… e bugiardo, allucinato, sornione, consolatorio,
inquietante, angosciante, dolce. Potrei continuare ancora un po’ con gli
aggettivi, e forse non arriverei a illustrare tutte le sfaccettature di questo
libro dal titolo facile, anche già “sentito”. Dimensioni piccole, come le
edizioni dei secoli scorsi, numero contenuto di pagine, e un intero universo
dentro. Anzi, più di uno.
Era da tanto che non leggevo un libro così, e ne avevo
bisogno.
Eretica Edizioni,
che si è occupata di darlo alle stampe, mi ha letto nel pensiero e inviato
questa perla dal loro catalogo molto ricco, che è solo la prima, l’apripista di
quello che comparirà presto sulle pagine del Blog. Anticipazione della valanga
di novità in arrivo: del resto è primavera, non è la stagione del rinnovamento
per eccellenza?
Tornando al libro, ve ne riporto la sinossi, che è
commisurata alle sue dimensioni:
“Penny Lane, che ha da
poco perso entrambi i genitori, vive in una piccola casa di periferia con la
nonna. Ha un solo amico, Elleppì, titolare di un negozio di dischi. Proprio lì,
il giorno del suo compleanno, ruberà un misterioso vinile che non avrebbe mai
dovuto ascoltare…”
Penny Lane è una dolce ragazzina malinconica, “dark” nello
spirito, ma senza nessuna posa modaiola, che ha perso entrambi i genitori, in
momenti diversi, che si ritrova a vivere con la nonna. Il suo mondo è, però,
molto più ampio e gioioso di quanto si possa immaginare dall’attacco, nelle
tinte della tragedia. Suo padre non l’abbandona mai con il suo ricordo sempre
presente, che ancora le insegna a guardare il mondo con i suoi occhi, e a
fidarsi di quello che vede davvero, anche se non corrisponde proprio a quello
che gli altri vedono… o non vedono. Una macchina fotografica, di fattura e
lignaggio “antichi” (una Konica) è il suo principale legame con quest’uomo,
questo artista sorridente e volitivo che ancora le parla e la guida.
Nel mondo reale, il suo contatto con la famiglia è
rappresentata da una nonna, di cui conosciamo poco, se non le parole e i modi
gentili, mentre quello delle amicizie da Ellepì, ventottenne gestore di un
piccolo e polveroso negozio di dischi, cultore e conoscitore appassionato di
musica, soprattutto Rock, e di quello che si esprime al di sotto di questa.
Un giorno, Penny Lane (rinominata così proprio da Ellepì,
con un pensiero ai Beatles) imprime una svolta inaspettata e anche crudele alla
propria vita, facendosi attrarre da un misterioso disco esposto in una
vetrinetta nascosta nel negozio di dischi. Scarpette rosse su sfondo nero,
nessun nome di cantante o band in copertina, ma fascino magnetico che aggancia
il cuore di questa ragazzina sognante e non sognatrice. Ellepì, allarmato dalla
profondità di questo improvviso legame da incantesimo, cerca di distrarla, di
metterla in guardia da quel vinile, troppo pericoloso per lei.
Troppo tardi, per lui: Penny Lane spacca la vetrinetta e se
lo porta via, in un gesto totalmente inusuale per il suo carattere.
Dimenticando tutti gli avvertimenti, posa il disco sul giradischi e si dispone
all’ascolto. E allora…
Entriamo tutti con lei in una dimensione totalmente al
contrario di quello che potevamo aspettarci. Non vado oltre, non spiego e non
descrivo cosa vede e sente Penny Lane, perché si può solo leggere e vivere. Non
fatevi ingannare dai richiami facili alle atmosfere oniriche alla Alice nel
Paese delle Meraviglie, o da quelle divertenti del Favoloso Mondo di Amelie. E
vi sto già dicendo tanto, mi sto avvicinando pericolosamente al Ciglio dello
Spoiler, per cui ritornerò indietro, su terreni più sicuri.
Se amate i libri a più strati, quelli apparentemente senza
filo logico, che sussurrano dolcemente grandi verità dimenticate, facendole
passare per sogni di bambini cresciuti, questo è il titolo per voi. Lasciatevi
cullare anche dall’ironia dello stile dello scrittore, che sembra scivolare
facile facile, come un ruscello in pianura, ma che poi si rivela resistente e
robusto, colto e musicale. Qui non c’è nulla di facile. Tutto di semplice, sì.
Vi sembra folle? Avete ragione. Ma è la follia (elogiata
persino da Erasmo) che aiuta a restare in buoni rapporti con una realtà circostante
pesante, petulante e cieca, ed è salutare berne robuste sorsate regolarmente
ogni giorno, come da cura ricostituente di libroterapia.
Buon viaggio di lettura!
Fallo viaggiare fino qui collega!!! Grazie! ;)
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