giovedì 15 ottobre 2015

Un libro, un piacere! – La prima serata, con Valeria Amerano

LoreGasp

Un libro, un piacere!
Cronaca di una bella serata annunciata. Ieri, mercoledì 14 ottobre, il Blog Del Furore D’Aver Libri e l’associazione Il Piacere di Creare hanno dato vita al ciclo di letture Un libro, un piacere!, insieme a Valeria Amerano. Parlo di cronaca di una bella serata annunciata perché partivamo sul sicuro con un’autrice come Valeria, così ricca di valore e sfumature umane, che è ancora troppo poco conosciuta e apprezzata. 

Nelle foto che vedete qui (il resto sulla pagina Facebook Del Blog), si può vedere che eravamo ospitate in un vero tempio dedicato alla bellezza e alla cura. Il Piacere di Creare, sotto forma di due grandi donne, Simona e Luisa, ci ha accolti tutti attorniandoci con i suoi oggetti squisiti, realizzati con maestria, sapienza, e un immenso Amore.

Il Piacere di creare






Amore che si è rispecchiato grandemente nelle parole di Valeria Amerano, che ci ha accompagnato in un viaggio lungo i suoi luoghi dell’anima, concretizzati nei suoi libri.

La malinconia, il desiderio di trattenere le cose e le persone amate portate via dal flusso della vita, la nostalgia per un tempo buono e amato dell’infanzia e della giovinezza, l’ha portata a dar forma ad un bel talento letterario e narrativo, che si è snodato nei romanzi che abbiamo letto qui sul Furore e che ieri sera abbiamo ripercorso con alcuni appassionati lettori venuti a condividere con noi il piacere di leggere e di vivere i libri. Talvolta, i sentimenti che apparentemente sembrano negativi o addirittura invalidanti, si rivelano la materia prima di creazioni originali e ricche di valore, i motori primi di grandi trasformazioni interiori, che si manifestano in forti  


Valeria Amerano
L’appuntamento si rinnova al prossimo mese, mercoledì 18 novembre, quando parleremo di angeli e del loro significato nelle nostre vite.

Piacere in circolo
Seguiteci!

mercoledì 14 ottobre 2015

Studio da carabiniere e ti sposo – Voce doppia

LoreGasp e SimoCoppero

Recensione a doppia voce, questa volta, per un altro dei libri di Valeria Amerano, che questa sera aprirà con noi il ciclo di letture Un libro, un piacere! a Giaveno, presso Il Piacere di creare. Simona lo lesse per prima, questa estate, mentre io sono arrivata in un secondo momento.

A lei la prima voce:

Più leggo pagine create da Valeria Amerano più mi rendo conto di essere innamorata.
Leggo e mi sembra di danzare tra le parole, mi sento una piuma che volteggia tra la cultura e la sapienza, pronta ad assaporarne ogni vibrazione e sfumatura.
Lasciarsi cullare dalle sue parole arricchisce il cuore e la mente. "Studio da carabiniere e ti sposo", libro composto da diciannove brevi racconti ambientati in una scuola della periferia degradata di Torino negli anni settanta.

Mai un libro più azzeccato in un periodo, e parlo di oggi, di riforme scolastiche proprio come allora. Gianluigi Camera nella prefazione cita queste parole "si coglie l'avversione per il mondo delle parole dette, delle tante riforme annunciate e mai praticate", ma da allora qualcosa è cambiato?

Era il periodo dove la scuola aveva aperto le porte: "genitori che controllano la qualità del cibo, consigliano agli insegnanti i libri di testo, promuovono gite; psicologi, letterati e falegnami erano accolti quali esperti per arricchire le cognizioni dei maestri". Ieri come oggi, sono passati gli anni, siamo nell'anno del Signore 2015, ma le maestre non sono riuscite a risolvere il dilemma dei bambini che leggono poco o nulla (riferimento all'ultimo breve racconto) e la scuola non mi pare sia riuscita ad avere importanti cambiamenti.

Dicevamo, diciannove racconti, che tra aneddoti e alunni difficili,  cresciuti sulla strada e spesso senza la linea guida di una famiglia, trovano sulla loro strada una maestra appena entrata in ruolo che accetta una sfida che la scuola e la società le presentano come impossibile.

Con amore, con disciplina, con regole, con fantasia, con capacità e voglia di riuscire, troviamo un'insegnante capace di farsi amare, rispettare, che riuscirà ad appassionare bambini "difficili", che insegnerà loro l'amore per la lettura, per le storie, per le materie più ostiche,  vincendo persino un concorso del percorso didattico.

Maestra che ha lasciato posto all'orchestra e che oramai siede tra il pubblico, ma che guarda a quegli anni come quelli dei giorni migliori, con il cuore pieno di nostalgia per gli alunni lasciati.
Leggere per meditare. Grazie Valeria!


Quando ho chiuso il libro, rammaricandomi come al solito che fosse finito troppo presto, ho pensato: Questo è un libro d’Amore. Fatto, scritto, pubblicato, disegnato con Amore, per Amore, d’Amore. Lo si sente in ogni parola, in ogni racconto, anche brevissimo, dedicato alle peripezie della maestra Anna, alle prese con i suoi allievi. 

Sono bambini e ragazzi di ogni genere. Dai bambini angelici e profumati, corredati di madri praticanti di yoga dei quartieri benestanti e tranquilli di Torino, a quelli “variegati”, un po’ meno profumati e più odorosi di altre zone della stessa città, che popolano con il loro candore e i loro scherzi, le giornate di una maestra attenta e innamorata del proprio lavoro, come Anna. 

Conosciamo i suoi bambini, e ci rivediamo nello specchio della macchina del tempo com’eravamo decenni prima, impegnati a imparare, o a evitare di farlo, alle prese con i primi amichetti e i primi piccoli nemici e avversari. Riconosciamo qualcuno dei nostri compagni di scuola dell’epoca, e di cosa pensavamo di lui/lei con la mente bambina e di poche strutture tipiche delle età giovani. Ogni racconto è un quadro fatto di poche pennellate lucide e articolate, di molto sfumate, e ricco di odori, tanti che agiscono da madeleinette di Proust.

L’autrice non manca di riservare anche parole per l’organizzazione scolastica che, nel corso degli anni, ha finito per allontanarsi dall’attenzione verso le menti giovani per inchinarsi a regole e programmi “moderni” ma privi di senso pratico. Anche le colleghe di Anna meritano il ricordo di un ritratto, concentrato in battute sarcastiche o in sguardi e atteggiamenti materni, a seconda dell’inclinazione della loro anima.

Leggete Studio da carabiniere e ti sposo se volete ritornare ai tempi della scuola e capire la bellezza nascosta che non sempre si è lasciata cogliere di quei tempi dolci e amari. Leggetelo se siete insegnanti e avete esseri umani giovani intorno a voi, soprattutto se confusi, taciturni o agitati: ascoltate l’Amore di Anna verso i suoi allievi, anche quando dipinge i più problematici, e poi guardate di nuovo i vostri. Magari, questo vi può suggerire qualche piccolo, e necessario, aggiustamento di tiro che prima non riusciva.

lunedì 12 ottobre 2015

Dialoghi con l'Amanita#8 - Scherzi di libri

L'Amanita e LoreGasp

Guillaume Musso, Il richiamo dell'Angelo


Io: Giobia, non darmi questo, un francese con 'sto titolo... mapperpiacere!
Gio: Leggilo, non è come sembra. L'angelo non è un pennuto caduto dall'empireo-o-che-altro, è un'adolescente coraggiosa. Almeno comincialo, no?

Ebbene sì, non fosse stato per le insistenze dell'amica che me lo ha passato (grazie, Giobia) avrei ignorato un libro gradevole.
In libreria lo avrei snobbato - anzi, l'ho snobbato senza tanti ripensamenti.
Già uno che si chiama Guillame... No, non è il "Guglielmo" in sé. In famiglia ho un Guglielmo, un Wilhelm e perfino William (zona Ferrara, siamo pieni di nomi con la W: ho pure un Walter e - per la serie "non facciamoci mancare niente" -  un Werther decisamente più simpatico dell'omonimo del romanzo).
E le rane? Gli occhi si posano sul nome ed il gracidio parte; aumenta al titolo originale L'appel de l'ange. No-no-no, non fatemi questo...
E poi gli angeli.
Non sopporto questo nuovo pseudo-fantasy pieno di angeli taroccati. Sono riuscita a leggerne uno e mezzo, poi ho deciso di evitare. Che siano umanizzati, divinizzati, demonizzati... niente angeli per l'Amanita. 
D'altra parte ho amici "svegli". Se Giobia me lo propone, con tanto di anticipazione-chiarimento sull'angelo, sono quasi certa di riuscire almeno ad arrivare alla fine. 
Un'adolescente coraggiosa m'intriga.
Vediamo.

New York, aeroporto JFK. In un'affollata area d'imbarco Madeline e Jonathan, due perfetti sconosciuti, si scontrano. Un vivace battibecco, poi ognuno riprende la sua strada: lei sale su un volo diretto a Parigi, lui su un aereo per San Francisco. Non immaginano certo che le loro strade sono destinate ad incrociarsi di nuovo. Una volta atterrati, infatti, scoprono con disappunto di essersi scambiati i cellulari e provano l'irrefrenabile impulso di curiosare l'uno nella vita e nei segreti dell'altra. Fino a una sconcertante rivelazione...

Aggiungo alcuni dettagli: Jonathan è un grande chef stellato francese caduto in disgrazia, Madeline un'ex poliziotta di Manchester fioraia a Parigi; aggiungiamo figli, amici, ex mogli ed ex compagni che ingarbugliano ulteriormente...
Va bene, "stringo": è piacevole lasciarsi sorprendere da un libro. 

Ti è mai capitato? Qualche libro ti ha giocato questo simpatico scherzetto?

...potrei nominartene qualcuno, di libri in vena di scherzi. Per esempio, l'intero ciclo di Harry Potter, di cui non volevo nemmeno vedere le copertine. Con tutto il rispetto, ma i disegni di Salani proprio non riuscivano a piacermi. E poi, mi sembrava che fossero libri per ragazzi, lontani da me, ormai "grande". Sì. Non mi ricordo mai, però, che è solo l'età anagrafica, "grande"...il resto non arriva alla maggiore età, e certi giorni si rifiuta di uscire dalla pre-adolescenza. :-D Se non fosse stato per Simona, che arrivò in ufficio mettendomi in mano i primi quattro libri del ciclo, io forse non saprei nemmeno chi è Harry Potter. E ho scoperto davvero un mondo, bello e variegato. Scoprendo, tra le altre cose, che la Rowling scriveva di magia come mi sarebbe davvero piaciuto leggerne, da ragazza. La scuola di magia, gli animali fantastici, le casate...erano proprio come mi sarebbero piaciute e come avrei soprattutto amato esserci dentro. 

Uno scherzo al contrario, invece, è stata una rivisitazione in chiave horror della natività di Gesù, La bugia di Natale, di Seth Grahame-Smith, che avrebbe dovuto essere un'originale novità, mentre si è rivelato un guazzabuglio senza capo né coda, con Giuseppe e Maria che fanno la figura dei sempliciotti, tre Re Magi piuttosto improbabili, e un'orda di zombie spaesati. Bah. 

Mi ha divertito la questione dei pennuti...e abbiamo trovato il modo di appioppare un'altra definizione sui generis a entità potentissime e benevole che, credo, sono in possesso di un notevole senso dell'umorismo, viste le libertà che ci siamo prese con loro nel corso degli anni.

E' curioso, comunque, che tu abbia sentito il richiamo dell'angelo proprio all'inizio del nostro ciclo di letture Un libro, un piacere!, in cui dedicheremo una serata agli angeli...:-D

domenica 11 ottobre 2015

Leggere ... volare ... vivere!#5 - La piuma


SimoCoppero

Ho amato Giorgio Faletti in tanti suoi lavori, ma questo libro postumo mi ha lasciato tanti interrogativi e la sensazione di vuoto, di nulla.
Probabilmente mi aspettavo un romanzo e ho trovato una fiaba, probabilmente immaginavo il personaggio principale identificato come persona e invece ho trovato una piuma. Non lo so. Ma alla fine della lettura ero smarrita.
Sono raccontate sei storie a se stanti. la piuma parte nel suo viaggio attraversando le storie più disparate, collocate in tempi e luoghi diversi; questa piuma osserva, aspetta in secondo piano rispetto al racconto, per poi proseguire nel suo cammino cambiando scenario ma senza mai interagire. vola, si posa ad ascoltare e a guardare senza mai essere la protagonista principale della storia. fino all’ultimo capitolo in cui " l’uomo del foglio bianco" si accorge di lei e magicamente prende vita.
Probabilmente vuole essere una fiaba riflessiva, vuole portare il lettore al paragone tra essere e apparire, al valore essenziale del proprio io, ma ho decisamente faticato ad arrivare a questi approfondimenti solo con la lettura del libro.
Leggo su altri siti e recensioni: “favola morale sulla vita e sulla libertà”, io non ho colto e non ho tratto queste conclusioni.
E’ possibile che io abbia letto queste poche pagine non con la giusta chiave ….. se qualcuno di voi ha voglia di aiutarmi, i consigli di approfondimento sono ben accetti.

venerdì 9 ottobre 2015

Un libro, un piacere! Ciclo di letture Furiose a Giaveno in arrivo

LoreGasp

Si avvicina il momento in cui Il Furore Di Aver Libri, rappresentato da due delle sue Lettrici Furiose, potrà espandersi nella Valle di Susa con il ciclo di letture Un libro, un piacere, a partire da mercoledì 14 ottobre 2015, presso l’associazione culturale Il Piacere di Creare, in via  M. Ausiliatrice, 40 a Giaveno.
Ricordo che la prima autrice che leggerà con noi è Valeria Amerano, e i suoi libri.

Prenotare al numero 339/3277400 è sempre importante per trovare posto in sala. Qui di seguito, ricordo gli orari dei prossimi appuntamenti.

Scaldiamo i libri, e…condividiamo insieme il piacere!

MERCOLEDI 14/10  ore 20,30          TEMA: VALERIA AMERANO “I SUOI LIBRI E I SUOI AUTORI PREFERITI”
La scrittrice Valeria Amerano con il supporto di Loredana Gasparri ci condurrà, prendendoci per mano nella conoscenza dei suoi libri, di chi sono stati i suoi maestri e le sue muse ispiratrici

MERCOLEDI 18/11 ore 20,30           TEMA: ANGELI
Loredana Gasparri con Annamaria Castagneri ci condurranno attraverso il mondo degli Angeli con tutti i libri scoperti e letti sul tema.

MERCOLEDI 16/12 ore 20,30                       TEMA: NATALE


Loredana Gasparri, Simona Coppero, Simona Barone, Luisa Carda ci condurranno nella magica atmosfera natalizia con libri a tema e manufatti per l’occasione.

mercoledì 7 ottobre 2015

Leggere ... volare ... vivere!#4 - Il libro dei ricordi perduti

SimoCoppero

Ho preso in mano il libro, ho osservato la copertina e siamo subito entrati in sintonia. Il titolo parla di    “libro”, sulla copertina sono raffigurati libri … è mio! Non posso non leggerlo!
Bello, simpatico, scorrevole, un buon libro per la compagnia di qualche ora, tanto di più non dura!
Se poi si è innamorati delle librerie e se piace aprire vecchi volumi alla ricerca di ricordi lasciati tra le pagine, è un libro che fa per voi. Una commedia da assaporare in tutte le sue sfaccettature.
Percorrendo le pagine, non ho solo letto, ci ho camminato dentro, ho sentito il profumo dei libri vecchi, l’ho proprio vissuto come se fossi io la protagonista.
Non è il classico libro da spiaggia, ma una buona compagnia per le prossime giornate autunnali sul divano davanti al camino.
Roberta, protagonista principale, lavora in una libreria e colleziona tutte le lettere e le cartoline che vengono abbandonate nei libri di seconda mano. Proprio con il ritrovamento di una lettera di suo nonno, dovrà cercare di capire cosa è successo nel passato della sua famiglia e dare così un senso e delle risposte anche alla sua vita.
Scritto su due piani temporali (le giornate di Roberta e quelle dei nonni in gioventù), il racconto risulta ben distribuito, mai laborioso, ma composto per ravvivare la curiosità del lettore.

Prendetelo tra le mani e già dalle prime righe sarete catapultati in un nuovo meraviglioso viaggio.

martedì 6 ottobre 2015

La mappa del destino - Guest Post#38

SimoCoppero

Torna a trovarci la nostra amica Cristina, leggiamola:

Devo ammettere che Glenn Cooper l'ho conosciuto con la trilogia della Biblioteca, ho adorato questo scrittore e ho voluto comprare tutte le sue opere ad occhi chiusi. Ho letto "Il marchio del diavolo"  che può essere un buon libro da sotto l'ombrellone e infine questo :"La mappa del destino ". Maaaa no, questo proprio non mi è piaciuto. 
A partire dal titolo che è ingannevole: non c'è nessuna mappa,  sarebbe stato meglio lasciare il titolo originale (La decima stanza) più indicato è attinente alla trama. 
Per darvi un'idea del romanzo..
[... Per 700 anni è rimasto nascosto in un muro dell'abbazia .  Poi una scintilla ha scatenato un incendio e il muro è crollato. Stupito l'abate Menaud sfoglia quel volume impreziosito da disegni di animali e di piante. È scritto in codice,  ma le prime parole sono in latino:"Io Barthomieu,  Monaco dell'abbazia di Ruac,  ho 220 anni e questa è la mia storia".]. 
La storia ruota sostanzialmente su un gruppo di ricercatori che scopre per caso un'antica grotta preistorica  incastrata tra i monti francesi nei pressi di Ruac ; al suo interno splendidi dipinti rupestri, disegnati come fossero tridimensionali, tanto  da sembrare reali! Contemporaneamente un'altra scoperta :un antico manoscritto custodito dentro un muro. Da qui, una serie di tragici avvenimenti che fanno insospettire Luc Simard, l'archeologo che segue gli studi sul sito ritrovato. Qualcosa non quadra.. Tutte queste morti "accidentali" e questo manoscritto che al suo interno ha delle password da decodificare. Inizia per Luc un lungo viaggio alla scoperta della verità che lo porterà a rischiare la vita pur di salvare l'umanità da una scoperta che potrebbe essere molto pericolosa!


Dunque : i feedback temporali non mi dispiacciono e Cooper è uno maestro in questo. Qui ci teletrasporta dalla Preistoria,  passando per il Medioevo,  i Templari,  fino ai giorni nostri, senza alcuna difficoltà di orientamento! 
Il contenuto però resta un po'  deludente a parer mio,  ritroviamo persino l'infuso dell'eterna giovinezza,  storia già vista: la Francia, un villaggio e un infuso cotto in un pentolone .. Ho pensato un po'  al druido Panoramix dei fumetti di Asterix, che preparava, con erbe speciali,  pozioni in grado di dare forza sovrumana e curare tutti i mali!!!
Il finale un po' scontato che ti lascia l'amaro in bocca: diciamo che le ultime pagine sono davvero forzate e inutili.  Non so: credo che questo libro sia stato scritto quasi per forza,  di fretta,  quasi a dover arrivare alla fine il più presto possibile (esigenze editoriali magari?),  personaggi poco caratterizzati,  lettura in sé poco fluida,  tanto che ho avuto spesso la tentazione di mollare lì la lettura con un paio di sbuffi. 
Nonostante questo ho altri libri di Cooper che mi aspettano e continuerò a leggerli perché credo che questo scrittore, a parte questo "scivolone",  abbia sempre qualcosa di geniale nella sua scrittura. 
Quindi... Buone letture!!


Cristina Mazzuccato
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