lunedì 22 ottobre 2018

Luisella Ceretta – L’incontro con l’autrice e i suoi noir italiani

LoreGasp

Sabato scorso, il 20 ottobre, alla Biblioteca Comunale di Rosta si è tenuto il consueto Incontro con l’autore, organizzato da Bolla e Fantasia, il Blog Del Furore Di Aver Libri e il Comune di Rosta, che ci ospita sempre con grande generosità.

Una tinta di noir per il primo incontro autunnale di libri, con Luisella Ceretta, autrice che già conosciamo da diverso tempo, grazie al suo 1982 Viaggio nel tempo, edito da Spunto Edizioni, e dalla sua partecipazione sempre molto attiva a diverse iniziative che ruotano intorno ai libri. Potrete vedere tutte le foto dell’incontro nelle pagine di Bolla e Fantasia e Del Furore Di Aver Libri.

Luisella è un’autrice in grado di passare con agio dalla narrazione fantastica (e anche storica, perché esistono titoli precedenti al 1982 molto interessanti) a quella fosca del noir, risvegliando emozioni e interessi diversi, con il suo stile sempre preciso e scorrevole.

Con Le notti degli angeli, entriamo nel primo nero, a Torino. Ed entriamo anche in una dimensione scura, che man mano, mentre proseguiamo la lettura, si tinge sempre più di nero. Siamo di notte, e un paio di personaggi del libro si apprestano ad uscire.
Uno di loro non tornerà a casa, l’altro si confonderà con le ombre. Quello che non avrà più bisogno di preoccuparsi di mantenere una casa, è un uomo di nome Marta. Sì, proprio così. È un travestito che sta andando al lavoro, in cerca di clienti. Quello sfuggente, di cui conosciamo solo alcuni dettagli di abiti e di oggetti, come un pacchetto di kleenex e un cavetto metallico, è qualcuno che ha una missione personale, irrinunciabile e molto segreta.  E quando la porta a termine, le creature come Marta rimangono sull’asfalto in un lago di sangue e private di una parte del corpo. Sempre la stessa. Non è il primo uomo con un nome e abiti femminili a cadere per strada e subire questa trasformazione, molto agognata in vita e poi raggiunta nel peggiore dei modi in morte. Anzi, forse il cambiamento è stato portato persino agli estremi: queste donne in corpi maschili sono diventati angeli, privati anche del sesso fisico con cui erano a disagio.

Molto presto, entra in scena l’ispettore Luigi Fabris, chiamato a indagare per riportare una situazione che si sta velocemente avvitando d’angoscia. Nessuno si sente più tranquillo, a uscire di casa. Soprattutto le amiche di Marta, che costituivano un gruppo abbastanza consolidato, con una serie di eventi in comune. Conosciamo così un altro esponente delle Forze dell’Ordine torinesi, sostenuto da una squadra di agenti in gamba, affiatati e ben caratterizzati, e affiancato da un’anatomopatologa di tutto rispetto, Eva Marsili. Nelle sue indagini, Fabris entrerà in contatto con una delle tante realtà nascoste di questa città, quelle che si vorrebbero dimenticare, e che sono faticose. Il suo punto di contatto principale sarà Gloria, Mario per l’anagrafe, che sa bene di essere nella lista di morte di questo assassino che si è già occupato delle sue amiche, e che per questo non esita ad aggrapparsi al bell’ispettore nel tentativo di rimanere viva. Prendendosi anche mille spaventi… Gloria non è un cuor di leone, pur essendo molto determinata e abituata a tirare avanti in mezzo alle difficoltà.
Le indagini di Fabris saranno anch’esse faticose, pronte a inciampare in mille ostacoli, false piste, depistaggi. Si concluderanno in modo inaspettato e fino alla fine lo accompagneremo in un malinteso… che era però così credibile!

Poiché squadra che vince non si cambia, Fabris e il suo entourage ritornano in Quello che il falso cuore sa, romanzo uscito da pochissimi mesi. Ritorna anche Gloria… sì, scivola un piccolo spoiler. L’immarcescibile e intraprendente (a modo suo) Gloria riesce a sfuggire al trasformatore di angeli e a trovare un modo per migliorare un po’ la sua vita così piena di insicurezze: eccola cameriera in una trattoria di Torino, luogo ben noto all’aitante ispettore Fabris. Quando iniziamo a leggere, siamo sotto Natale. In città arrivano due persone: un giovane di bell’aspetto che prende un taxi per la chiesa di Santa Maria degli Angeli, dove lo attende il parroco anziano che dovrà istruirlo e passargli alcune consegne, e una poliziotta dal Nord-est, in cerca di un’opportunità di far carriera in una città grande.

Entrambi troveranno quello che cercano, e anche qualcosa di più, nel corso del romanzo.
Nello stesso momento, la giovane Claudia Sorisio si appresta a chiudere il negozietto di candele e di articoli regalo che gestisce, per affrettarsi a passare una serata con le sue migliori amiche. Ha appuntamento a casa di una di loro per cenare, scambiarsi chiacchiere, regali e affetto. Purtroppo non farà mai niente di tutto questo. Mai più. Tra la preoccupazione frenetica delle sue amiche e dei suoi genitori, in ansia per non avere sue notizie di punto in bianco, Claudia viene trovata nel suo negozio, poco dopo Natale, adagiata in una posizione particolare.

Comincia così un’altra indagine piuttosto articolata dell’ispettore. Non solo il caso è difficile perché apparentemente Claudia non aveva nemici, essendo una classica brava ragazza preoccupata di farsi amare dalla sua famiglia, dai suoi amici e di realizzare se stessa, ma perché Fabris si trova anche a gestire il nuovo arrivo della poliziotta veneta, dal bellissimo nome delicato di Alisea, che gli è stata assegnata, e i suoi rapporti un po’ macchinosi con la gelida Eva Marsili, e Alice, quella che si poteva considerare la sua fidanzata. Nel primo libro, infatti, scopriamo altri talenti e qualità del bel Fabris, che non gli fanno mancare compagnia femminile. Ne Le notti degli angeli il suo rapporto con l’anatomopatologa si allarga in campi normalmente privati e… poi incontra qualche difficoltà. Ne leggerete meglio nel libro. Luisella Ceretta è molto brava a tratteggiare una relazione complicata senza mai esagerare nelle parole e nei sentimenti.

Come nel libro precedente, l’assassino non si ferma a Claudia. Il giorno dopo, torna a colpire e scompare Delia, amica di Alice. Ecco un’ulteriore complicazione, che va ad aggiungersi ad un’atmosfera cupa, che si trascina nera in mezzo alla gioia anche un po’ falsa del periodo natalizio. E non finisce qui.

Ricordate il giovane prete arrivato poco prima di Natale? Il suo nome è Don Gianni, e il suo ruolo è molto più esteso di un semplice sacerdote. E anche un po’ più difficile da spiegare con semplicità. Emerge presto una sua connessione con questa strana vicenda iniziata con l’assassinio di Claudia, e anche qui, fin quasi all’ultimo, siamo indotti a credere in un malinteso credibile, credibilissimo.
Dovrete leggere, però, come si dipana tutto in modo armonioso anche se rischioso… Fabris non si tira indietro di fronte alla possibilità di intervenire per seguire una sua intuizione, anche se questo lo può gettare nei pericoli.

Fate in modo di leggerli uno dopo l’altro. Vi darà un quadro più ampio della città, e avrete modo di vedere come crescono e cambiano i personaggi da un libro all’altro. Avrete l’impressione di ritrovare degli amici dopo qualche tempo e di notare i loro cambiamenti, di congratularvi per i loro piccoli successi o dispiacervi se qualcosa non va bene come previsto. E vi stupirete di come l’autrice riesce a escogitare storie sempre molto attente e complesse, e a condurvi dove vuole lei… anche un po’ lontano dall’assassino, ma vi porta a conoscere persone notevoli, mai scontate.

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