all’inizio di uno dei padiglioni, un Terzo paradiso, ad opera di Michelangelo Pistoletto:
diecimila libri disposti a imitare il simbolo dell’infinito (ma con un
occhiello in più), scampati al macero. Alla fine, all’ultimo giorno, sono stati
donati ai visitatori…no, io non c’ero tra questi. Un minuto di silenzio, per
favore. Sono ancora affranta all’idea di non esserci stata, quando c’era bisogno
di me.
Libri e…un robot. Un robot che replica le fattezze di un
bambino, nel suo visetto da bambolotto pacifico, che cambia espressione, a
seconda che raggiunga o meno il suo obiettivo. ICub, una concretizzazione dell’intelligenza
artificiale di Kubrick, sembrerebbe. Una visione che si è fatta, se non carne,
bit e cavi.
Cosa mi porto a casa da questo Salone? Una montagna di
esperienze nuove e rinnovate, da focalizzare ancora quasi tutte. Ci vorrà una
settimana ancora, per metabolizzare tutto quello che ho visto e assorbito. Una
Visione un po’ più chiara.
Nel frattempo, inizio a ringraziare.
Comincio da Simona, che ha avuto pazienza di sopportare
tutte le mie smemoratezze, e che ha reso possibile l’organizzazione delle
presentazioni. Spunto Edizioni, incarnata in Mariapaola Perucca e Stefania
Truffa, perché mi hanno affidato le loro “creature”, che ho cercato di trattare
con il massimo rispetto. Impremix Edizioni, di Enrico Cavallito e Silvia
Gibellino, per averci ospitato e fatto conoscere autori e persone nuove.
E un grazie enorme a tutti coloro che non riesco a nominare
ora, ma che sanno di esserci.
Arrivederci a maggio 2017!
…mi sembra sia stata un’esperienza intensa: faticosa, ma ricchissima. Brave!
RispondiEliminaE – streghe sobillatrici ;-) – ho adocchiato un paio di titoli: mi parlano perfino senza manipolarli.
Talmente ricca, che non abbiamo idea di come quantificarla, adesso. Streghe sobillatrici a chi, eh?!
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