Ormai posso dire di aver preso la residenza presso il banco
della Cento Editori, tanti sono i
libri che ho letto finora del loro catalogo. Del resto, il suddetto è molto
ricco, copre argomenti diversi e anche correlati tra di loro, per cui diventa
inevitabile, dopo averne aperto uno, andare a cercare gli altri libri. La
settimana scorsa siamo stati con Cinzia Tani, un’autrice romana, mentre ora
torniamo a Napoli perché lì è nato l’autore di oggi, Maurizio De
Giovanni, e il suo libro, una raccolta di racconti, Le solitudini dell’anima.
Una vera e propria sorpresa, estremamente piacevole. A
partire dal titolo, che fa pensare ad un’introspezione profonda, magari anche
un po’ cervellotica, sulla solitudine. Questo è un argomento cui sono molto
sensibile. A me piace la solitudine, spesso la cerco, per mille motivi. Ne vedo
la bellezza, ne sento il potere terapeutico, la difendo a spada tratta contro
chi la esaspera o ne fa l’anticamera della follia. Non mi piace, però, che la
si dipinga a tinte troppo forti, facendone diventare qualcosa di
incomprensibile.
L’autore è riuscito a individuare diverse sfumature di
solitudine, a isolarle e a descriverle nella loro originalità; è una delle
capacità più controverse e pericolose dell’Anima umana. Non spaventatevi, però:
vi ho detto che qui non c’è nulla di cervellotico o psicopatico.
Questi racconti sono un percorso di visita, sebbene solo
apparentemente guidata; quando salite sulla navetta e prendete posto, scoprite
che la sorridente guida professionale che dovrebbe illustrarvi le tinte
mutevoli del paesaggio, vi fornisce gentilmente alcune indicazioni su come
allacciarvi le cinture, e di tenere lo sguardo mobile intorno a voi, vi augura
buon viaggio, e…scendendo, chiude le porte, e vi saluta, continuando a sorridere.
Iniziate a conoscere bene, in anteprima, se ancora non lo
avete incrociato sul vostro cammino, un giovane commissario Ricciardi. Maurizio
De Giovanni ha scritto un’intera saga sulle indagini di questo commissario
particolarmente sui generis, ambientate a Napoli al tempo del fascismo, e qui,
con questo libro, svela un antefatto molto importante di quelle vicende, che ha
fatto svoltare la sua vita per trasformarlo in un tutore della legge. Dieci
centesimi, è il titolo. E’ il prezzo del biglietto…dopodiché, vi addentrate in
un mondo particolare, fatto di altri mondi più piccoli all’interno, in cui si
incontrano/scontrano quelli più diversi, come i vivi e i morti. Tu e il nuovo anno, Ti voglio bene e Il sogno
nella calza vi faranno ripensare a come vivete i rapporti che avete più
cari. Una sottile nostalgia o un certo rimpianto vi accompagneranno, a seconda
di quello che state vivendo. Se vi capita di avvertire queste sensazioni…ricordatele.
Quando chiudete il libro, andate a modificare qualcosa nei vostri rapporti, se
lo potete ancora fare.
Subito dopo, la luce si abbassa, perché darete un’occhiata a
quei personaggi che amano rivestire il nero della propria anima con abiti
ufficiali conosciuti, persino amati e rassicuranti: Un mestiere come un altro, Il
Purificatore. Se dovessi consigliare una colonna sonora, soprattutto per
quest’ultimo, penserei a Missionary man, degli Eurythmics.
Non lasciatevi turbare, però.
Cambiate posizione e provate a guardare le feste comandate
come il Capodanno con occhi diversi dai vostri, magari quelli di un cane, alle
prese con Un’altra fine d’anno. Vi
domandate cosa può aver provato la persona che avete lasciato, nella vostra
ultima storia? La fine di un amore.
Sì, non ci sono errori. E’ proprio così.
A proposito di ricorrenze, vi capiterà senza dubbio di
essere invitati a cene o ad altre occasioni sociali che temete si rivelino una
beffa. In questa visita guidata scoprirete come evitare La beffa delle cene, che è più pesante da sopportare di una cena
delle beffe. Leggete con cura e stampate il manuale di sopravvivenza nascosto
in questo racconto dall’apparenza innocuo di storia comica…lo sapete anche voi
che la realtà supera la fantasia di diversi punti, tante volte, e si trasforma
in surrealtà!
Siete originari di Napoli, pensate di conoscerla bene?
Allora i Quartieri Spagnoli e un improbabile autobus diventato leggenda non
avranno segreti per voi. O forse sì? Scopritelo nelle due gigantografie che Maurizio
De Giovanni ha preparato appositamente per voi, in quell’angolo, con La saponata ai Quartieri Spagnoli e Respirando in discesa. Camuffato da reportage
simil giornalistico, emerge il ritratto di una certa parte della città, che ha
il suo colore forte, che quasi si presta a banalizzazioni e a sfottò…attenti,
però. I denti che vedete balenare non sono sempre quelli dei sorrisi. Non
tirate troppo la corda.
Bene, Signori. Il viaggio sta per finire; prima di scendere
dalle vostre poltrone e accomodarvi nella vita reale, passate a prendere ancora
un souvenir, qualcosa di dolce con Tutta
quell’acqua. Siamo sicuri che ritornerete presto a trovarci, dopo averlo
gustato.
Ehm.
RispondiEliminaNon ho capito un dettaglio. Sono tutti racconti a sé, "slegati"?
O c'è un filo conduttore, un protagonista unico - come il Pancrazio, per intenderci?
No, sono tutti a sé, slegati. La tematica ricorre, ma sono uno indipendente dall'altro.
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