LoreGasp
La rete di pesca delle perle ha tirato su un titolo che
ricorda molto il mare, per quanto non se ne sfiori neanche il nome da
lontano…le vicende ci portano in un borgo medievale fuori Napoli, Montoscuro, affacciato
su un lago e battuto da una nevicata senza precedenti. Un’ambientazione
particolare, se si parla della Campania, che è indissolubilmente legata a
immagini di mare, il Golfo di Napoli, la costiera Amalfitana, le isole.
Tuttavia, ho imparato a notare che questa terra è piena di sorprese. Si tratta
de La logica del gambero, di Maria Rosaria Selo, edito da una casa
editrice giovane e svelta di Villaricca, sempre in provincia di Napoli, di nome
Cento Autori. Se volete dare un’occhiata al suo catalogo, molto particolare,
tuffatevi in questo link. L’autrice
stessa è napoletana: una perla a tutto tondo, non c’è che dire.
In questa ambientazione particolare, un piccolo borgo medievale
arroccato in alto, bloccato da una nevicata senza precedenti, si muovono alcuni
personaggi, tra cui un prete, Fabio Corbara, e alcuni dei suoi amici d’infanzia
sopravvissuti ad una serie di vicende anche tragiche. L’occasione per
ritrovarsi è triste, la morte del fratello Guido e la smobilitazione
inevitabile della sua casa. Tutto sembra esaurirsi in una semplice visita di
ricordo, ma niente va così semplice e liscio. Mentre Fabio Corbara,
accompagnato dall’amico Francesco, si avvia nel suo viaggio doloroso, una
comitiva di giovani intraprende lo stesso percorso per Montoscuro per motivi
più allegri. Uno dei motivi di lustro del piccolissimo centro è un ristorante,
famoso per la cucina casalinga molto curata, per quanto semplice.
Gli studenti Tommaso e Beatrice sono le persone del gruppo
su cui ci soffermiamo; il primo è un giovane ombroso, e brillante nei suoi
studi, mentre la seconda cerca di sperimentare su di lui le sue tecniche di
seduzione ancora un po’ acerbe. La serata dovrebbe esaurirsi in una cena in
compagnia, con qualche epilogo romantico e appartato, ma l’improvvisa e
inaspettata nevicata di cui si parlava all’inizio, scombina tutti i programmi.
Tommaso e Beatrice sono costretti a fermarsi per la notte, con molta difficoltà
e apprensione per l’imprevisto. Tutto potrebbe andare a posto il mattino dopo,
quando si ritorna a Napoli e alla vita normale. Potrebbe, ma non capita:
Beatrice sparisce improvvisamente durante la notte. L’evento, già di per sé
piuttosto traumatico per Tommaso, innesca una reazione a catena fortissima, che
fa emergere una vicenda del passato che lega molto strettamente Fabio ai suoi
amici e ad altre figure del borgo. Inizia un vero e proprio incubo, per
entrambi i personaggi, che saranno costretti a condividere, da cui il giovane
prete riuscirà ad uscire muovendosi nella memoria come un gambero, andando
all’indietro per procedere.
Le persone e le vicende passate sono fantasmi inquieti che
però aiutano a risolvere l’enigma presente e a ritrovare la pace, anche se
prima è necessario passare attraverso il risveglio di tante emozioni forti e
negative, rimaste sopite in fondo agli animi. Il finale è aperto e dolce amaro,
come scoprirete leggendo questo mistery svelto, cinematografico. L’autrice è
anche sceneggiatrice di documentari e di cortometraggi televisivi, per cui
trasferisce nel suo stile di scrittura la velocità di espressione del mezzo
visivo: poche parole, frasi svelte cariche di sentimenti e sospensione. E’
molto brava nel creare suspence, nel non detto, nel lasciare immaginare. E’ uno
dei motivi per cui non si riesce a lasciare tanto presto i suoi libri, come
dimostrano anche i premi vinti con altri romanzi e racconti.
Leggete La logica del gambero quando volete mistero e
brividi senza perdervi in complicatissime indagini o deduzioni geniali. Qui non
servono CSI, i profiler di Quantico, o gli investigatori emozionali, in grado
di identificarsi nella mente degli assassini grazie al dolore delle proprie
ferite non curate.
Aggiungete anche un po’ di nostalgia per i pensieri e le
cose passate, per quello che avrebbe potuto essere e non è stato, per quello
che avreste voluto non fosse mai accaduto, e un certo senso del soprannaturale,
del bizzarro. Se avete fantasia e facilità di immaginazione, leggendo il libro
noterete che questo si trasforma facilmente in un film, in cui voi siete gli
attori in cammino vicino al protagonista Fabio.
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