lunedì 29 febbraio 2016

Italian Way of Cooking – Horror in cucina.

LoreGasp


…non c’entrano le Cucine da incubo. E nemmeno Antonino Cannavacciuolo, per quanto lo chef di cui sto per parlare ne ricorda qualche tratto. Sicuramente, la posa di questa foto divertente si addice al carattere di Nero Bonelli, il personaggio principale di Italian Way of Cooking, romanzo grottesco-culinario di Marco Cardone. La casa editrice che lo ha prodotto è la Acheron Books, specializzata in narrativa fantastica italiana, che attinge dal folklore e dalla storia nostrani. Sconfinano nell’horror, nel fantasy storico: hanno un catalogo piuttosto originale, che non lascia indifferenti.

Sì. Ho parlato di horror. Sì. Avevo detto mesi fa che non ne avrei più letti.


Quando, però, ho ricevuto il libro accompagnato dalla sua email di presentazione, ho letto questa sinossi:

E' la storia di Nero, un cuoco toscano che, in difficoltà per la crisi economica, si ritrova per alterne vicende a dar la caccia ai Mostri tipici del folklore (vampiri, licantropi, ecc.), e a cucinarli e servirli agli ignari clienti del suo ristorante, il Gallo Nero del Chianti. Il romanzo ha un registro sospeso fra l'horror, il comico e il grottesco, e l'elemento culinario è fondamentale. L'autore, Marco Cardone, ha passato molto tempo girando per i ristoranti del Chianti per studiare l'ambientazione. Il romanzo contiene vere ricette di cucina, sia nel testo in sé, sia nel "Ricettario Mostruoso" in appendice, dove dieci scrittori diversi (alcuni molto noti nel settore), ribattezzati "Monsterchef", si cimentano in altrettante ricette la cui pietanza principale è... un Mostro!

Ah. Eh. Va bene, un’occhiata posso darla, non capita nulla, se non mi piace lo chiudo…e in effetti, l’ho chiuso poi un paio d’ore dopo, una volta finito.

Mi sono ritrovata catapultata subito nel mondo caotico di Nero Bonelli, chef toscano di un ristorante in difficoltà, tra le colline del Chianti. I clienti scarseggiano, pur essendo lui un cuoco bravo e anche esperto (eccelle particolarmente nel maneggiare coltelli e lame, quasi da lanciatore professionista), l’ex-moglie incombe, due figli bambini da mantenere, le banche che rifiutano prestiti, una società di riscossione tasse pericolosamente dis-Equa, sempre all’agguato…sì, una situazione horror.

Quell’horror quotidiano in cui ci ritroviamo praticamente tutti, con poche varianti.

Cosa capita quando, all’horror da crisi-economica-famiglia-da-mantenere-rapporti-interpersonali-angoscianti, aggiungiamo quello soprannaturale, derivante da mostri e creature di vario genere?
Un grottesco che attirerebbe l’attenzione di Tarantino. La sera stessa in cui conosco Nero, impegnato in una performance particolare, una creatura estremamente somigliante ad un licantropo entra nel casale del ristorante, si dirige spedita al piano di sopra dove dormono i figli del cuoco, intenzionata a chiudere il proprio buco allo stomaco (siamo pur sempre in un ristorante). Richiamato da un segnale di pericolo lanciato dal ragazzino più grande, Nero irrompe e massacra il mostro, quasi non credendo egli stesso a quanto sta capitando.

Da questo momento in avanti, la vita del cuoco e di chi gli sta intorno non sarà mai più la stessa. Nell’intento di sbarazzarsi della creatura, decide di…prepararne le carni secondo le ricette della cucina toscana tradizionale, che gli vengono così bene, e di servirle ai suoi clienti. Un successo a dir poco clamoroso. Con risvolti e risultati a dir poco clamorosi. Il ristorante è preso d’assalto. I clienti impazziscono. Letteralmente. Tutti vissero felici e contenti, allora? Mostri pericolosi attentatori degli esseri umani tolti di mezzo, affari d’oro per il ristorante, clienti felici…?

No. Ci sono alcuni MA enormi. Che scoprirete solo leggendo il romanzo: sono tutti talmente ben intrecciati e consequenziali tra di loro, che non voglio privarvi del gusto di seguire questa vicenda grottesca in cui riderete a crepapelle con le bestemmie toscane di Nero e certi effetti della dieta “a mostro”, rabbrividirete di fronte alla fame e all’aggressività di certe creature soprannaturali (è pur sempre un horror), vi indignerete di fronte alle cattiverie tutte umane, vi stupirete di quanti lati nascosti custodiscono le persone apparentemente più dimesse e “senza sugo” nei dintorni.

Se vi siete stufati dei soliti horror un po’ tristi, popolati di creature affamate e angoscianti, se cercate la risata anche intelligente, e se vi piacciono i dialetti e volete imparare qualche espressione colorita, se vi piacciono i generi misti e rivisitati con maestria, correte IN questo romanzo. E lo dico apposta perché vi prenderà e vi porterà di peso in Toscana, e quando vi riaccompagnerà gentilmente a casa, alla fine di tutto, avrete nostalgia di Nero e delle sue avventure alla Tarantino.

6 commenti:

  1. Be’, c’è horror e horror!
    A parte il fatto che un po’ di elasticità non guasta mai, se l’orrore non è fine a se stesso, ma aiuta a fare pulizia con un sorriso… ehm, me lo presti?
    Sorge un dubbio: mangiare un licantropo ha effetti collaterali, magari cominci ad ululare alla luna piena?

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    1. Qui, più che sorriso, partono sonore risate da cavallo, soprattutto quando leggi il dialetto toscano, lo ripeti ad alta voce, e fai il conto di quante trasformazioni subisce la povera Maremma! Certamente, te lo passo. Sono convinta che ti piacerà.
      Effetti collaterali ci sono...e c'entra l'ululare. Ma non necessariamente alla luna piena. Non dico altro, perché poi rovino la sorpresa e questa non è cosa buona e giusta. ;-)

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    2. Siete tremende!!!!!! Ma proprio tremende!!!!!!

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    3. No, è che ci disegnano così...:-D

      Vedrai quando lo leggerai!

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  2. Lo sto leggendo adesso per curarne a mia volta la recensione sul mio blog. A differenza di te però me lo sto centellinando, un bocconcino al giorno. Per ora sono arrivato al funerale di L***
    Da Toscano, che vive per di più un passo dal Chianti, mi stavo giusto chiedendo quali potessero essere le reazioni di un non Toscano. Me ne hai appena fornito un esempio.

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    1. Avrei voluto centellinarlo anch'io, ma...non ce l'ho fatta! :-D
      Ti dirò, lo rileggerei di corsa...
      Ho fatto da caso studio? :-)

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