Loredana ve ne ha già parlato. In modo esaustivo.
Ma lo sapete, no?
Siamo
spacciatrici di libri, quindi - rosa a parte - è ovvio che un libro
consigliato dalle mie complici arrivi tra le mie mani e viceversa.
Primo
problema: è un libro di racconti. Il genere non mi entusiasma.
Preferisco volumi più consistenti, trame più complesse, anche se fatico
ad orientarmi tra tanti personaggi e tutte le loro vicende.
Detto questo, consiglio di leggere Autopsia del terzo millennio.
Non posso definirlo un bel libro; non è un problema di stile o
linguaggio: è ben scritto. Il disagio nasce dagli argomenti che tocca.
Fa male.
Mette
il dito su tutte le piaghe aperte di quest'angolo di mondo (voce
gnomica di sfondo: con un titolo così, che t'aspettavi?).
L'insegnante
in pensione, dopo anni di "missione" per trasmettere cultura e sapere
con passione, si trova con una manciata di euro con cui non arriva a
fine mese. La ragazza dell'Est, l'adolescente omosessuale, donne
brutalmente massacrate di botte e violate e tutta una carrellata di
personaggi: una lavagna tappezzata di istantanee, scatti in bianco e
nero della realtà che ci circonda. Una pennellata di rosso sangue qua,
qualche raggio di sole là, un prato verde sotto un cielo azzurro un po'
in disparte.
Nel
mio caso è il libro giusto al momento sbagliato, per questo non ho
avuto tempismo. Neurino-mio ha esposto il cartello "chiuso per ferie",
più eloquente di così: è il momento dei gialli, dei rosa, delle favole.
Autopsia del terzo millennio è un libro da quaresima.
Mi spiego.
Non
sono una sostenitrice del "siamo nati per soffrire", "ognuno ha la sua
croce" ed altre baggianate simili, retaggio di un cristianesimo
cattolico mal capito e peggio diffuso. Quindi non tengo un libro che non
mi fa piacere leggere per un periodo per me tanto importante.
Se un libro non mi piace, smetto di leggerlo e lo faccio "girare".
Lo
definisco così perché bisogna centellinarlo, leggere un capitolo,
lasciarlo decantare, magari leggere altro e poi ricominciare.
Ruminarlo.
Perché viviamo davvero in un terzo millennio abortito.
Mi spiace proprio per questa mancanza di tempismo.
RispondiEliminaO magari sarei stata infastidita anche in altri "periodi meno hakuna matata": l'autopsia - visto che mi considero sbacalita, ma ancora viva - è un'operazione alquanto dolorosa.
E fa veramente male sbattere contro la realtà insana in cui siamo immersi.
Infatti. E dalla quale finiscono per salvarci solo i libri.
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