Siamo ancora all’inizio del 2016, e uno degli appuntamenti
del Blog Del Furore D’Aver Libri che è ripreso, al pari di Un libro, un piacere
! (rimanete sintonizzati qui), è quello con Radio Piazza Live e il
suo programma WeekendOut,
dedicato alla cultura e a tutto il buono e il bello che offre la Campania nel
week-end. Kristina, Giulia e Lucia sempre in pista e in prima fila per guidarci in questo
viaggio nella musica e nella cultura.
Scherzando, l’anno scorso dissi che, grazie alla
collaborazione con loro, per la rubrica Scrittori Made in Campania, avevo la
possibilità di scoprire ottimi libri, tante perle da infilare in una collana,
originale e tutta mia.
Riprendiamo il concetto quest’anno, per cui avrò uno spazio
nella loro seguitissima trasmissione, per presentare una perla, sempre d’origine
campana DOC. La Campania continuerà ad essere l’argomento principale: potrà
essere il territorio natale dello scrittore, oppure la musa ispiratrice del
libro, opera di un autore di altra provenienza.
Per inaugurare la collana, ho iniziato con un autore
famosissimo e per me, parecchio distante. Un poeta. Un poeta che scrisse anche
d’Amore. Lo avrei mai detto, qualche tempo fa? No, io ho sempre sostenuto di
non avere sensibilità per la poesia, e ne ho sempre letta pochissima, perché
sapevo già che non mi sarebbe piaciuta.
Mi sbagliavo.
Il poeta in oggetto soggiornò sull’Isola di Capri negli anni
’50; ispirato e sostenuto dalla particolare energia fortissima di quella terra,
scrisse versi meravigliosi per la donna che lo aveva incantato. Si tratta di
Pablo Neruda, e della sua raccolta di poesie I versi del Capitano. Apparvero
nel ’52 anonimi, poiché il poeta era sposato e non voleva ferire la moglie con
il racconto appassionato dell’amore intenso che lo aveva letteralmente travolto
per Matilde Urrutia, l’amante con cui davvero passò un soggiorno proprio su
quell’isola.
Segnalo, per gli appassionati di Neruda che ancora non lo
conoscono, un libro di Teresa Cirillo, Neruda a Capri, sogno di un’Isola, che
ricostruisce con documenti anche inediti, la reale storia d’amore.
Neruda è un autore planetario: è difficile non essere
“inciampati” almeno una volta in una citazione di un suo libro nel corso
dell’esistenza. Io mi sono imbattuta in lui diverse volte; tuttavia, grazie ai
miei pregiudizi sulla poesia di cui sopra, mi sono decisa a leggerlo solo
adesso, cercando le perle campane per la mia collana.
Ho trovato, ne I versi del Capitano, un racconto dell’amore
molto intenso e molto personale. I critici, che sono stati impietosi con il
poeta, velocemente etichettano questi versi come erotici, restringendo un po’
la portata dell’amore che guida la mano e il cuore di chi scrive.
Si tratta di Amore come Eros, come forza intensa, immediata
e misteriosa, che si riversa nella persona amata, attingendo dall’energia
dell’ambiente circostante. La donna amata si fonde con l’isola, l’isola si
trasforma nella donna, in un crescendo d’amore che cattura chi legge. Finiamo
per amare anche noi quella donna (per quanto possiamo darle i connotati della
nostra persona amata, anche se si tratta di un uomo) e quell’isola che le fa da
sfondo e da corpo.
Se siete innamorati, anche “solo” dell’Amore, leggetelo per
sentirne la forza dentro, nelle fibre. Se avete un partner, sia uomo, sia
donna, dopo questa lettura, lo vedrete con occhi diversi e lo sentirete con
cuore diverso, più ampio. E se non avete un partner, finirete lo stesso per
provare quella forza: una volta risvegliata, è praticamente impossibile
imbrigliarla.
Se volete ascoltare la puntata, godervi della buona musica, conoscere gli eventi in Campania se abitate lì (o se siete in procinto di andarci), cliccate questo link!
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