LoreGasp e SimoCoppero
Recensione a doppia voce, questa volta, per un altro dei
libri di Valeria Amerano, che questa sera aprirà con noi il ciclo di letture Un
libro, un piacere! a Giaveno, presso Il Piacere di creare. Simona lo lesse per
prima, questa estate, mentre io sono arrivata in un secondo momento.
A lei la prima voce:
Più leggo pagine create da Valeria Amerano
più mi rendo conto di essere innamorata.
Leggo e mi sembra di danzare tra le parole,
mi sento una piuma che volteggia tra la cultura e la sapienza, pronta ad
assaporarne ogni vibrazione e sfumatura.
Lasciarsi cullare dalle sue parole
arricchisce il cuore e la mente. "Studio da carabiniere e ti sposo",
libro composto da diciannove brevi racconti ambientati in una scuola della
periferia degradata di Torino negli anni settanta.
Mai un libro più azzeccato in un periodo, e
parlo di oggi, di riforme scolastiche proprio come allora. Gianluigi Camera
nella prefazione cita queste parole "si coglie l'avversione per il mondo
delle parole dette, delle tante riforme annunciate e mai praticate", ma da
allora qualcosa è cambiato?
Era il periodo dove la scuola aveva aperto
le porte: "genitori che controllano la qualità del cibo, consigliano agli
insegnanti i libri di testo, promuovono gite; psicologi, letterati e falegnami
erano accolti quali esperti per arricchire le cognizioni dei maestri".
Ieri come oggi, sono passati gli anni, siamo nell'anno del Signore 2015, ma le
maestre non sono riuscite a risolvere il dilemma dei bambini che leggono poco o
nulla (riferimento all'ultimo breve racconto) e la scuola non mi pare sia
riuscita ad avere importanti cambiamenti.
Dicevamo, diciannove racconti, che tra aneddoti
e alunni difficili, cresciuti sulla
strada e spesso senza la linea guida di una famiglia, trovano sulla loro strada
una maestra appena entrata in ruolo che accetta una sfida che la scuola e la società
le presentano come impossibile.
Con amore, con disciplina, con regole, con
fantasia, con capacità e voglia di riuscire, troviamo un'insegnante capace di
farsi amare, rispettare, che riuscirà ad appassionare bambini "difficili",
che insegnerà loro l'amore per la lettura, per le storie, per le materie più ostiche, vincendo persino un concorso del percorso
didattico.
Maestra che ha lasciato posto all'orchestra
e che oramai siede tra il pubblico, ma che guarda a quegli anni come quelli dei
giorni migliori, con il cuore pieno di nostalgia per gli alunni lasciati.
Leggere per meditare. Grazie Valeria!
Quando ho chiuso il libro, rammaricandomi come al solito che
fosse finito troppo presto, ho pensato: Questo è un libro d’Amore. Fatto,
scritto, pubblicato, disegnato con Amore, per Amore, d’Amore. Lo si sente in
ogni parola, in ogni racconto, anche brevissimo, dedicato alle peripezie della
maestra Anna, alle prese con i suoi allievi.
Sono bambini e ragazzi di ogni
genere. Dai bambini angelici e profumati, corredati di madri praticanti di yoga
dei quartieri benestanti e tranquilli di Torino, a quelli “variegati”, un po’
meno profumati e più odorosi di altre zone della stessa città, che popolano con
il loro candore e i loro scherzi, le giornate di una maestra attenta e
innamorata del proprio lavoro, come Anna.
Conosciamo i suoi bambini, e ci
rivediamo nello specchio della macchina del tempo com’eravamo decenni prima,
impegnati a imparare, o a evitare di farlo, alle prese con i primi amichetti e
i primi piccoli nemici e avversari. Riconosciamo qualcuno dei nostri compagni
di scuola dell’epoca, e di cosa pensavamo di lui/lei con la mente bambina e di
poche strutture tipiche delle età giovani. Ogni racconto è un quadro fatto di
poche pennellate lucide e articolate, di molto sfumate, e ricco di odori, tanti
che agiscono da madeleinette di Proust.
L’autrice non manca di riservare anche
parole per l’organizzazione scolastica che, nel corso degli anni, ha finito per
allontanarsi dall’attenzione verso le menti giovani per inchinarsi a regole e
programmi “moderni” ma privi di senso pratico. Anche le colleghe di Anna
meritano il ricordo di un ritratto, concentrato in battute sarcastiche o in
sguardi e atteggiamenti materni, a seconda dell’inclinazione della loro anima.
Leggete Studio da carabiniere e ti sposo se volete ritornare ai tempi della
scuola e capire la bellezza nascosta che non sempre si è lasciata cogliere di
quei tempi dolci e amari. Leggetelo se siete insegnanti e avete esseri umani
giovani intorno a voi, soprattutto se confusi, taciturni o agitati: ascoltate l’Amore
di Anna verso i suoi allievi, anche quando dipinge i più problematici, e poi
guardate di nuovo i vostri. Magari, questo vi può suggerire qualche piccolo, e
necessario, aggiustamento di tiro che prima non riusciva.
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