mercoledì 31 agosto 2016

Dialoghi con l'Amanita#25 - Tanto per cambiare: mugugni, noia e confusione

LoreGasp e L'Amanita

Le ferie sono finite e torno al passatempo preferito: leggo, rileggo, mugugno… e poi ti coinvolgo.

1: perché sei in parte colpevole, nel losco ruolo di spacciatri… ehm, amica che presta amabilmente parecchio materiale cartaceo.
2: leggere è cosa buona e giusta, ma lo spasso raddoppia con la fase commento.

Piccola carrellata di titoli:

Claude Izner, La donna del Père-Lachaise. Titolo cimiteriale affascinante, con accenno a promettenti risvolti esoterici… libro noioso (a parte il fatto che è il secondo volume di una serie, grrr).

Alessandra D'Antonio, Una lunga notte. Dei due racconti, ho letto solo il primo: troppo corto. Poi rettifico: no, troppo spietato e troppo “sudico” (poi ti spiego).

Paolo Trombaccia Errico, Nei suoi occhi per sempre. Noioso e melenso perfino per me.

De vulgari cazzimma. Sì, strappa qualche sorriso, ma...

martedì 30 agosto 2016

Jolanda Pergreffi – Il tempo dei papaveri. L’armonia danza leggera.

LoreGasp

Sto per battere tutti i record di ritardo… Il tempo dei papaveri, di Jolanda Pergreffi, edito da Spunto Edizioni, è stato uno dei libri presentati al Salone del Libro di maggio, e io riesco a scriverne solo ora. Decisamente, è ora di rivedere e programmare una serie di priorità. :-)

Posso dire, però, che è uno di quei libri che, una volta entrati, rimangono dentro. Si presentano sobri e con descrizione, raccontano la loro storia con tono gentile e misurato, senza mancare di espressività ed energia. Ti ringraziano per averli ascoltati e se ne vanno leggeri come sono arrivati. E mentre il lettore si gira per far entrare il prossimo, la loro magia inizia ad agire, proprio mentre la si lascia decantare.

L’amore è al centro di questa storia ambientata in Italia negli anni ’50, durante l’abbondante flusso migratorio che spostò grandi masse dal Nord al Sud, alla ricerca di una situazione stabile e dignitosa. L’Italia era appena uscita a pezzi da un conflitto mondiale iniziato con baldanza e finito nell'ignominia dell’alleanza scelta male, e abbandonata anche peggio. Nell'intento di ricostruirla, e di incollare insieme i pezzi di un presente quasi totalmente privo di tutto, due mondi s’incontrano, e non di rado si scontrano. Anzi, forse sarebbe meglio dire che si scontrano all'ordine del giorno.

lunedì 29 agosto 2016

Claudio Rolando – Serge il Sorcio. Un poliziesco con un pizzico di magia.

LoreGasp

Torna Claudio Rolando e le sue atmosfere alla Georges Simenon. Nel libro comparso qui, La ragazza delle 7, seguivamo un’elegante camminata femminile sui tacchi dritto dentro il centro tinto di giallo-mistery della Parigi del Secondo Dopoguerra.

Qui seguiamo lo zampettare di un… topolino.

Lo troviamo in una stazione della metropolitana di Parigi, che tenta di nascondersi e di procurarsi del cibo, finendo per attirare l’attenzione di Leo Delfos, sconsolato cuoco di trattoria, che sta cercando di rimettere insieme i pezzi di una vita centrata in pieno da una delusione amorosa. Non è un amante dei sorci, Leo, e non sa spiegare cosa lo attira di quel batuffolo scuro e spaventato, che però sembra sapere cosa fare e come muoversi in quell’ambiente a lui completamente estraneo.

Serge, il nome che Leo gli attribuisce dopo giorni di continui avvistamenti nella stazione, capta immediatamente l’interesse e, in modo straordinario, si fa avanti a conoscere Leo, come fanno gli esseri umani che vanno a presentarsi ai simili che attirano la loro attenzione, per motivi diversi.
Insieme a Leo, conosciamo Serge e la sua storia straordinaria, e la sua costituzione non meno eccezionale. Questo topolino, poco più di una semplice cavia di laboratorio, in apparenza, sa… comunicare. E sa farsi capire. Leo, affascinato, scopre di poter capire i messaggi che Serge gli trasmette perché l’animaletto ha una storia da raccontare, oh, sì, proprio una bella storia complicata da raccontare!

domenica 28 agosto 2016

Leggere ... volare ... vivere!#25 - La lettrice scomparsa

SimoCoppero

UAO! Si proprio UAO! Da quando è uscito questo libro, spesso mi è transitato vicino, fino a quando cosparso di attack tra le mie mani è rimasto.

Un libro “diverso”, diverso per il cuore e per la mente, diverso e unico perché tra i tanti protagonisti di carne e ossa, seppur immaginari, i veri personaggi che sostengono come pilastri la trama del libro sono proprio i libri. Non è un errore, non è una frase mal impostata, è proprio così. Titoli recenti, titoli del passato, scrittori conosciuti e sconosciuti danzano tra le righe, con le loro frasi,  le loro storie, le loro trame.

Vince Corso sarà il filo conduttore di tutto quello che i libri fanno e dicono nella nostra vita quotidiana. Vince, ex docente, tramite la biblioterapia ci condurrà attraverso temi che insinueranno dentro di noi dubbi e bivi da considerare.

Ci sono spunti di riflessione dalla prima all’ultima pagina. Durante questo viaggio anche Vince analizzerà quella che è stata la sua vita, la sua solitudine, la sua corazza. E sarà sempre attraverso i libri che diventerà investigatore, per riuscire a dare risposte alla scomparsa della sua vicina di casa.
Non un poliziesco con inseguimenti, interrogatori, semplicemente analizzando indizi attraverso trame di altri libri, arriverà a capire.

Lettura consigliata per gli spunti di riflessione, per la capacità di scrittura elegante, scorrevole, chiara, appassionata e soprattutto per una trama molto ben studiata.

Le mie parole per questo libro: specchio e depurarsi.


Libri, libri, libri, contornatevi di libri con Fabio Stassi.



Per leggere il post di Loredana potete cliccare qui la lettrice scomparsa

sabato 27 agosto 2016

I librai, indipendenti o meno, e il presunto e-comMostro Amazon

LoreGasp

Ieri mi è capitato sotto agli occhi uno dei numerosi articoli che Il libraio (www.illibraio.it) dedica molto frequentemente alle librerie in giro per il mondo, di nuova apertura, di antica concezione, di bizzarra costruzione. O persino di straordinaria ristrutturazione, come la vecchia stazione ferroviaria in Polonia trasformata in sala di lettura.

Quello che riporto qui, mi ha spinto a scrivere questo post veloce. Il centro è una scrittrice per libri per ragazzi, Judy Blume, che alla verdissima età di 78 anni ha aperto una libreria con il marito, invece di andare a trascorrere la sua pensione in un posto di mare. Ammirevole il suo coraggio e l’approccio giovane e imprenditoriale alla sua età, quando moltissime persone ritengono di poter imboccare il viale del tramonto. L’attività del libraio non è di tutto riposo, come si potrebbe pensare. E lo si vede bene quando parla del rapporto che stabilisce con le persone, che le si rivolgono per consigli, facendole scoprire un’insospettata bravura nell’azzeccarli.

Non è ancora questo, però, che mi ha colpito così tanto.

venerdì 26 agosto 2016

Andrej Longo – L’altra madre. La difficoltà di uno stesso ruolo, da lati diversi.

LoreGasp

Leggendo il titolo, si può pensare che si tratti di una di quelle storie così complicate di “uteri in affitto”, o di adozioni più o meno legali e accettate. Niente di più lontano dal reale contenuto. Il libraio esperto che me l’ha consigliato, pur non conoscendomi affatto, ha individuato un altro di quei romanzi-iceberg, semplici storie all’apparenza, che nascondono pozzi profondissimi di emozioni e sentimenti.

Torniamo a Napoli, una città che abbiamo visitato parecchie volte, nell’ultimo anno e mezzo. Siamo alle prime ore di una giornata qualunque, in un quartiere qualunque, abitato da persone normali, prese nella loro routine. Entriamo in un bar e ammiriamo i movimenti veloci di un garzone sedicenne, Genny, che sforna caffè e cappuccini al minimo respiro dei clienti. Non distraetevi con Angelo, l’altro coetaneo che lavora anch’egli in un bar, dove s’incrociano scommesse su qualunque cosa faccia parte del creato. 
Dopo il lavoro e un paio di giri con amici, anche discutibili, Genny torna a casa dove la madre quarantenne, giovane d’aspetto ma scarsa di salute, contribuisce al mantenimento famigliare cucendo orli su orli di pantaloni su commissione. Un quadro quieto di normalità routinaria e quieta.

giovedì 25 agosto 2016

La fame di Bianca Neve – Rosanna Caraci. Il peso di un nome da principessa.

LoreGasp

Nome, cognome, foto, caratteristiche salienti, altezza, peso… sono gli elementi che compongono un oggetto di uso comunissimo, che la maggioranza delle persone che vivono in questo Paese porta al sicuro nei portafogli e nelle borsette. Mi riferisco alla carta d’identità. Questo libro, in uno dei suoi molteplici livelli di lettura, è una carta d’identità. Le generalità e la foto sono declinate nel titolo e nell’immagine della copertina, che identificano il personaggio principale del libro.

Bianca Neve? No. Non è così facile. Ho parlato di molteplici livelli di lettura, ed è lì che bisogna rimanere se si vuole cogliere l’interezza del romanzo, che è fatto di un fascio di energie diverse e contrastanti.

Partiamo dalla superficie, quella che risalta agli occhi. Bianca Neve è il nome sarcastico e pesantissimo di una giovane donna che sbatacchia la sua vita qua e là, come se fosse un barattolo attaccato ad una macchina nuziale, per le vie e alcuni luoghi particolari di una Torino impietrita. E’ un’artista, una pittrice prosciugata da un’inquilina esigentissima, straziata tra un amore unilaterale e controsenso per il suo psichiatra, e quello per il suo fidanzato “ufficiale”, un altro medico, giovane brillantissimo primario in carriera dal cuore semi-gelido. Soprattutto, è tormentata e prosciugata da Lei, l’inquilina esigentissima che non l’abbandona un istante, che sembra divertirsi a guidare e rovesciare la sua vita in ogni istante. Lei vuole attenzione, TUTTA l'attenzione, e sa come prendersela. 

lunedì 22 agosto 2016

Le correzioni – Jonathan Franzen. Storia di un’adorazione riluttante

LoreGasp

Jonathan Franzen. Jonathan FRANZEN. F-R-A-N-Z-E-N. Non è il caldo eccessivo, non è la fine dell’estate, che hanno apparentemente cucinato i miei neuroni. E’ l’emozione di aver a che fare con un autore acclamato, criticato, osannato e amato da tantissimi lettori e blogger. Come scrissi su Facebook qualche giorno fa, io non volevo leggere Franzen. Per i soliti motivi: troppo famoso, letto, pubblicizzato. Io diffido in maniera automatica dai casi editoriali e dalle mode del momento. La curiosità, però, c’era, eccome. Un paio di anni fa presi La ventisettesima città, sempre di Franzen, approfittando di un gruppo di lettura sorto apposta per leggere i libri di Franzen. Mi attirava il titolo. Sapeva di storico, quasi epico, e anonimo al tempo stesso. Quando lo cominciai, però, non fui presa e lo lasciai prima della metà.

Non era finita lì.

Il gancio aveva fatto presa comunque, per cui, sotto restava il desiderio di leggere o quanto meno di risolvere il momentaneo impasse con la lettura di Franzen.

domenica 21 agosto 2016

Leggere ... volare ... vivere!#24 - Scrivere è un mestiere pericoloso

SimoCoppero

Alice Basso non delude nemmeno con la seconda uscita, il secondo “episodio” che ha come protagonista la nostra Vani.

Una nuova indagine, un nuovo libro da creare come ghostwriter  sull’arte culinaria e un nuovo capitolo di vita per la nostra protagonista sempre sottopagata dal suo capo Enrico.
Spesso mi piacerebbe essere come Vani: risposte al posto giusto, dialettica avvincente, capacità di entrare nella testa altrui, una cultura letteraria sopra le righe; lei è un’icona, un mito, presa da esempio anche dai ragazzi che la adorano (Morgana, Laura e Ivano)

Sempre avvolta nel suo impermeabile nero e immersa nel suo look dark per mimetizzare la sua timidezza e il suo pensiero di essere inadeguata, in questo scritto la ragazza potrà stupirvi. Troveremo Riccardo (ex fidanzato) che comparirà e scomparirà tra le righe: ricordate dove lo avevamo lasciato nel finale precedente? Ecco ora chissà se e cosa farà per rimediare agli errori commessi.

Vogliamo parlare anche del Commissario Berganza? Un mito! Il personaggio del Commissario sta diventando un vero capolavoro; vi dico solo che lo troverete anche tra i fornelli  impegnato nella realizzazione di succulente portate, per tutto il resto andate a scoprire tra le pagine.

Come il primo, questo romanzo  è un genere mixato, poliziesco, rosa, giallo, ma è nella commedia che mi piace collocarlo. Ben scritto, ben amalgamato, dinamico, divertente, vi terrà compagnia sotto l’ombrellone o in una giornata uggiosa autunnale, unica vera e importante pecca dover aspettare un anno per l’uscita della continuazione (chi è stato presente alla nostra serata con Alice, sa che ci sarà anche il terzo).

Le due parole: sentimenti e sfide.


Buona lettura.

sabato 20 agosto 2016

Leggere ... volare ... vivere!#23 - I colori di Viola

SimoCoppero

Un nuovo sussurro per la nostra scrittrice Anna Serra, qui al secondo libro e che abbiamo già conosciuto con Sospetti sul lago.
Un alito di vento, una brezza tiepida ci aiuta a percorrere questa nuova storia ambientata in Val Pellice che ha come protagonista Viola, una tenera signora settantenne, ex maestra e scrittrice di libri per l’infanzia, che vive sola in una tranquilla borgata ai piedi delle montagne, con i suoi amati animali, che accortasi del tempo che scorre decide di mettere per iscritto la sua vita e i suoi amori, per lasciare una sua traccia.

Ripercorre così i suoi anni di adolescenza, di gioventù, il suo lavoro, i suoi amori spesso finiti, condizionati da fattori esterni alla coppia, parla dei suoi rapporti con la sua famiglia, soprattutto quello spesso conflittuale con la madre, ci racconta i suoi stati d’animo e i suoi dispiaceri, ma che nonostante tutto ha sempre il coraggio di fare le sue scelte.
Un’esistenza che attraversa una quantità di tonalità di colore, vive, spente, opache, accese, ma senza mai perdere la voglia di vivere e di lottare, di fare, di andare, di viaggiare, di essere liberi.
Alti e bassi, una vita per diversi lati vissuta, per altri congelata, lati pronti per essere fili da riannodare e riprendere a vivere dopo anni.

Viola un po’ ti invidio: una baita in una borgata ai piedi dei monti, con una strada poco comoda per gli intrusi, solo tre valligiani che vivono stabilmente in quel paese di casette arroccate, non ci sono bar, negozi e trattorie, solo natura, animali, silenzio e i libri con te che la fanno da padroni …. Ok arrivo, è proprio il mio sogno!
Ah dimenticavo, le due parole per questo viaggio nei colori e nel cuore di Viola sono: sfumature e libertà.
Leggetelo!


“Temo che un giorno la mia memoria mi tradirà, i ricordi si sfalderanno e si immergeranno in un limbo di nebbia confuso e amorfo …. Voglio impedire che ciò avvenga.”

lunedì 8 agosto 2016

L'Amanita#72 - Una cartolina de L’Amanita

L'Amanita


Ferie!

Sono già nella Contea.

Bilbo festeggia i suoi 111 anni e un certo Anello cerca di tornare a casa.
Sento gli sguardi ingordi di Pipino e Merry – forse le amanite non sono abbastanza tossiche per gli hobbit; Pip, poi, è decisamente incorreggibile…


E non vedo l’ora di ritrovare Legolas e Gimli.




Potete sopravvivere, ma se proprio avete nostalgia de L’Amanita, provate a mandare un elfo!




mercoledì 3 agosto 2016

Dialoghi con l'Amanita#24 - Di libri e di vita – L’Amanita incontra la Lettrice Furiosa

LoreGasp e L'Amanita

Siamo due donne pericolose.

E quando ci incontriamo dal vivo, facciamo baccano tra tea, biscotti, cianfrusaglie e tanti libri. Quelli non mancano mai!

Qualche giorno fa, tra scambi di libri e chiacchiere, è emerso un particolare interessante. Più di uno, veramente.

Stavamo commentando il possibile trasloco del salone del libro (abbiamo perso le parole, ma le parolacce abbondano) ed il ruolo dei libri in generale e nella nostra vita.

In generale i libri sono cultura. E la cultura non è statica e polverosa; è in movimento, in crescita come una pianta. Loredana, mi è piaciuta da matti la precisazione: cultura ha la stessa etimologia di coltura – coltivare.

Un libro coltiva. Semina, fa crescere, “muore” e si trasforma. Ed è una coltivazione.
Poi i discorsi personali; abbiamo toccato diversi argomenti ed in particolare quello sul maschile e femminile.

Per chi si è sintonizzato solo ora: è un discorso che va avanti da anni. Siamo praticamente cresciute assieme, quindi alcuni argomenti sono ricorrenti. Anche la fede, già che ci siamo, è “storia vecchia”. Anzi: il rapporto con l’Assoluto, l’Umano e il Divino, ma forse ne parliamo in altre occasioni.

Dicevo…

martedì 2 agosto 2016

Letture d’Agosto – Donne al centro

LoreGasp

Questa è un’estate bizzarra: un cavallo domato a metà, che pare tranquillo, ma ogni tanto fa sentire la propria presenza stampando calci contro la porta. Così sono le mie letture, in questo periodo. Libri che apparentemente sono tranquilli, ma che poi portano sconquassi, nel momento in cui vengono chiusi e lasciati sedimentare dentro. Guardando nel Blog, però, la lista dei libri che ho letto dai primi giorni del 2016, scopro che questa tendenza si è verificata durante tutto l’anno. Il motore (im)mobile è la donna. La maggior parte dei volumi della rubrica Le Perle di Loredana per WeekendOut di Radio Piazza Live ha al centro una figura femminile dai tratti particolari, che si impone su tutto il resto del suo ambiente. Di solito è una trascinatrice irresistibile, non violenta, inarrestabile.

Da dove sono partita, per questa riflessione?
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...