… se dovessi cercare un parallelo musicale per il
personaggio del libro omonimo, penserei a Regina di Cuori, dei Litfiba, al
primo verso della canzone. Giulia Tofana, Gli amori, i veleni, di Adriana
Assini, ne è l’incarnazione completa. Per conoscerla, dobbiamo salire su una
macchina del tempo (la DeLorean di Back to the Future è perfetta) e tornare
indietro di quattrocento anni circa e prendere l’uscita per Palermo. E poiché
Giulia è una donna di tutto rispetto, non ci siamo limitati a questo, e abbiamo
parlato di lei più volte, fino a creare una sorta di “Settimana Tofana”:
martedì 18 aprile, per Radio Piazza Live, l’ho trasformata nella perla di
WeekendOut, mentre giovedì 20 aprile, grazie alla collaborazione con la casa
editrice Scrittura e Scritture, che ha incluso Torino nel giro promozionale del
libro, io e Simona abbiamo incontrato e presentato l’autrice Adriana Assini
presso il locale Nora Book and Coffee. Ed è stata una bellissima occasione per
conoscere le radici di quella splendida orchidea che è Giulia, nelle parole e
spiegazioni della scrittrice, che con gentilezza, fluidità ed enorme competenza
in campo, ci ha illustrato la lunga vita del personaggio, realmente esistito.
sabato 22 aprile 2017
sabato 8 aprile 2017
Leggere ... volare ... vivere!#35 - Il Grisbì
Le
ultime righe della postfazione mi fanno partire dall’inizio di questo post:
“Bobby Lago è.” Giusto, chi è Bobby Lago? Protagonista principale,
contrabbandiere uscito di prigione, che cerca di ricominciare una vita normale,
ma priva di scintille, priva di significato apparente: bollette da pagare,
assegno di mantenimento alla ex moglie, lavoro umile e semplice di barista,
fino ad una mattina, quella mattina che lo porterà a sentirsi nuovamente vivo:
così parte la storia.
Bobby
Lago incontrerà vari personaggi, ma sono quelli femminili che più avranno
rilevanza per lui e per la narrazione. Tre donne diverse tra loro che
completeranno quello che Bobby Lago non racconta di sé. Ed è proprio questo
aspetto che mi ha fatto pensare al libro su un piano diverso.
Un
ex contrabbandiere viene etichettato dalla gente comune come un poco di buono
solitamente, una persona ai margini della società, scaltro, senza regole,
trafficone, qui invece vengono a galla tutte quelle piccole verità che
costituiscono un essere umano: quindi , in fondo, è proprio una cattiva
persona? Da cosa lo giudichiamo sempre se è nostro diritto giudicare?
La
narrazione scorre veloce, i personaggi si inseguono e spesso si scambiano di
ruoli rendendo tutto più affascinante. Due frasi mi hanno colpita: “tu sei
soltanto un poliziotto corrotto come tanti, il degno rappresentante di tutto
quello che c’è di marcio … noi siamo uno sputo sui tuoi bei marciapiedi puliti,
siamo solo questo e non ci interessa essere o sembrare niente altro”; ho
pensato ai tanti telegiornali che si susseguono nelle nostre case, con messaggi
così forti e mi è venuto da pensare: chi è il cattivo? Noi che siamo sputo sui
marciapiedi e che viviamo di apparenze,
o tutte le dinamiche delle potenze a qualsiasi livello che si nascondono
dietro un’ipotetica divisa e ci fanno credere in un mondo migliore? Il
poliziotto corrotto della storia o Bobby Lago ex contrabbandiere?
La
seconda e non meno forte: “senza me e Jack la tua vita sarebbe solo acqua
grigia ….. hai capito che solo questa vita insieme a noi ti fa immaginare di
poter tornare a essere quello che eri sul serio”; già, cosa siamo sul serio??
Deve sempre esserci qualcuno che ce lo ricorda e ce lo mette di fronte sulla
strada che percorriamo?
Non
meno affascinate della storia, il titolo: il Grisbì. Cosa conterrà il malloppo?
Saranno le ultime pagine a svelarlo, ma varrà la pena di aspettare.
“Quando
il gioco si fa duro, i duri scendono in campo. Bobby Lago è.”
martedì 4 aprile 2017
Alessandro Perissinotto – Quello che l’acqua nasconde – Un libro a strati.
LoreGasp
Come ho già detto diverse volte, raramente leggo i libri
alle loro prime uscite. Le novità, per me, arrivano quasi sempre dopo che tutti
se le sono dimenticate, compresa me, per cui mi si accende la lampadina e mi
accosto all’ex-novità. Ogni tanto i libri devono essere lasciati decantare, ma
ultimamente sto esagerando.
Ci vuole un cambio di rotta, no?
Quello di Alessandro Perissinotto non è affatto un nome
sconosciuto. Torinese del ’64, insegna all’Università di Torino, Teorie e
tecniche delle scritture, ed è romanziere dal 1997: da quel momento in avanti
ha pubblicato dodici romanzi.
Io sono riuscita a intercettarne l’ultimo, quello di cui sto
scrivendo.
Perché? Per il motivo più banale del mondo, perché esistono
più libri di tempo per leggerli, come recita una famosa citazione di cui ho
dimenticato il “padre” e che campeggia prepotente su uno stand del negozio
Feltrinelli di Porta Nuova a Torino, in cui entro spesso e volentieri. Tuttavia,
mentre tornavo a casa una sera, ho visto quel bellissimo blu della copertina,
la fotografia di un bimbo imbronciato e un titolo allettante.
Il resto è storia.
Che ne dite, entriamo nell’acqua del libro? Direi che il
momento è arrivato.
La quarta di copertina racconta di Edoardo Rubessi, un
genetista di fama mondiale, probabilissimo candidato al Premio Nobel che torna
a Torino, la città in cui ha studiato e vissuto prima di lanciarsi in una
carriera fulminante e prestigiosissima negli Stati Uniti nei precedenti
trentacinque anni. Lo accompagna la moglie Susan, elegante e fascinosa
italo-americana, fotografa apprezzata e di talento. Edoardo Rubessi deve
svolgere un incarico delicato, che solo lui può portare a termine: condurre un
protocollo di cura di una malattia genetica rara e mortale, di cui tendono ad
ammalarsi principalmente i bambini.
domenica 2 aprile 2017
Riccardo Martinotti – Abdelkader, Il campione che non corse la maratona - La nobiltà più genuina.
LoreGasp
Un altro libro d’inaspettata sorpresa. La sinossi parla di
un ragazzino, Lorenzo, che nel pieno degli Anni Sessanta si appassiona alla
corsa e alle imprese di Zatopek, l’uomo cavallo capace di correre fino alla
velocità di 20 km orari. Sono gli anni della vita in cui si assorbono tutti gli
stimoli esterni, e di questi molti indirizzeranno il corso degli eventi in una
certa direzione, senza contare l’impatto profondo con cui modellano il
carattere, il pensiero. Lorenzo non è un ragazzino comune, per quanto le
apparenze dicano il contrario. Fin dalle prime pagine emerge un’attenzione e
una sensibilità verso il mondo che non è patrimonio di tutti, e che tanto
spesso si perde con i primi contatti con gli altri.
Nel suo caso, andrà
diversamente.
Seguiamo Lorenzo nel suo sviluppo di vita e di crescita,
mentre incontra Aurora, la bellissima bimba bionda che aiuta un giorno a scuola
e che ritrova anni dopo, per uno di quei casi non-casi che sanno tanto di magia
e che sono così decisivi. Lo guardiamo diventare giovane uomo, nel fisico che
tempra con lo sport, nuoto e corsa, e nello spirito che si misura con i primi
scontri nel mondo adulto, con due padri (il suo e quello di Aurora) severi e molto
compresi nel loro ruolo, con alcune figure di allenatori sportivi non
esattamente cristallini, e con i primi incontri con culture diverse, come
quella da cui proviene il marocchino Abdelkader, il protagonista del titolo.
martedì 28 marzo 2017
Incontro con l’autore – Rosanna Caraci, La fame di Bianca Neve
LoreGasp
Bianca Neve è una creatura instancabile. Dal giorno della
sua “nascita” in pubblicazione, ha percorso chilometri a Torino e dintorni per
far conoscere la propria storia, magistralmente accompagnata e raccontata dalla
sua creatrice, Rosanna Caraci, giornalista di notevole esperienza.
Ieri sera, a Buttigliera Alta, presso la Sala Consigliare
intitolata ad Alberto Della Chiesa, Laura Saccenti, vice sindaco e assessore
alla Cultura del Comune di Buttigliera Alta, ha introdotto noi del Blog Del
Furore Di Aver Libri e Bolla e Fantasia alla serata dedicata all’anoressia. Il
punto di partenza è stato il libro intenso e scomodo di Rosanna Caraci, che mi
fece scrivere di getto unpost movimentato tempo fa, per illustrare come una vita potesse essere
usurpata e spezzata da una Lei inesorabile e gentile.
Come si può vedere nella foto, oltre a me e alla scrittrice,
compaiono in prima linea due medici: il Dott. Fabio Merlo, medico specializzato
in Scienze dell’Alimentazione e la Dott.ssa Lucrezia Marech, psicologa e
psicoterapeuta, esperta di disturbi di alimentazione, come anoressia e bulimia.
Il risultato è stata una serata molto originale: da un libro
con una storia molto forte e coinvolgente, il discorso si è spostato su quanto
reali diventino queste vicende e cosa si può fare per cogliere i segnali di
avvertimento, e come si può intervenire se Lei è già entrata in scena.
L’argomento è molto delicato, intenso e non è facile
parlarne in modo rassicurante, facendo vedere che una via di guarigione e di
uscita esiste, nonostante la cupezza e l’angoscia della situazione.
Tuttavia,
si può.
E se continuate a seguire gli eventi del Blog e di Bolla e
Fantasia, scoprirete cos’altro è possibile…
giovedì 23 marzo 2017
Dialoghi con l'Amanita#34 - Cartoline da L’Amanita quaresimale – I Giudici
L'Amanita e LoreGasp
I Giudici, ovvero un resoconto più credibile
dell’insediamento nella terra promessa.
Qua la soap si fa intrigante (tradimenti, inganni, stupri –
già quando va bene le donne sono considerate merce di scambio – diatribe anche
fra le varie tribù) ma andiamo con ordine.
L’idea principale è che Israele è il popolo di Dio, perciò è
il Creatore stesso a guidarlo. Se Israele vuole crescere e prosperare non deve
far altro che seguire la legge di Mosè (i dieci comandamenti e tutte le pedanti
interpretazioni scaturite dalla Torah). Le sue pecorelle, però, sono un po’
dure di comprendonio: si mescolano alle altre popolazioni, le imitano, le nuove
generazioni scelgono compagne/i “locali”, seguono altri culti. Comincia il
ritornello: “gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore” (ergo
al Capo “prendono i cinque minuti”), che compare in tutta la storia narrata dal
Primo Testamento.
A volte Dio ispira qualche pastore per riportare il suo
gregge sulla retta via. Così leggiamo le imprese di questi “giudici”, imprese
che spesso finiscono con qualche bella strage approvata dal redattore: qua c’è
il famoso Sansone (e tutti i filistei, che fanno ancora una fine “pulita”:
altri nemici sono allegramente bruciati o trucidati senza tanti complimenti,
con somma soddisfazione del cronista). E diciamo anche che Sansone non deve
essere chissà quale perla d’uomo: tutti i guai nascono dalla sua infatuazione
per le furbette straniere, che lo infinocchiano allegramente.
Il giudice Gedeone risulta più simpatico: prima di muovere
guerra contro Madian, come gli suggerisce un misterioso angelo del Signore,
chiede qualche prova: Dio tace da tempo, meglio essere proprio sicuri prima di
cercare altri guai. Convinto, guida un piccolo esercito alla vittoria e regala
quarant’anni di pace al paese; ma alla sua morte tutto ricomincia.
Interessante la figura della profetessa Debora, alle prese
con un vicino cananeo un tantino invadente (soltanto novecento carri di ferro,
armati di tutto punto). Grazie alle sue ispirazioni e ai consigli saggi che
elargisce, ci sarà ancora un periodo di pace.
La lista è lunga, a volte anche noiosa perché segue un unico
schema: presentazione del giudice, la sua famiglia, la durata della sua carica
con eventuali imprese e l’ubicazione della tomba.
Spesso mi coglie un pensierino birbante. Oggi si parla tanto
di tolleranza ed inculturazione. Bei concetti, sì. Ma tollerare significa
perdere la propria identità?
mercoledì 22 marzo 2017
Le perle di Loredana#18 - Giuseppe Pompameo – Straluna. La vita in dormiveglia
LoreGasp
Avendo ripreso a pescare perle per WeekendOut, su Radio Piazza Live, con Simona ne abbiamo tirata su una avvolta da un velo sognante:
si tratta di Straluna, di Giuseppe Pompameo, edito da Scrittura e Scritture, casa
editrice indipendente di Napoli, fondata nel 2006 grazie a Eliana e Chantal
Corrado. E’ la prima impressione che ho percepito guardando la copertina, in
cui una luna piena tonda e splendente si leva imperiosa sull’intero paesaggio.
L’albero che cerca di nasconderla, sulla sinistra, sembra più farle da valletto
per introdurla. Quando si entra nel libro, l’atmosfera sognante diventa più
forte, la nota principale.
Siamo a Nuval; un paesino minuscolo, “poco più grande di
un’idea”, dice l’autore. Se volete trovarlo sulla carta geografica controllate
di avere la versione più aggiornata di Google Maps, o date un’occhiata ad uno
di quei mappamondi antichi molto particolareggiati. Ci sfreccia davanti l’unico
postino, Octavio Serna detto El Pioco, per la sua statura minuscola, lanciato
nel suo percorso verso il lavoro sulla sua bicicletta sferragliante. Seguiamolo:
andiamo a trovare e a conoscere alcuni degli abitanti, come Fernand Barlès,
proprietario di una piccolissima libreria, e suo amico fidato, il sindaco
Wladimir Lubacks, comparso dal nulla da chissà dove anni prima, andiamo a
conoscere Cècile Cerouac, una versione particolarissima di entraineuse, e la
sua carissima amica Wanda Walser, fermiamoci a prendere un caffè al Cafè
Mirador, proseguiamo curiosando qua e là e infine inciampiamo in… un circo. Il
Big Circus Ester, un’attrazione dal nome roboante, che sembra comparire dal
nulla ogni anno, nel periodo del Capodanno, come per magia. Come avrete notato,
l’”apparizione dal nulla” è un tratto comune sotto molti personaggi, qui a
Nuval.
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