Terza puntata:
abbiamo i tre libri consigliati da un libraio di Roma. L’iniziativa è sempre
quella curata da Giuseppe Culicchia su
Tuttolibri e i libri sono:
L’OPERA
GALLEGGIANTE di JOHN BARTH:
La mattina del 21 giugno 1937 Todd Andrews (un'avviatissima carriera di
avvocato, una sobria vita borghese in una cittadina di mare del New England, un
improbabile menage a trois con l'amico Harrison, erede di un impero dei
sottaceti, e la graziosissima moglie di lui) si sveglia, si alza dal letto e
guardandosi allo specchio scopre che la risposta a ogni suo problema è il
suicidio. Vent'anni dopo, ancora vivo, racconta al lettore gli sviluppi di
quella fatale giornata. Pubblicato originariamente nel 1956 e rivisto dallo
stesso autore nel 1967, il romanzo è considerato da molti il capolavoro di John
Barth, in cui si fondono spirito nichilista, humour nero e critica di costume.
L’UOMO DEI DADI di
LUKE RHINEHART: Psicanalista
affermato, lucido, prestante, Luke Rhinehart, pseudonimo di George Cockroft,
conduce una vita "impegnata o, meglio, banale, intricata, in stato di
libertà congelata". Stufo di blaterare di psicanalisi, borsa e orgasmi, di
"far passare i propri pazienti da uno stato di stagnazione tormentata a
uno stato di stagnazione compiaciuta", Luke è in crisi. Al termine di
un'ennesima serata di poker, Luke tenta un rimedio alla noia: scorge fra le
carte da gioco un dado e gli affida una prima decisione a "luci
rosse", che coinvolge la moglie del suo socio e amico. Il dado reagisce
bene, si rivela un oracolo: risponde a ogni domanda, dalla più banale alla più
estrema, lanciando Luke in situazioni splendide quanto assurde
KAROO di STEVE
TESICH: Saul
Karoo è lo "script doctor" più pagato di Hollywood, e se si tratta di
espungere da un copione le scene più melense o grottesche non c'è nessuno come
lui - che quel tipo di situazioni sembra conoscerle piuttosto bene, sul piano
personale. Ma adesso deve risolvere alcuni problemi. Primo, cinquant'anni di
vita malsana hanno accentuato, dice il medico, la sua naturale inclinazione a
"contrarsi in verticale, ed espandersi in orizzontale". Secondo, la
delirante separazione da sua moglie è una storia d'amore al contrario, molto
divertente per noi, ma molto tormentosa per lui. Terzo, il suo signore e
padrone, l'onnipotente produttore Jay Cromwell, gli ha chiesto di massacrare
l'ultimo capolavoro di un vecchio regista di genio, Arthur Houseman, che
Cromwell considera veleno al botteghino. Eppure, quando sul banco della moviola
scopre che a risplendere in una delle scene tagliate è la madre di Billy, suo
figlio adottivo, Karoo intuisce che da quegli scarti di pellicola può nascere
qualcosa di molto, molto sorprendente. Così come con gli scarti delle pellicole
che abbiamo più amato sembra costruito questo romanzo, fatto di una materia
grassa, speziata e molto poco "kosher" che ci procura in parti uguali
riso, lacrime e notti insonni, e che per comodità continuiamo a chiamare cinema.
Buone letture.
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