Nel bel mezzo di perle e di altre novità del Blog, fermiamoci un momento per riprendere una riflessione con l'Amanita...
Vi capita mai di parlare da soli?
A me sì, spesso.
Mi pongo domande e mi rispondo. Tutto da sola.
Poi mi stanco e
Dopo aver parlato abbondantemente di Oscar Wilde, mentre mi occupavo del dottor Jekyll e di altri libri, lentamente è sorta una domanda scomoda: ma ti ricordi il salmo? Tutto?
Ehm!
Dal profondo a te grido, Signore
Signore, ascolta la mia voce
Siano i tuoi orecchi attenti
Alla voce della mia supplica…
E poi imbarazzo totale: ricordo vagamente una nota speranzosa, so che non è completamente negativo, ma il testo completo sfugge.
Dopo un veloce ripasso mentale del salmo 50, il famoso Miserere (pietà di me, o Dio, nel tuo amore… ma posso anche canticchiare Zucchero e Pavarotti, sì idem-come-sopra: <<faccio tutto me, Sugar e Big L.!>>), vado a cercarlo.
1 Canto delle ascensioni. Dal profondo a te grido, o Signore;
2 Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera. 3 Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere? 4 Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore. 5 Io spero nel Signore, l`anima mia spera nella sua parola. 6 L`anima mia attende il Signore più che le sentinelle l`aurora. 7Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia e grande presso di lui la redenzione. 8 Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.
No, non è un lugubre lamento funebre. L’invocazione nasce nel buio della disperazione, ma l’aurora del nuovo giorno è vicina (non perdiamo le buone abitudini: at dawn, look to the East).
È un meraviglioso inno di gioia, pieno di luce e di speranza.
Nasce nel cuore umano, che è un crogiuolo di sentimenti, energie, speranze e abissi. Nel vangelo Gesù dice chiaramente che non è ciò che entra nella bocca dell’uomo a fare il male, ma ciò che esce dalla sua bocca, germogliato nel suo cuore.
È tutto dentro di noi.
Parlavamo di “lato oscuro”?
Noi siamo bastian contrari!
...sempre! (risposero dal fondo)
Siamo sempre noi al centro di tutto. Come creatori, possiamo fare meraviglie e abominii...il giorno in cui lo capiremo tutti, sarà un cambiamento EPOCALE davvero per tutti.
RispondiEliminaAbbiamo doni grandi… quanto bene (o male) possiamo fare con una sola parola.
RispondiElimina(Ma… quella voce dal fondo… se ben ricordo, esiste già dai tempi del liceo? Occupavamo gli ultimi banchi, vero?)
Certo che c'è dai tempi del liceo, e mai una volta che stesse zitta...sì, i nostri erano i banchi in fondo. Ci hanno pure provato a metterci davanti, senza risultato.
EliminaDavanti?
RispondiEliminaAh sì?
Ops, completamente obliato... :D
Sì, ma fai bene a lasciarlo obliato: non era importante, tanto non ci sono riusciti. :-D
EliminaPiccola nota da gnomo sputasentenze (e “smemorello”).
RispondiEliminaSpesso nella bibbia il “timore” non è terrore fine a se stesso.
Timor Dei initium sapientiae: l’atteggiamento rispettoso, reverenziale del “timor di Dio” è l’inizio della Sapienza.
Ed è anche quello di Dante, nella Divina Commedia, giusto?
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