Di nuovo Facebook. Nel senso che l’immagine che oggi mi ha fatto
riflettere e sorridere è emersa allegramente dal mare immenso di scambio che è
il social network. Si può dire di tutto,
e si è detto di tutto su Facebook, irritante e adorabile nello stesso tempo, ma
ogni tanto tira fuori vere e proprie perle, come questa. Non è nemmeno così negativo come sembra, ha
pur sempre un “libro” nel suo nome…J
In ogni caso, questa frase, che afferma che le biblioteche non sono un lusso,
ma una necessità, mi trova più che concorde. E questa non è una novità che può
spingerci a chiamare i giornali, lo so. E’ piuttosto chiaro e accertato che i
libri sono per me una necessità, e vedere che qualcuno, lontano nel tempo e
nello spazio come Henry Ward Beecher, riecheggia così bene i miei pensieri e
anche le mie passioni, mi fa provare un senso di “appartenenza” e di affinità. San
Google mi ha velocemente indirizzato verso la pagina wikipedia di Henry Ward
Beecher, per capire chi fosse. Fu un bel personaggio interessante: un politico
statunitense, sostenitore del suffragio universale, dell’abolizionismo e dell’evoluzionismo
darwiniano. Una delle sue sorelle fu Harriet Beecher Stowe, l’autrice de “La
capanna dello zio Tom”. Un vizio di famiglia, l’apertura mentale e della
propria vita. Non meraviglia che il sig. Ward Beecher sostenesse la necessità
dei libri. Nella mia vita sono altamente necessari: per capire, vedere,
provare, esplorare, conoscere, riflettere, ampliare, anche arrabbiarsi,
talvolta. Alcuni libri contengono verità scomode, anche solo per se stessi,
perché vanno a rischiarare e a pungolare quelle zone in ombra che non è poi
così bello far emergere. Una volta fatto, però, si prova sollievo. Ogni tanto,
dopo qualche esperienza del genere, ed “esserci sopravvissuta”, mi fa poi dire:
“tutto qui? Il mostraccio repellente è poi un cumulo di polvere, vedo…”
Produciamo molta polvere, sì. Ma fortunatamente – se ci ricordiamo – sappiamo anche spolverare! Anche con l’aiuto di un buon libro, perché no? Però non con lo zio Tom: mi ricordo ancora che me lo propinarono come “libro per bambini” – quindi 7/8 anni circa – e ho pianto come una fontana…
RispondiEliminaA proposito di necessità: preparati, ho un po’ di materiale per te. Di seconda mano – ops, seconda lettura? – li avevo con me in vacanza e fremono per stare nella tua libreria (vuoi mica abbandonare a chissà quale infame destino quei poveri-piccoli-orfanelli? :-D). Di un paio vorrei il tuo parere: mi hanno lasciato molto perplessa
dimenticavo: grazie per avermi dato la possibilità di "rinfrescare la memoria" senza andare a prendere garzantina&C!
RispondiEliminaOra che ci penso, anch'io lessi La capanna dello zio Tom da bambina e m'intristii moltissimo! Più tardi lessi recensioni parecchio pesanti sul libro, da parte di chi sosteneva la necessità della schiavitù, e da parte degli stessi neri. Molti dicevano che il suo libro era una versione edulcorata e lacrimevole per i bianchi che volevano sentirsi buoni sentendosi dispiaciuti per le condizioni degli schiavi, mentre altri lo giudicavano un cumulo di bugie. Come al solito, esprimere un'opinione, soprattutto se va contro il consueto, tira addosso di tutto, dal plauso al fango.
EliminaPer quanto riguarda lo spirito caritatevole, come sai ne sono colma, per cui sto già preparando il posto per i poveri orfanelli...:-) Non sia mai che giacciano abbandonati e preda dell'incuria chissà dove, mentre io vivo e respiro in questo mondo! :-D
Riguardo alla rinfrescata di memoria...ho scoperto di averne proprio bisogno. Quando leggo qualcosa, che sia una frase come questa, o un intero libro, magari ambientato in un altro periodo storico, ho visto che ho proprio bisogno di saperne un po' di più e di collocarlo in un momento temporale preciso, o di scoprire un po' di più della persona che lo ha scritto. D'ora in avanti, lo farò un po' più spesso...tra poco parlerò di una serie di libri "ricchi", di spunti, almeno, e i suoi autori sono tutti personcine interessanti.
Contenta di essere stata utile! :-)
Mi è capitata sotto mano una opera: LA STORIA DEGLI EBREI.
RispondiEliminaMi ha colpito in particolare un dato, per quel popolo la cultura è primaria e i libri hanno un ruolo centrale. Del resto basti pensare alla cura nella conservazione dei rotoli della Legge.
Come si chiama l'autore del libro? E' un bel suggerimento di una prossima lettura...
EliminaPaul Johnson Storia Degli Ebrei - Longanesi 1991. Metto questo post sul mio blog.
EliminaGrazie mille!
EliminaSono onorata di comparire nel Suo blog con uno dei miei post...