Una lunga crisi, spenta (forse) dopo tre vittorie consecutive, tra cui
la prestigiosa trasferta a San Siro. Ma per il tifoso granata, la
differenza tra Torino e Toro rimane molto marcata. Il Torino Fc, è una
semplice azienda, che ha avuto la fortuna di ereditare dalla storia il
colori più bello, i tifosi più caldi, e la passione più grande.
Il Toro,
invece, è tutto quel colore, tutti quei tifosi, e tutta quella
passione. Il Toro è il 4 Maggio, è la rimonta sugli strisciati del '76, è
la sedia alzata del "Mondo", è la buca di Maspero, è Darmian che esulta
al San Mames, è Glik che, contro lo Zenit, nel recupero si mette a fare
l'ala. In queste due vittorie che hanno riportato il sorriso tra i
sostenitori, non si possono che definire vittorie Da Toro. Rimonta a San
Siro con rimonta nerazzurra sfiorata negli ultimi secondi di gioco,
vittoria casalinga a scapito dell'Atalanta con sofferenza negli ultimi
dieci minuti, dopo il gol di Cigarini che ha accorciato le distanze tra
le due sponde. E, infine, altra vittoria esterna a Bologna dove i
granata espugnano il Dall'Ara al 92'.
I tifosi hanno visto un Toro
giocare come sa fare, verticalizzazioni, finalmente, veloci e
finalizzate. Finalizzate da un reparto offensivo da Toro. Il Gallo
Belotti e El Rubio Maxi Lopez. Lotta su ogni pallone, protezione della
sfera non indifferente, sponde, movimenti sempre utili a scardinare le
difese avversarie e tanto, tanto sacrificio per la squadra.
Il Toro, è
anche Belotti, Gaston Silva, Bovo e MuroGazzi. Capaci di sopportare, il
primo, un lungo digiuno per poi sbloccarsi definitivamente ma,
sopratutto, gli altri capaci di sopportare serie di panchine e
esclusione che sembravano interminabili per veder ancora tuttora il
campo una volta ogni tanto, ma sempre giocando per la maglia e, quindi,
mettendoci il cuore. Ma il nostro Toro, il Toro di noi innamorati del
granata, è anche il Toro del vivaio (uno dei migliori d'Italia) e vedere
nella lista delle convocazioni due "torelli" come Edera e Candellone
non può che strapparci un sorriso soddisfatto, nonostante l'assenza di
Maxi Lopez per tonsillite. In questo momento possiamo solo augurarci che
non sia un Toro passeggero e, augurarci che i lunghi mesi di crisi
siano solo un letargo che non blocchi la crescita visibile di una
squadra con un progetto ben definito.
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