Giorni fa, su Facebook, ho visto questa immagine pubblicata
in una pagina dedicata allo scambio di consigli di lettura. La frase mi ha
fatto sorridere, oltre che annuire ad ogni parola. I libri sono davvero una
droga in rilegatura pesante, che non fa correre rischi di overdose e che rende
felici le sue “vittime”. All’antica, io ho parlato di “furore” di aver libri,
dal titolo di quel testo del Settecento italiano che non smette mai di
affascinarmi. E’ qui vicino a me sulla mia scrivania, tranquillo. Non mi ha
ancora detto tutto, però, di quello che contiene. Non certo perché non si lasci
aprire e leggere…ma c’è qualcosa di non detto, in questo libro, che mi spinge a
cercarlo come se fosse l’oggetto di una caccia al tesoro. Forse è solo l’effetto
della droga di libri che si rilascia nell’organismo. Quell’impulso a leggere
scavando nelle frasi, quasi a cogliere quello che c’è sotto. Ogni tanto, quando
chiudo un libro dopo averlo letto o anche solo per far riposare un po’ la vista
(poco, non possiamo perder tanto tempo a far nulla, J), mi soffermo su una frase,
una scena, un capitolo che ancora mi ballano in mente, chiedendo all’autore:
cosa volevi davvero dire? Cosa ti ha spinto a scrivere così, di questo
argomento? Faccio un “viaggio” anch’io, anche se con la mente, nel puro campo
delle ipotesi più sparate, e senza l’effetto deleterio di sostanze estranee
iniettate, sniffate, inghiottite. Quanto
mi piacerebbe che questo tipo di “droga”, fatta di rilegature di carta e
cartone di forme e colori vari, che tengono insieme fogli scritti in tutte le
lingue del mondo, venduta agli angoli delle strade, si diffondesse a macchia d’olio.
Potremmo sentire parlare di grandi concentrazioni di “librina pura” consegnati,
e non più sequestrati , dalle Forze dell’Ordine, a centinaia di giovani e non
giovani che, sotto i loro effetti, diventerebbero più colti, più calmi, più
sapienti, più riflessivi. Nessun rischio di overdose, nessuna degradazione
fisica o spirituale, nessuna morte assurda. Utopia pura e anche spinta, vero?
Non importa: non si può ancora dire se un giorno si avvererà o meno. Anche un Presidente nero alla Casa Bianca era pura fantascienza fino a qualche tempo fa...:-)
un libro non è un oggetto inanimato, muta con il tempo , con le stagioni, clon gli stati d'animo di chi lo legge e di chi se lo tiene vicino.
RispondiEliminaE più lo senti vicino piu cresce e si sevolve ocn te.
Al confronto di certi libri "vivi" tutto il chiacchericcio isterico di facebook e compagni , pare cosa morta e vuota.
Il bello di rileggere un libro, soprattutto a distanza di anni e di esperienze, è che riesce a dirti cose nuove, anche se le parole e le costruzioni grammaticali non si sono mosse di un millimetro.
EliminaVittima consenziente e felice? Presente!
RispondiEliminaSai che sto pensando da tempo al lettore e-book: sarebbe comodo nelle trasferte, anche quelle ambulatoriali. Ma, ma, ma…sì, c’è sempre un “ma”. Le macchine sono utili, ma sono sempre macchine e dopo l’incidente del mio vecchio pc (che tanto vecchio non era: appena 4 anni, grrrrrrrrrr – no, non ti allarmare è un rigurgito di insofferenza e “tecno-allergia”), ho deciso ancora di rimandare. Quando mi “tireranno dietro” un lettore e-book, allora forse farò lo sforzo. Nel frattempo continuerò ad immergermi in quei mondi meravigliosi più che tridimensionali. Sì, perché c’è qualcosa che una macchina non potrà mai fare: sollevare e far danzare anima, fantasia, intelligenza…
Io ho provato qualcosa di simile ad un lettore e-book. Bello, comodo, sicuramente. Però. Io continuo a preferire il peso e la forma di un libro fisico. E io sono una fanatica della tecnologia, e adoro l'idea di portarmi in borsa un rettangolo di metallo e cristalli liquidi che pesa meno di un kg, in grado di immagazzinare centinaia (sì, centinaia) di e-book. Sì sì. Il conforto che arriva dal tocco di una pagina di libro, però, rimane ineguagliato.
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