Questo è uno di quei casi in cui amo il libro a partire dal
titolo, a pagine chiuse. E raramente la scelta fatta così si è rivelata
deludente. In questo caso, è stata perfettamente all’altezza delle visioni
evocate dalle parole.
Dai un morso a chi vuoi tu: è un titolo bellissimo,
tridimensionale. Un invito con tante pieghe e piegoline maliziose, come quelle
di un ventaglio posato a nascondere metà del viso, mentre si lanciano interi
comunicati con le luci degli occhi. :-D
I morsi da dare, qui, non sono solo quelli da distribuire
più generosamente possibile ad un amante (o amanti). Sono quelli che si
affondano in piatti dolci e salati, fragranti e appetitosi, preparati con
amore, gioia e piacere per sé e per altri. Qualche boccone amaro o un po’
difficile da mandare giù compare, ma poi viene assimilato e curato con un
opportuno digestivo.
L’amore, qui, s’intreccia profondamente al cibo, tanto che
non si riesce più a distinguere chi è davvero l’ingrediente, il cuoco, l’impulso
a muovere. Sono nove racconti, ad opera di nove autrici diverse, di cui la
prima è proprio Monica Coppola, che abbiamo appena conosciuto con Viola,Vertigini e Vaniglia (di cui esiste anche un blog, visitatelo qui). Sono
organizzati come il menu rigoroso e rigoglioso di un ristorante iper-stellato,
dagli stuzzichini al dolce, anzi, al Trionfo di dolci, passando per primo e
contorno.
Le nove autrici cucinano le loro storie partendo da una
coppia, due piccioncini, se vogliamo restare in ambito culinario, ma ciascuno
può sostituire ai gentili volatili l’abbinamento che più lo ispira. Le loro
vicende dolci e amare si incontrano e si mescolano in un ambito dove il cibo
regna sovrano: locali a tema, ristoranti più o meno prestigiosi, inaugurazioni
di cucine da MasterChef, cucine private di nonne e zie amate e particolarmente
in gamba. Il simbolo della storia è sempre un piatto, che è quello che scatena
le vicende: pizza, mozzarella in carrozza, hamburgers, torte più o meno
magiche.
Tutti gli appetiti e le inclinazioni alimentari ricevono
attenzione e rispetto: i vegetariani, i buongustai, i golosi, gli inappetenti
(a prima vista), gli estremisti del cibo e i virtuosi del cioccolato, sia come
creatori, sia come assaggiatori di praline sbalorditive.
Quando e perché leggere questo libro? Quando non siete a
dieta, per esempio. Quando volete pensare ad un nuovo rapporto con il cibo, e
anche con l’amore. Se siete in un periodo di cuoricini e farfalle, questo libro
potrà confermarveli e darvi anche spunti. Se pensate di aver chiuso o non vi
interessa né cibo, né amore, leggere questi nove racconti vi farà ricredere:
magari siete state un po’ affrettate…
Quando finirete il libro, sarete sazie, leggere e divertite.
E magari vi verrà voglia di mettere in pratica le ricette (vere) alla fine di
ogni racconto, tanto per sentirvi dentro i sapori che le parole hanno fatto
sentire ai vostri neuroni.
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