lunedì 14 settembre 2015

Dialoghi con L'Amanita#6 - Il Suggeritore...in Compagnia!

LoreGasp e L'Amanita

Tempo fa su queste pagine virtuali avete letto l'addio di Loredana al genere horror. 
Sto sghignazzando: mi è venuto in mente un altro addio, quello di Lucia ai monti nei famigerati PS. Sì, io e Loredana li chiamavamo così; forse per comodità, forse per la punta di veleno che mi fa aggiungere "pssssss sì stimolano plin-plin e anche plin-plon". *
Ehm! Torno a fare la persona seria. 
L'argomento è serio e ne abbiamo già parlato: quanto siamo influenzati da ciò che leggiamo? 
Non sono schizzinosa, leggo senza problemi di stomaco storie veramente truci, con omicidi efferati e pezzi di cadaveri vaganti. 

O meglio, leggevo.

Recentemente sto molto attenta anche con i libri. A parte qualche autore noto (vi ho raccontato di K. Reichs, che per me ha funzione catartica), ho scartato vecchi titoli e sto cominciando ad evitare altri autori. 
Da tempo mi parlavano di Carrisi e avevo "Il Suggeritore" lì ad aspettarmi. Il post di Simona ha aumentato la curiosità, ma rimandavo. 
Finalmente ho deciso di portarlo meco nella solita trafila medico-burocratica: sale d'attesa per prenotare, file di sedie accanto alla porta dello specialista di turno, altri malati imbufaliti da una politica insana (sì, al danno anche la beffa).
Ero davvero curiosa di capire quel titolo: chi è il suggeritore? Una "talpa"? Qualcuno che aiuta ad indagare? 

Ma, nel frattempo, ho Loredana che mi alita sul collo con altro. E va bene. A spasso porto il suggeritore e sul divano mi rilasso col Signore degli Anelli. Anche perché il tour delle ASL ha la capacità di risvegliare il notorio Passeggero Oscuro di dexteriana memoria; devo tenere un certo equilibrio.
Mi aspettavo l'effetto catartico.

Ma per quanto ci siano colpi di scena ed una soluzione dei casi (a proposito: Simona, hai ragione sul finale), l'esito non è quello auspicato. Non è un problema di tecnica narrativa, linguaggio o stile. Non è uno scrittore da mettere all'indice. Semplicemente: non risponde alle mie esigenze; è un "BIP! mentale" personale, magari altri lettori non hanno questo problema. 
Chiarisco il dettaglio che m'aveva incuriosito; il suggeritore è "la mente oscura" che plagia altri più deboli.  Abbiamo una piovra: tanti tentacoli mortiferi ed un cervello nell'ombra che organizza e diffonde il male senza sporcarsi le mani. 
No.
Condivido la presa di posizione di Loredana: vedo abbastanza male attorno a me. Vedo troppo male. 
Rifiuto queste tenebre totali. C'è la polvere nella natura umana, ma non siamo solo questo. Se continuiamo a razzolare nel fango, a nutrirci di immondizia, come riuscire a far emergere il resto? Possiamo crescere, maturare, evolvere tanto da non temere il nostro stesso buio e far crescere la luce? 
Con "Il suggeritore" non è possibile. Mi fermo al fango. 
Ancora una volta Il Signore degli Anelli mi risponde.
"Penoso è ciò che apprendiamo sul conto di Saruman" disse Elrond; "noi avevamo fiducia in lui, ed egli conosce in profondità tutti i nostri segreti. E' pericoloso studiare troppo minuziosamente le arti del Nemico, con buone o con cattive intenzioni".  (p. 303)

L' Elfo Haldir, a Lòrien: “Il mondo è davvero pieno di pericoli, e vi sono molti posti oscuri; ma si trovano ancora delle cose belle, e nonostante che l’amore sia ovunque mescolato al dolore, esso cresce forse più forte.”  (p. 393) 

(Risposta a Boromir) "Guardati di parlar male di Dama Galadriel!", disse Aragorn severo. "Non sai quel che dici. Non vi è in lei e in questa terra alcun male, salvo che un uomo non ve lo porti lui stesso. E allora guai a lui!".  (p.403)
( Éomer)"Come può un uomo in tempi come questo decidere quel che deve fare?"
"Come ha sempre fatto", disse Aragorn. "Il bene e il male sono rimasti immutati da sempre, e il loro significato è il medesimo per gli Elfi, i Nani e per gli Uomini. Tocca a ognuno di noi discernerli, tanto nel Bosco d'Oro quanto nella propria dimora."  (p. 485)

Discorso di Sam a Frodo ne "Il Signore degli Anelli - Le Due Torri". Libro (p.776 ss.) e film.
SAM: È come nelle grandi storie, padron Frodo. Quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericoli, e a volte non volevi sapere il finale. Perché come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare com'era dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine è solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve passare. Arriverà un nuovo giorno. E quando il sole splenderà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che significavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire il perché. Ma credo, padron Frodo, di capire, ora. Adesso so. Le persone di quelle storie avevano molte occasioni di tornare indietro e non l'hanno fatto. Andavano avanti, perché loro erano aggrappate a qualcosa.
FRODO: Noi a cosa siamo aggrappati, Sam?
SAM: C'è del buono in questo mondo, padron Frodo. È giusto combattere per questo.

Chiudo con Pipino, personaggio che apprezzo sempre di più - dopo averlo spesso insultato di gusto assieme a Gandalf. Ha da poco prestato giuramento al Sovrintendente Denethor ed un Nazgûl sorvola  la Cittadella.  
Rimasero seduti per qualche tempo in silenzio con la testa china. Poi a un tratto Pipino levò lo sguardo e vide che il sole brillava ancora, che gli stendardi svolazzavano al vento. Si scosse. "Passato", disse. "No, il mio cuore si rifiuta di disperare (...); è ancora possibile rimanere ritti, anche solo su di una gamba, o almeno sulle ginocchia". (p. 831)

Non voglio far finta che tutto vada bene, ma voglio vedere anche il buono e il bello e continuare a sperare.


Specifico la mia edizione perché è diversa da quella di Loredana (lo so bene: ho ospitato spesso il suo libro!):
J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Bompiani Vintage, 2011

Mi piace molto questa selezione di citazioni dal Signore degli Anelli, che sto continuando a leggere con sempre maggiore fatica. Alla stanchezza accumulata in un anno difficile, che sembra non si riesca a smaltire, si aggiunge anche quella per un testo che si conosce già a menadito e si scopre che, in realtà...non è così.

C'è molto di più. 

C'è qualcosa che è sfuggito alle letture precedenti, ancora concentrate sugli eventi, sul meraviglioso delle creature strane inventate dall'autore, sulle battaglie epiche, sul linguaggio roboante dei personaggi. 

E' la loro somiglianza con noi. Sono una versione romanzata, con abiti e acconciature lontanissime per noi, ma hanno i nostri pensieri, i nostri atteggiamenti e i nostri errori. Sono solo in grado di esprimerli in modo più elevato, più lirico, ma riescono a dare forma ai nostri pensieri più profondi in modo irripetibile. Non ho mai letto nessuno con una capacità così precisa ed elevata, a parte forse Shakespeare, di far parlare un personaggio esprimendo una sfumatura così particolare di uno stato d'animo, o di un atteggiamento. Le parole possono essere di alta qualità, come i discorsi di re e maghi, o semplici come quelle del giardiniere Sam, ma sono sempre in grado di farci dire: "ecco, l'ho pensato tante volte anch'io! Uguale, uguale!"



4 commenti:

  1. Hai ragione: il rischio di rileggere (e pure spesso) certi libri molto amati è proprio quello di essere distratti, saltare qualche pezzo perché "tanto so già quello che succede".
    Invece ogni volta scopriamo un dettaglio, magari una piccolezza, che ci apre altri orizzonti.
    Per questo - nel caso del SdA - ringrazio la versione cinematografica: mi costringe a stare attenta!

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  2. Io devo ancora immergermi nella versione cinematografica, almeno come ripetizione...non so più quante volte ho visto i film. Ho notato, però, che alcuni elementi hanno un modo tutto loro di balzarti agli occhi, durante le letture successive. Forse sei più pronto, oppure guardi nella direzione giusta, ma loro trovano il modo di farsi sentire e leggere. Meno male! Non ho ancora letto Carrisi, ma se ha elementi horror, non so se lo farò. Sono molto in forse con Glenn Cooper, ma avevo comprato da poco un libro, e poi è arrivata la decisione di tagliare...

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  3. Bellisismo post. In effetti io penso che le persone, magari senza rendersene del tutto conto, siano influenzate da quello che leggono.
    Non sono invece molto d'accordo sul fatto che rileggere un libro che si è amato sia a rischio distrazione. Se hai il desiderio di rileggere un libro è perchè lo hai fortemente amato e perchè desideri riimmergerti nella sua atmosfera. Ed io credo che rileggere un libro sia invece utili per approfondire quello che voleva dire l'autore ...... specie per quanto riguarda certi libri che non hanno un solo genere di "lettura" ma che posseggono più livelli di interpretazione. Anche io avrei tanta voglia di rileggere il Signore degli Anelli e credo che ..... più prima che poi lo rifarò !
    Buon Fine settimana ed a presto
    Votato il Furore in Net Parade Kisses

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