Continua la rubrica degli scrittori
campani, e continua la serie delle mie scoperte. Come ogni martedì
sera, ne parlo a WeekendOut, la trasmissione di Radio Piazza Live da
Monte di Procida, con Kristina Stella, Lucia Mancino, Giulia Scotto Di Carlo, e Danielina Fotina Barone. E' la volta di Renata Di Martino, scrittrice di
gialli che vive a Napoli, con una raccolta di racconti, La morte in
un bicchiere – Le calde inchieste del commissario Criscuolo. Niente
doppio senso in quell'espressione “calde inchieste” che potrebbe
richiamare alla mente alcuni titoli di film spinti degli anni
'70...il commissario Criscuolo si trova al centro di inchieste calde
per motivi soprattutto climatici. Questi racconti di piccoli e grandi
crimini perpetrati ai Quartieri Spagnoli sono caldi perché avvengono
d'estate.
Un'estate calda, lunga e opprimente, che fa sbuffare il
povero commissario come se fosse messo alla prova direttamente dalle
fiamme dell'inferno. Puntiamo i riflettori su Crescenzo Criscuolo.
Per sua natura, il commissario non sembra gradire e amare la
notorietà. E' un tipo schivo, per quanto affatto timido o sbiadito.
Concentrato molto sul proprio lavoro, che ama moltissimo, da come si
evince dalla passione malcelata dalla sua parlata dialettale un po'
sbruffona, con un fortissimo senso dell'ironia, che lo porta a
sdrammatizzare ogni crimine e ad essere amato, per questo, dalla sua
squadra di agenti un po' scalcinata. Dotato di un solido talento
investigativo, intriso di un sesto senso che si manifesta in modo
enigmatico e confusionario nei sogni, il commissario riesce sempre,
con un colpo di coda ad effetto, a risolvere i 22 casi raccolti in
questo contenitore un po' affannato e accaldato dei Quartieri
Spagnoli. Sono racconti veloci, concentrati in poche pagine, molto
“cinematografici”, raccontati in un italiano fluido e flessibile,
colorato da un'irresistibile parlata napoletana (complimenti
all'autrice, perché trascrivere il dialetto con i suoi fonemi così
particolari non è assolutamente facile) che spinge al sorriso e alla
risata, anche se in piena tragedia. Leggendo questo piacevolissimo
libro, non ho potuto fare a meno di pensare a Totò e ai film di
quell'epoca, quando l'Italia stava passando un periodo alacre e
laborioso, in cui nascevano idee e cose concrete, nella corsa alla
ricostruzione dopo la devastazione del secondo conflitto mondiale. Lo
stesso personaggio di Totò, con quella sua ironia molto acuta e
intelligente, camuffata dal suo atteggiamento comico,
sdrammatizzante, ogni tanto si sovrapponeva all'immagine mentale che
mi sono costruita del commissario Criscuolo, di età indefinibile,
sempre in movimento e sempre preoccupato dal mondo e dalla sua
follia. Ulteriore dettaglio che ha legato quasi indissolubilmente
l'immagine di Totò a quella del poliziotto, è il particolare che
Criscuolo vive con madre e cameriera, in una bella casa grande,
perennemente vivacizzata dagli scambi di opinione un po' accesi di
queste due donne, che quando non sono occupate a soffocarlo di
premure, litigano tra di loro sul modo migliore di fare pulizia e
cucinare. Nella mia personale versione di questo trio, queste due
donne hanno il viso di Titina De Filippo, e di Tina Pica, due grandi
attrici caratteriste compagne di film di Totò e dei fratelli De
Filippo, nonché di Vittorio De Sica. A proposito di quest'ultimo, vi
ricordate l'irreprensibile maresciallo di Pane, amore e fantasia, o
de I due marescialli? Nell'attaccamento al dovere, e nell'essere
tutto d'un pezzo, ma incline all'empatia, Criscuolo assume il profilo
classicheggiante del Vittorio De Sica brizzolato e affascinante. La
simpatia e la tendenza alla commedia, tipiche di Totò, si trovano
nel dialetto napoletano usato in confidenza con i suoi agenti e in
famiglia, e nei sogni totalmente sconclusionati ma risolutori
dell'ultimo momento. Perché leggere questo libro? Se volete leggere
di vicende poliziesche, senza trovarvi nelle atmosfere elevate ma un
po' cupe di CSI, e se volete ridere un po' in mezzo alle piccole
tragedie della gelosia e dell'avidità umane, senza dover salire le
vette dei filosofi, questi racconti sono il vostro aperitivo, la
vostra pausa caffè, il vostro momento di relax. Vi lascio con un
esempio di come potete risollevarvi il morale leggendo racconti
polizieschi, con uno dei primi sogni di Criscuolo, nell'immagine qui
sotto.
LoreGasp
.... guru dispettoso!!!
RispondiEliminaEbbene...sì. Mi disegnano così! :-D
EliminaInteressante post Loredana ....... a libro
RispondiEliminaBel titolo :-) è più un giallo o un noir ?
Un saluto ed un abbraccio grande
A presto
Questo è più un giallo tinto di rosa, dovuto alle risate che ti fa fare Criscuolo e il suo atteggiamento verso la vita e i criminali.
EliminaMi piace questa segnalazione, da napoletano di origine sono doppiamente interessato al libro odierno.
RispondiEliminaBene! Sono contenta che ti interessi...allora segui la rubrica Scrittori Made in Campania, dove pubblicherò altri libri che ho letto di autori rigorosamente campani. Ne parlo al martedì sera, alle 21,00, in collegamento radiofonico con una bellissima trasmissione, WeekendOut, in onda su Radio Piazza Live (www.radiopiazzalive.it) Puoi anche ascoltare le puntate precedenti...è da novembre che ogni martedì leggo e presento un libro di origine campana. Purtroppo, per questioni mie di imbranataggine organizzativa, non riesco poi a scrivere un post corrispondente...ma sto colmando la lacuna, poco per volta!
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