Ottava tappa dell’iniziativa
curata da Giuseppe Culicchia su
Tuttolibri. Siamo in una libreria di Torre Pellice, questi libri consigliati:
IL SOLE DELL’AVVENIRE
di VALERIO EVANGELISTI:
Valerio Evangelisti, distaccandosi dai temi narrativi
che lo hanno reso noto come scrittore, racconta in questo romanzo di ampio
respiro le vicende di alcune famiglie di braccianti e contadini romagnoli,
dall'epoca post-risorgimentale alle soglie del 1900. Sono storie minute, in cui
si intrecciano momenti ora drammatici ora briosi. Assieme disegnano un quadro
ben più grande, esteso a tutta l'Emilia Romagna e all'Italia. La trasformazione
agricola di una regione, la bonifica di territori malsani, l'affermarsi del
movimento cooperativo e di quello socialista, con le sue varie anime spesso
conflittuali, la lenta e sanguinosa conquista della democrazia. Ciò è visto con
gli occhi di protagonisti solo in parte consapevoli dello scenario grandioso in
cui si muovono. Attilio, l'ex garibaldino che sperimenta tutte le forme e le
miserie del precariato; Rosa, vittima predestinata ma non docile dello
sfruttamento e dell'arroganza di chi comanda; Canzio, il ribelle per indole,
refrattario all'ideologia e attratto dall'azione. Assieme a costoro una folla
colorita di personaggi turbolenti e litigiosi, spesso realmente esistiti;
trascinati in vicende politiche e umane che li porteranno dalle pianure e dai
colli di Romagna alle paludi dell'Agro romano, fino ai campi di battaglia in
Grecia. Umili costruttori di un Sole dell'Avvenire che non sorgerà mai, quanto
meno nelle forme che speravano. Inizio di una trilogia estesa per un
settantennio...
NON E’ STAGIONE di
ANTONIO MANZINI: C'è
un'azione parallela, in questa inchiesta del vicequestore Rocco Schiavone, che
affianca la storia principale. È perché il passato dell'ispido poliziotto è
segnato da una zona oscura e si ripresenta a ogni richiamo. Come un debito non
riscattato. Come una ferita condannata a riaprirsi. E anche quando un'indagine
che lo accora gli fa sentire il palpito di una vita salvata, da quel fondo mai
scandagliato c'è uno spettro che spunta a ricordargli che a Rocco Schiavone la
vita non può sorridere. I Berguet, ricca famiglia di industriali valdostani,
hanno un segreto, Rocco Schiavone lo intuisce per caso. Gli sembra di avvertire
nei precordi un grido disperato. È scomparsa Chiara Berguet, figlia di
famiglia, studentessa molto popolare tra i coetanei. Inizia così per il
vicequestore una partita giocata su più tavoli: scoprire cosa si cela dietro la
facciata irreprensibile di un ambiente privilegiato, sfidare il tempo in una
corsa per la vita, illuminare l'area grigia dove il racket e gli affari si
incontrano. Intanto cade la neve ad Aosta, ed è maggio: un fuori stagione che
nutre il malumore di Rocco. E come venuta da quell'umor nero, un'ombra lo
insegue per colpirlo dove è più doloroso.
IL FIGLIO di
PHILIPP MEYER: Dalle grandi praterie annerite da
immense mandrie di bisonti, agli smisurati ranch di proprietà di un pugno di
allevatori che regnavano come monarchi assoluti su schiere di vaqueros, al
paesaggio arido e desolato punteggiato dalle torri dei campi petroliferi, la
storia del Texas occidentale è la storia di un susseguirsi di massacri, la
storia di una terra strappata di mano più e più volte nel corso delle
generazioni. E inevitabilmente anche la storia dei McCullough, pionieri,
allevatori e poi petrolieri, è una storia di massacri e rapine, a partire dal
patriarca Eli, rapito dai Comanche in tenera età e tornato a vivere fra i
bianchi alle soglie dell'età adulta, per diventare infine, sulla pelle dei
messicani e grazie ai traffici illeciti fioriti nel caos della Guerra Civile,
un ricchissimo patròn. Ma se Eli McCullough, pur sognando la wilderness
perduta, non esita ad adattarsi ai tempi nuovi calpestando tutto ciò che
ostacola la sua ascesa, suo figlio Peter sogna invece un futuro diverso, che
non sia quello del petrolio che insozza la terra e spazza via i vecchi stili di
vita, e non può che schierarsi con trepida passione dalla parte delle vittime.
La storia, però, la fanno i vincitori, ed ecco allora Jeanne, la pronipote di
Eli, magnate dell'industria petrolifera in un mondo ormai irriconoscibile, in
cui di bisonti e indiani non c'è più neanche l'ombra, e i messicani sono stati
respinti al di là del Rio Grande...
Buone letture
SimoCoppero
...meno male che sul tablet c'è posto...
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