Le prime pagine di un libro sono sempre importanti. In
questo caso, già dalle prime parole, Mineko fornisce una mappa semplice ma
efficace per guidare chi legge le sue parole all’interno della sua personalità,
e all’interno di quel mondo etereo ma blindato delle “donne d’arte”, le geiko.
Già a partire dalla sua scelta di parlare di sé e del suo mondo, si rivela una
rivoluzionaria, una persona abituata ad andare controcorrente. Il karyukai, il “mondo del fiore e del salice”
è il mondo dove nascono (anche solo “artisticamente”), vivono, si addestrano e
si esibiscono le geiko e le maiko (le danzatrici). E’ un quartiere che si trova
in alcune città, come Kyoto, dove si coltivano e si gustano i piaceri delle
arti concretizzati ed esibiti dalle donne. Nonostante la musica, la danza, e il
frastuono dei banchetti, il silenzio è quello che contraddistingue il karyukai,
che impone alle donne che ne fanno parte di non parlare di sé, bloccandole
sotto il peso della tradizione, aumentando l’alone di mistero che già circonda
tutto quello che riguarda le geishe. Mineko, tuttavia, non è una geiko “come le
altre”: “Tuttavia sento che è venuto il momento di parlare. Voglio che sappiate
cosa significa realmente vivere la vita della geisha, un’esistenza colma di
enormi sfide professionali e di magnifiche soddisfazioni.” (Mineko Iwasaki con Rande Brown, Storia proibita di una geisha, Newton Compton Editori, pag. 7)
Mineko
inizia a capire che il suo destino è nel karyukai molto presto, già all’età di
tre anni; all’età di cinque si trasferisce nella casa di geishe di nome Iwasaki
(da cui sarà poi adottata, prendendone il nome), e inizia il suo apprendistato
artistico a sei anni, con la danza, unica sua bruciante passione, vero motore
della sua intera esistenza. L’arco temporale della sua vicenda da geiko si
svolge in Giappone, tra gli anni Sessanta e Settanta, quando l’intero paese sta
subendo una trasformazione fortissima e viscerale, che lo farà passare di colpo
da paese semi-feudale a nazione moderna. Velocemente, Mineko spiega i punti
essenziali della vita da maiko e geiko, che poi passerà a illustrare con la sua
vita e la sua passione nel corso del libro. Esse iniziano da bambine nell’okiya
(alloggio, o casa di geishe), dove seguono un lungo e pesante programma di
esercitazioni e danze: la proprietaria dell’okiya si occupa del loro
addestramento, della formazione e del loro debutto. Fa in modo che possano
iniziare la carriera vera e propria nel migliore dei modi. La geiko vive
nell’alloggio per almeno cinque-sette anni, in cui ripagherà con i suoi
guadagni gli sforzi finanziari e non sostenuti per la sua carriera. Quando
raggiunge l’indipendenza può scegliere di trasferirsi altrove, mantenendo però
i rapporti di lavoro con l’okiya. L’unica geisha che continua a vivere nella
casa è l’atatori, l’erede della casa, che succederà alla proprietaria. Può
essere sua figlia naturale (se dimostra le qualità necessarie) oppure può
essere adottata. Mineko sarà l’atatori della casa Iwasaki, proprio perché sarà
adottata dalla capofamiglia.
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