Sabato 9 aprile, presso Il Piacere di creare di Giaveno, il
tempio della bellezza dove una volta al mese ci riuniamo per parlare di libri,
abbiamo avviato un laboratorio interattivo per bambini di età compresa tra i 4
e gli 8 anni. La squadra consueta, nata dalla collaborazione tra il Blog e Il
Piacere, si è arricchita di una new entry, Irene Ferrara, che è una giovane
donna di talento, creatrice di oggetti straordinariamente belli e dolci. Qui
accanto avete un assaggio delle sue abilità. È solo un assaggio. Se desiderate
approfondirne la conoscenza, dovrete frequentare uno dei nostri laboratori, per
esempio. J
Non potevamo pensare di lasciare esclusi dai vantaggi e
piaceri della lettura proprio le menti più giovani del nostro circondario.
Non potevamo però, pensare di lasciarli inermi sulle sedie,
senza coinvolgerli in qualche modo. Abbiamo ripreso il modo antico di
raccontare storie, per cui ci siamo trasformate per un’oretta in “Cantastorie”,
leggendo le favole ai bambini intervenuti. Dopodiché, è arrivato il momento
della creatività, per cui ognuno dei bambini ha potuto costruire abbastanza
velocemente un piccolo oggetto utile da portarsi a casa, come ricordo.
Per me è stata una sorpresa nella sorpresa. Erano quasi
tutte bambine, e un solo bimbo: ci sarà un motivo per cui le donne, anche
ampiamente al disotto dell’adolescenza, accorrono in massa quando si tratta di
leggere e di fare! Le favole che abbiamo letto vertevano tutte sul tema dell’amicizia,
anche tra persone, o meglio, tra creature, soprattutto animaletti, di
estrazione e colore diversi, come i due orsetti, uno bianco e uno nero (Emi e
Guendi), o personaggi di aspetto abbastanza indefinito (Qualcos’Altro).
Le favole sono piaciute molto anche a me. La mia preferita
era decisamente Qualcos’Altro, per il suo testo, e per i suoi disegni molto
accattivanti e vivaci.
Questa creatura, Qualcos’Altro, era davvero…qualcos’altro
rispetto al suo ambiente. Il suo punto di vista sulle cose, il suo modo di
giocare, di mangiare, di disegnare, era qualcos’altro, rispetto a tutti quelli
che vivevano intorno a lui. Costoro non hanno perso tempo a farlo sentire
qualcos’altro, perché non si uniformava a loro, ai loro gusti.
“Su una collina esposta al vento, da solo, senza nessuno con
cui fare amicizia, viveva Qualcos'Altro. Sapeva di essere quello che era,
perché lo dicevano tutti. Se provava a stare con loro, o a passeggiare con
loro, o a unirsi ai loro giochi, non facevano che ripetere: "Spiacenti, ma
tu non sei come noi. Sei qualcos'altro. Non sei dei nostri". Poi un giorno
bussò alla sua porta Qualcosa…” e qualcosa cambia. Scoprite voi cosa, e
soprattutto fatelo con i vostri bambini, se ne avete, che siano figli, nipoti,
cugini giovanissimi, figli piccoli di vicini di casa. Ho scoperto ora che il
libro ha vinto il premio Unesco. E capisco anche perché.
Ve lo consiglio, se cercate una lettura che offra un ottimo
spunto di vita per il futuro del vostro pargolo, per mantenergli aperto il
cuore, e perché no, anche la mente, che spesso si adopera per dividere e distruggere,
piuttosto che conciliare e creare. Qualcos’Altro, Kathryn Cave, Chris Riddell (Mondadori,
2002 - 32 pagine), consigliatissimo.
Così com’è consigliato L’amico del piccolo Tirannosauro (Florence
Seyvos, Anaïs Vaugelade, Babalibri, 2013 - 32 pagine), in cui il protagonista
della favola, il piccolo T-Rex, deve risolvere un problema molto imbarazzante e
angosciante per la sua vita sociale: tende a mangiarsi tutti gli amici, quando
ha fame. Per cui, è facile che rimanga solo e che tutti abbiano paura di lui.
Ma un topolino coraggioso e pieno di risorse, lo aiuterà facendogli vedere la
questione da un altro punto di vista e applicando anche tanto buon senso.
Emi e Guendi (Christine Wendt - Editoriale Jaca Book, 1994 -
32 pagine) è una trasposizione in chiave di bambino della storia di Romeo e
Giulietta, per quanto estremamente ripulita da qualunque angoscia e dal finale
tragico dell’opera shakespeariana. Stiamo parlando di bimbi, qui. E di
speranza, capacità di risolvere i problemi con gioia e creatività, invece di
abbandonarsi immediatamente agli isterismi e al ricorso ad armi e violenza,
come spesso fanno gli adulti. Due orsetti si piacciono e vogliono fare amicizia,
superando il razzismo dei loro amici e parenti, che si basa sul colore delle
pellicce, una bianca e l’altro marrone. Secondo voi, ci riescono? ;-)
Acquistateli per i vostri piccoli lettori, e parlatene con
loro…sono fiabe molto ben scritte, che aprono la mente persino degli adulti, che
spesso è agile e pronta a rispondere come il proverbiale gatto di marmo.
Immaginatevi cosa può fare per una giovanissima, che assorbe ed elabora stimoli
a velocità supersonica.
Al prossimo laboratorio!
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