LoreGasp
Oggi è il giorno di inizio del Salone del Libro di Torino,
quello noto come #salto2018. Ed è anche il giorno in cui Alice Basso presenta
il suo quarto libro, La scrittrice del mistero, raccontandoci un altro pezzo di
vita della sua adorabile e tenebrosa ghostwriter, Vani Sarca. Anche se poi così
tenebrosa non lo è più, considerando l’evoluzione formidabile che ha avuto la
sua vita, soprattutto alla fine del libro precedente, quello che ingiungeva di
non dirlo allo scrittore. Probabilmente la Sarca nazionale si risentirebbe di
queste parole, o meglio, sentirebbe un crampo infilare tante treccine nei suoi
organi interni, com’è più probabile. Leggendo il libro, capirete subito perché
questa parola diventa quasi uno stile di vita per Vani.
Se per caso non avete letto gli altri tre libri, o almeno il
terzo, cambiate blog. Non racconterò più di tanto della trama, ma diventa
difficile non fare riferimento alla causa del crampo-stile di vita di cui
sopra. Vani si rende acutamente conto di avere uno stomaco molto reattivo e in
salute da quando ha ammesso con tutti (tradotto dal sarchese: lei stessa) e il
commissario Berganza, che prova qualcosa di decisamente di più di una semplice
ammirazione professionale condita da ampi e condivisi riferimenti letterari ai
thriller e ai noir d’autore. E il crampo-stile di vita si ripropone
allegramente quando il fascinoso esponente delle forze dell’ordine le conferma
che è ricambiata, e pure ampiamente.
Cosa movimenta la vita già abbastanza piena di Vani? Le minacce
di uno stalker a Riccardo Randi, l’ex appena descritto. E hanno un aspetto
serio, da subito. Non sono parole a vuoto. Vani e Berganza faranno squadra di
nuovo nelle indagini per scoprire chi progetta di toglierlo dal mondo dei
viventi.
Non è finita qui.
Sarebbe troppo facile, troppo veloce. Enrico Fuschi ha messo
a punto uno dei colpacci del secolo, apparentemente: Henry Dark, scrittore
italoamericano di thriller, best sellers su best sellers, di fama planetaria, pubblicherà
con L’Erica Edizioni il suo prossimo libro, altro sicuro campione di vendite.
Apparentemente, è un colpaccio. È il re dei colpacci. L’affare
che ti fa guadagnare denaro, rispetto e timore dai concorrenti. Allora… perché
Enrico è così teso e nemmeno troppo incline ai festeggiamenti? E perché Vani
viene convocata d’urgenza, mentre sta cercando disperatamente di capirci
qualcosa, con la sua vita sentimentale?
Lo scoprirete leggendo.
La trama è costruita con solidità, umorismo, sviluppi
imprevedibili e articolati: questi che ho descritto sono solo due filoni che si
intrecciano. Il tessuto è ricco, sfumato, fatto di tanto altro, e non solo come
personaggi.
Quello che mi ha colpito davvero a fondo di questo quarto
libro, forse quello che mi è piaciuto maggiormente finora, è la voce di Alice
Basso che emerge più forte. I suoi libri non sono solo i racconti piacevoli e
amabilmente complessi della vita e delle opere di Vani Sarca, scrittrice
fantasma. Sono contenitori di riferimenti e di citazioni letterarie ad altri
romanzi, soprattutto noir americani di certo spessore. E anche fotografie a
luci spietate su quello che è meno piacevole del mondo del libro e dell’editoria,
che spesso sono popolati di personaggi e regole a dir poco bizzarri. L’autrice
prendeva la parola sottraendola alla Sarca immersa nei suoi pensieri, e
puntualizzava con decisione e garbo, senza dimenticare il suo stile vivace.
Qui, in questo libro, Alice fa sentire maggiormente la sua
voce, pur sintonizzandola con quella di Vani, spesso e volentieri. L’inaspettata
svolta sentimentale della sua scrittrice fantasma è lo spunto di partenza per
una serie di riflessioni sul mondo esterno che non passano minimamente
inosservate.
Non ho potuto fare a meno di pensare a chi verrà dopo Vani
Sarca, come personaggio principale nell’olimpo personale dell’autrice. Dopo
questo, ci sarà ancora un quinto libro (#notetoself per il prossimo anno) in
cui vedremo il soprabito scuro e il rossetto viola della ghostwriter, e…
chissà. Non è ancora detto nulla, le possibilità sono aperte, apertissime.
Sono certa di una cosa, però. Una scrittrice con le capacità
di Alice, così versata in tanti registri della lingua, così solida nella
preparazione, così ricca di umorismo, di metafore originali, e così decisa nell’espressione,
non ci farà sentire a lungo la mancanza di Vani. Ha troppe frecce al suo arco,
per restare con la faretra vuota! :-D
Tuttavia, poiché il tempo della curiosità è ancora lontano, restiamo
a goderci pagina dopo pagina le avventure della scrittrice del mistero…
Tutto giusto.
RispondiEliminaGran bella maturazione del personaggio e spassoso come sempre. Mi viene ancora da ridere, nonostante la tragica fine dei conigli...
Però.
A parte la domanda esistenziale: "che fine ha fatto quella lurida carogna di Mastrofanti? Perché non è finito in un tritacarne?"
Dicevo.
Però.
Dopo averlo letto (ora sta facendo il giro del circolo di lettura), Neurino-Mio è rimasto lì come una pignatta di fagioli.
Finalmente oggi ho capito cosa lo disturba.
CARA ALICE BASSO, non diventa una saga, vero? VERO?!
Carissima Amanita, Alice Basso, che oltre ad essere la bravissima scrittrice che ci ha abituati ad apprezzare, è pure un essere umano di rara luminosità e disponibilità, ti risponde subito così:
Elimina"Non viene specificato ma si intuisce che Berganza metta in pratica l'idea risolutiva che Vani ha alla fine del quarto libro, cioè che parte del tempo dei suoi poliziottini venga impiegata a osservare i suoi "codici", e che quindi verrà presto incastrato definitivamente."
Non è adorabile? :-D
... per quel che riguarda la saga, no, non sembra che Vani comparirà in saghe varie. Il quinto libro del prossimo anno dovrebbe essere l'ultimo.
RispondiEliminaPer quanto riguarda Mastrofanti, giriamo la domanda ad Alice...