Uno dei libri bonus dell’Epica Disfida delle LGS riguarda l’ultimo
postumo di Giorgio Faletti, La piuma.
Senza questa Disfida, probabilmente avrei fatto passare
ancora parecchio tempo, prima di leggerlo, e avrei rimandato una bella
occasione.
Di Faletti, ho letto tutto. Ed è stato un autore che mi ha
aperto particolarmente gli occhi, aiutandomi a mandare in frantumi un
pregiudizio inaspettato che si era radicato in me, eredità probabilmente dell’istruzione
ricevuta. O meglio, del modo di impartirla. Prima di Faletti, pensavo che uno
scrittore dovesse nascere tale e basta. A scuola raramente vediamo l’uomo e la
donna dietro l’autore che scrive e che si esprime, e quando capita, è sempre
per brevi tratti: ci interessa sapere quand’è nato, morto, a che corrente
letteraria è appartenuto e basta.
Tornando a Faletti. Come penso la maggioranza dei suoi
lettori, lo abbiamo conosciuto comico al Drive In più di vent’anni fa, con i
suoi personaggi demenziali. Dopo un lungo intervallo di tempo, passato anche a
combattere contro una malattia che poi deve essersi ripresentata a portarselo
via, Faletti compare in vesti di scrittore con Io uccido. Un bel successo,
anche all’estero, una bella scoperta, e un pregiudizio (mio) che va in pezzi:
ecco gli uomini dietro gli scrittori…l’arte prende forme diverse, e quello che
sembra intrattenimento leggero e buffonesco, s’incanala in espressioni più
serie e intense.
La piuma è un viaggio allegorico. Fisicamente, una bella
piuma candida volteggia sul vento di casa in casa, di strada in strada,
cercando. E’ piccola, fragile, passa inosservata e veloce. Sfiora alcuni
personaggi, li visita e li osserva da vicino, infilandosi non vista per
toccarli, e scostata con indifferenza, talvolta, quando ci si accorge di lei. E’
cosa minuscola, scarna, non sfiora nemmeno il senso di osservazione degli alti
personaggi tutti profondamente presi dalle loro vite importanti.
Un Re, un Cardinale, una Ballerina, una Donna di Tutti: sono
i personaggi che la piuma sfiora nel suo viaggio, chiedendo di essere
ascoltata. E’ piccola e fragile, con un messaggio immenso ma invisibile.
Richiede un atto che nessuno di loro è in grado di compiere: non sanno, non possono
e non vogliono compierlo. Non mancano di capacità o di volontà…ma della vista
del Cuore. Tutti assorti nelle loro vite, non si accorgono che le loro passioni
principali li hanno sprofondati e avvolti stretti in sudari pesanti, che hanno isolato
i cuori dimagriti fino a rinsecchirsi, e non riescono a percepire il richiamo
gentile della piuma.
Ci riuscirà qualcuno? Se leggete il libro, lo scoprirete.
Leggetelo se volete riascoltare la voce di un autore che ha
creato personaggi forti e discutibili, sussurrare sorridendo una favola
allegorica sul fine ultimo della vita umana. Dimenticatelo, se rivolete
indietro le atmosfere anche pesanti di Io uccido, o Niente di vero tranne gli
occhi. Qui non ce n’è traccia.
Io vi ho visto il racconto di un uomo che ha sollevato il
velo della vita umana, mentre probabilmente si stava domandando il significato
della sua sofferenza, e ha intuito qualcosa di grande e meraviglioso come una
piccola piuma che vola, impregnata di un messaggio immenso.
Ho letto Faletti per colpa tua!
RispondiEliminaSì, più o meno: comprai “Fuori da un evidente destino” al Salone del Libro: mi si era praticamente incollato alla mano. Poi tu scrivesti un post… sono davvero insensibile alle tue sollecitazioni da furiosa ;-)!
Oggi mi manca il libro ambientato nel mondo sportivo – mi pare “Tre atti e due tempi” – ma non amo il calcio e tutto l’indotto.
Questo è sulla mia lista da un po’; quando l’ho visto ho pensato alla piuma di Forrest Gump…
Mi prendo volentieri la colpa. Mi prenderò anche più volentieri la colpa se leggerai questo, e te lo consiglio.
EliminaIl Tre atti e due tempi è da me, e se vuoi fare il passo, te lo metto da parte.
Sì, la piuma è la gemella di Forrest Gump. E finisce, però, in un posto totalmente diverso.
Dai, leggilo.
Se non ti piace, potrai incolparmene.
Se ti piace, potrai incolparmene.
E già, perché quando si tratta di libri io non ho mai colpe…
RispondiEliminaLa lettura de La piuma è imminente: qualcosa mi ha spinto subito a catalogarlo “libro da quaresima”, non un libro-penitenza, ma pagine da centellinare e ruminare.
E ti ha spinto a catalogarlo bene. Sono paginette piccole ma all'uranio, e non impoverito, e nel senso che sono molto dense. :-D
EliminaMeno male che ci siete voi e tutti quelli che a questo libro hanno dato un senso migliore del mio! Non mi aspettavo un "Io uccido" ma a me questo ha lasciato in testa un "troppo commerciale e troppo costruito". :(
RispondiEliminaProbabilmente è l'effetto che ti ha fatto la sua scrittura, che era meno libera del solito. C'è un senso di costrizione nell'espressione, infatti...si avverte un po'.
EliminaOgnuno, del resto, coglie aspetti diversi di uno stesso libro...ed è bello metterli insieme per farne un nuovo punto di vista.