Continuiamo con l’iniziativa
curata da Giuseppe Culicchia su
Tuttolibri. Le tre proposte arrivano da un libraio di Marsala e sono:
IL GATTOPARDO di
TOMASI di LAMPEDUSA:
Perché l'Italia è precipitata nella crisi peggiore degli ultimi trent'anni? La
colpa è della Germania, dell'austerity imposta dall'Europa, della moneta unica?
O della mediocrità della classe dirigente? Esiste una via d'uscita, una ricetta
per rifare il Paese? Per rispondere a queste domande, Alan Friedman, forse il
giornalista straniero che conosce meglio la realtà italiana, parte da quegli
anni Ottanta in cui l'Italia era la "quinta potenza economica del
mondo" e pareva avviata verso una vera modernizzazione per arrivare fino
alle drammatiche vicende degli ultimi anni. Attraverso conversazioni con i
protagonisti dell'economia e della politica, da cinque ex presidenti del
Consiglio (Giuliano Amato, Romano Prodi, Silvio Berlusconi, Massimo D'Alema,
Mario Monti) a Matteo Renzi, Friedman fa luce su retroscena che nessuno ha
finora raccontato. Il racconto delle vicende politiche degli ultimi anni assume
una nuova luce, rivelando ciò che spesso è stato omesso o taciuto. E si combina
con un ambizioso e sorprendente programma in dieci punti per rimettere il Paese
sul binario della crescita e dell'occupazione. Il tempo delle mezze misure è
finito, e Friedman, in questo libro coraggioso, offre una ricetta di riforme di
vasta portata.
COMPLICE LO
SPECCHIO di ANTONIO MARANGOLO:
L'investigatore privato Eddie Ponti non si muove tra le pagine di questo libro,
in Sicilia e a Ferrara, per scoprire il responsabile di un delitto. Egli è
stato ingaggiato per un curioso incarico non convenzionale da una vedova
misteriosa e molto disinibita, piena di lentiggini e con una criniera rossa e
selvaggia simile a quella "di un leone nella savana". Le sue doti di
segugio, di abile trasformista, la sua prodigiosa possibilità di accorciarsi
quindici centimetri fanno di lui il primo detective che opera in un ambito
niente affatto poliziesco.
IL POZZO DELLE
MERAVIGLIE di GIUSEPPE PITRE’:
Premio Andersen 2014. Premio speciale della giuria. Fiabe di reginelle e di re, fate e animali, giganti e
mammedraghe, diavoli e maghi; storie di sciocchi e furbi, megere ed eremiti,
amori e dispetti, astuzie e ruberie, botole e sotterranei, travestimenti e
fughe; e poi ancora giardini e fontane, fichi e melagrane, sale e zafferano,
olio e basilico, ricotta e sangue... Ben 300 fiabe a fronte delle 200 messe
insieme dai fratelli Grimm, per citare l'esempio più illustre. Pochi lo sanno,
infatti, ma la raccolta di storie orali più ricca ed estesa che l'Italia abbia
mai avuto la si deve a Giuseppe Pitrè, una figura straordinaria di medico e
folklorista, che a bordo di un calesse le andò a raccogliere una per una dalla
viva voce dei popolani di mezza Sicilia. Non a caso nel 1956, quando Calvino
raccolse dai repertori di ogni regione le 200 Fiabe italiane a suo giudizio più
belle e rappresentative, ben 40 le attinse proprio all'opera di Pitrè - da
Giufà a La volpe Giovannino, da Rosmarina a Cola Pesce. Eppure, a meno
dell'incursione calviniana, questa raccolta è a tutt'oggi pressoché sconosciuta
al pubblico italiano, poiché Pitrè aveva scelto di trascrivere le fiabe nel
dialetto siciliano ottocentesco in cui gli erano state raccontate da quei
popolani, e così facendo le aveva rese indecifrabili ai lettori italiani. Dopo
quasi un secolo e mezzo, questa edizione, introdotta dal massimo studioso
internazionale della fiaba, Jack Zipes, e illustrata da Fabián Negrin, è la
prima traduzione integrale in italiano moderno delle fiabe di Pitrè.
Arrivederci alla
prossima puntata.
Mi piacerebbe leggere il libro di Friedman Loredana, sicuramente sarebbe interessante e sono sicura che dice cose quanto mai reali, peccato che sono altrettanto sicura che nessuno di coloro che dovrebbero agire lo ascolterà - in Italia tutto purtroppo è sempre fatto come dire "con il c....o" per non essere volgare on-line ho messo solo lettera iniziale e finale ma la parola si capisce benissimo. Le persone di potere invece di agire per il bene della popolazione e della nazione tutta agisce per il proprio bene personale, esclusivamente, e spesso anche rubando soldi pubblici.
RispondiEliminaCosa potremmo fare ? Basterebbe cambiare la classe policita ? Non lo so, forse basterebbe se prima fossero cambiate certe regole che ora gli permettono di fare ciò che vogliono e di rubare e piene mani.
Questo libro mi piacerebbe proprio - anche se consiglio vivamente anche l'Originale "Il Gattopardo" di Tomasi di Lampedusa, è bellissimo !
Un bacione e buona settimana appena iniziata
Come fare per cambiare? Gran bella domanda...dobbiamo iniziare a cambiare profondamente noi stessi, perché la classe politica è espressione nostra. Non sono alieni, sono uguali a noi "non politici". Solo che i difetti sono esasperati. E il potere logora e degrada, se non lo sai controllare e gestire... Bacioni e buona settimana anche a te!
EliminaSicuramente hai ragione. Certo che se li aiuti facendo in modo che possano decidere tutto loro, a partire dai loro stipendi ..... e davvero finita !
RispondiEliminaUn bacione