Vi è mai capitato di leggere un libro che contiene
esattamente tutto quello che sarebbe necessario per tirarvi su di morale,
aprirvi nuovi orizzonti in un determinato momento della vostra vita, e questo
vi salta in braccio dieci anni più tardi?
A me sì, un paio di giorni fa. :-D
Beh, Universo, qualcuno dovrebbe occuparsi delle
impostazioni temporali da qualche parte…
Un’altra perlina di Eretica Edizioni, dopo Il meraviglioso vinile di Penny Lane. Perlina semplicemente
perché è un racconto breve, in un formato piccolo piccolo, iper tascabile.
Se volessi dargli una definizione veloce e 2.0 in linea con
i tempi, direi che è un post da social network, per l’argomento trattato e per
l’asciuttezza svelta dello stile. Tutta qui, la somiglianza. Qualunque post da
social network potrebbe scordarsi di raggiungere mai l’accuratezza, l’energia,
la correttezza e l’ironia della lingua che scorre in questo libro. Il boss e
Martina è un altro pianeta, un’altra galassia.
“Martina si trovava
bene lì; ci lavoravano quasi quaranta persone, tutte tra i 27 e i 35, ‘La
famiglia della FuturaComunicazione S.r.l.’. Un branco di lupi che avrebbe
rivoltato come un calzino il mondo della comunicazione. Un equipaggio di cazzari,
guidati da un tizio che credeva di essere Jordan Belfort fatto di crack”.
La storia, di per sé, è davvero fulminea: la giovanissima
Martina, fresca di università, viene assunta come stagista con uno di quei
contratti imbarazzanti che vanno tanto di moda adesso, nella modernissima
agenzia di comunicazioni di Max The Boss, quarantunenne rampollo di buona
famiglia, con autostima infinita e scarsissime capacità reali. Lei crede di
poter costruire il suo futuro, lui solo di poter spadroneggiare come desidera,
rincorrendo una vita dolce, fatta di soldi e di donne che cadono nel suo letto
da sole, come alcune delle sue stagiste.
Arriva il contratto milionario per l’agenzia, procacciato
grazie alle doti di imbonitore del Boss, e tutti impazziscono per onorare un
progetto zoppo… fino al giorno del meeting pre produzione, dove capita l’irreparabile.
Sì, come spoiler posso concedere che quella è l’epica giornata NO.
Ma non dirò una parola su come si svolge e sul suo finale. È
necessario leggerlo.
Se siete ancora coinvolti in realtà d’ufficio urticanti,
alle prese con boss e responsabili simpatici e accomodanti quanti un
coccodrillo affamato, portatevi il libretto in tasca e usatelo come cartina di
tornasole. Vi servirà a riequilibrare le vostre reazioni, e a non insistere
troppo sull’autolesionismo. Non vi si richiede di ricalcare le orme di Martina,
ma di fare attenzione alla forza e all’enorme rispetto di sé che la ragazza
nutre ancora inconsapevolmente. Sono quei due elementi che le permettono di
andare due passi più in là, e di comprendere, al di là di un’epica giornata NO.
E poi, godetevi lo stile ricchissimo, le staffilate sorridenti e la scioltezza narrativa con cui l'autore dipinge perfettamente personaggi e ambienti. Non occorrono troppe parole per descrivere una realtà soffocante e ambigua: solo quelle giuste.
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