Volete sapere come nasce un dialogo?
Bene, che lo vogliate o no, ecco un assaggio.
21 dicembre 09:45 L’Amanita invia questa e mail:
Ciao, sto leggendo il De Profundis di Wilde... qualcosa si agita nello stomaco e Neurino-mio è stressato. C'è qualcosa... non lo so, forse nascerà un dialogo.
Mi fa sorridere il fatto che tutti sfoggiano allegria natalizia ed io mi immergo nel de profundis.
Benedizioni allegramente cogitabonde, ciao!
10:02 LoreGasp prontamente replica:
Mi sembra che il De Profundis sia particolarmente adatto al periodo.
Chi l'ha detto che a Natale si debba per forza essere allegri?
Io non sono triste, ma andrei in letargo tutto il giorno. E ho sempre patito un po' il Natale e la sua frenesia indotta. Mi sembra che debba essere un momento più solitario, più con se stessi.
Mah.
Facciamone pure un dialogo...
Io voglio leggere l'Anticristo di Nietzsche, pensa un po' quanto sono natalizia...
Cosa c’entra la Civetta?
Non vi resta che attendere il vero post!
Intanto vi informo che ho finito di leggere Dorian Gray, sono nel De Profundis e sono ancora abbastanza inferocita.
Sia chiaro: lessi la prima volta Il ritratto di Dorian Gray al liceo (anni ’80) e non mi dispiacque. Neanche adesso, ma Neurino-mio gira in modo strano.
Bazzico parecchio ASL e ospedali e spesso sono circondata da “facce da botox”, gente cucita e plastificata in nome di chissà quale bellezza e gioventù; quella gente rifugge perfino il vocabolo “vecchio” e osa pronunciare l’obbrobriosa espressione: “sono più grande” o “tizio è più grande”.
Gente, occhio alle sfere rotanti. Una balena è più grande. E non venite a dirmi che la grandezza può essere intesa anche in altro senso; uno che si inietta grasso di porco avariato per apparire più giovane fisicamente ha la grandezza morale e spirituale di un girino!
Con questo post faremo inorridire un sacco di persone. Il De Profundis, l’Anticristo…soprattutto perché uscirà proprio nei giorni più canonici della Santa Festa. Tuttavia, qui non c’è alcuna traccia di rivoluzione, o di desiderio di sovvertire l’ordine stabilito, ma forse un tocco di Grinch, sì. Quello non guasta.
In quanto al discorso dell’essere giovani a tutti i costi…non mi pronuncio. E’ un’illusione, e come tutte le illusioni, può essere creduta e portata avanti, oppure infranta, se ci si accorge che non è sufficiente. Personalmente, non me ne preoccupo proprio. Il mio spirito è giovane da vendere. In condizioni “normali” (per quanto si possa applicare a me questo termine) non arriva ai 18 anni, ma si mantiene adolescenziale quanto basta. In condizioni “non-normali”, si rifiuta di uscire caparbiamente dalla pre-adolescenza, e qui non c’è nulla da fare. Un po’ di quello spirito si riflette sul mio aspetto esterno, e a me va bene così.
Del resto, il mito di Dorian Gray mi è sempre piaciuto, ma non sono mai andata d’accordo con la sua scelta di rimanere eternamente giovane e far invecchiare per procura il suo ritratto, facendolo marcire addirittura con il progredire della sua corruzione morale. Anche all’epoca, quando lo leggemmo al liceo, mi domandai: ma perché non può invecchiare serenamente accettando le sue rughe e la sua diversa prestanza, e perché deve commettere ogni sorta di nefandezza? Perché la giovinezza viene molto spesso connessa al male? Restare eternamente giovani per godersi ogni piacere senza rimorsi o riguardi per alcuno: confesso che non ho mai compreso il motore di questo tipo di ragionamento.
Che strani discorsi per un Natale, vero? Ma questo E’ un Natale strano…uno dei più intensi della mia vita, perché tutto interiore. Poca o quasi nulla concessione alla mondanità accanita e cercata, molto spazio alla riflessione e all’aggiustamento del tiro su se stessi e sul proprio scopo di vita. Del resto, il periodo dell’anno è piuttosto importante, a prescindere da qualunque etichetta gli vogliamo dare: è il ritorno della Luce.
To be continued…
Forse… restare eternamente giovani per non assumersi responsabilità, eterni bambini che possono permettersi tutto ed il contrario di tutto senza rischiare “punizioni”?
RispondiEliminaQuanto all’età interiore spesso mi hanno accusato di essere “vecchia dentro”, nonostante la faccia slavata che bara spudoratamente sul mezzo secolo che s’avvicina. Forse è vero: la mia anima è più vecchia.
Probabilmente, l'eterna gioventù così tanto desiderata è connessa al desiderio di godersi i piaceri in eterno, senza pensare che i momenti passano. E' forse un'incapacità di accettare il Qui e Ora: gioire sul momento, cogliendo la bellezza del momento, in pieno, accettando che passa. Noi vogliamo farlo durare in eterno...sì, forse perché ci fa paura crescere, pensando di perdere qualcosa. Invece ci arricchiamo considerevolmente.
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