mercoledì 25 febbraio 2015

L'angolo dei nani e dei giganti#11 - Anna e il mistero di Sant'Antonio


La scorsa settimana sulla mia strada ho incontrato e conosciuto Gabriella, una simpatica ragazza che come me ha la passione dei libri, ma i libri non si limita a leggerli. Gabriella lavora per la casa editrice Mediares, così passando a trovarmi, mi ha portato questi meravigliosi libricini della collana Piemonte Arte. Un’iniziativa molto interessante per far conoscere ai nostri ragazzi a scuola o in famiglia il nostro territorio.
Il libro che prendo in esame parla del mio paese Rosta, alle porte di Torino e della precettoria di Sant’ Antonio di Ranverso.
Poche pagine che ci conducono a spasso con la storia, i monumenti e i pittori del luogo. Ben strutturato, il racconto di una bambina dodicenne alle prese con la risoluzione di un mistero. Il racconto si alterna con note e spiegazioni storiche. Contiene un glossario per le parole più difficili e meno usate e un test finale per la comprensione del testo se utilizzato come materiale didattico a scuola.
Di facile consultazione e può essere anche impiegato per visite turistiche e gite sul luogo descritto come guida.

Ottimo lavoro, io vado a leggere i successivi.

martedì 24 febbraio 2015

Stefania Bertola - Guest Post#24

Torno per un attimo sulla nostra scrittrice torinese, Stefania Bertola, dopo aver letto anche io i suoi due libri: Ragazze mancine e Ne parliamo a cena.
Alle pagine http://delfurorediaverlibri.blogspot.it/2013/11/ragazze-mancine-mondi-paralleli.html e http://delfurorediaverlibri.blogspot.it/2013/11/ne-parliamo-cena-diverse-cene-delle.html e http://delfurorediaverlibri.blogspot.it/2014/02/i-romanzi-di-stefania-bertola.html, troverete le recensioni scritte da Loredana, quindi non mi divulgherò troppo.
Entrambi i libri sono perfetti per combattere la tristezza, simpatici, ironici, coinvolgenti.
Nel primo mi sono divertita a percorrere le vie di Torino, i locali frequentati; nel secondo ho riso assistendo a tutte le cene delle cugine, dove i temi sono incentrati sulle "disgrazie amorose" di ognuna di loro.

Loredana ha ragione: antidepressivi allo stato puro, andrò alla ricerca di quelli che mi mancano per le prossime ore di puro relax. Buon divertimento!

venerdì 20 febbraio 2015

Piccole e grandi scoperte#11 - Spunti di lettura terza puntata

Terza puntata: abbiamo i tre libri consigliati da un libraio di Roma. L’iniziativa è sempre quella curata da Giuseppe Culicchia  su Tuttolibri e i libri sono:

L’OPERA GALLEGGIANTE di JOHN BARTH: La mattina del 21 giugno 1937 Todd Andrews (un'avviatissima carriera di avvocato, una sobria vita borghese in una cittadina di mare del New England, un improbabile menage a trois con l'amico Harrison, erede di un impero dei sottaceti, e la graziosissima moglie di lui) si sveglia, si alza dal letto e guardandosi allo specchio scopre che la risposta a ogni suo problema è il suicidio. Vent'anni dopo, ancora vivo, racconta al lettore gli sviluppi di quella fatale giornata. Pubblicato originariamente nel 1956 e rivisto dallo stesso autore nel 1967, il romanzo è considerato da molti il capolavoro di John Barth, in cui si fondono spirito nichilista, humour nero e critica di costume.

L’UOMO DEI DADI di LUKE RHINEHART: Psicanalista affermato, lucido, prestante, Luke Rhinehart, pseudonimo di George Cockroft, conduce una vita "impegnata o, meglio, banale, intricata, in stato di libertà congelata". Stufo di blaterare di psicanalisi, borsa e orgasmi, di "far passare i propri pazienti da uno stato di stagnazione tormentata a uno stato di stagnazione compiaciuta", Luke è in crisi. Al termine di un'ennesima serata di poker, Luke tenta un rimedio alla noia: scorge fra le carte da gioco un dado e gli affida una prima decisione a "luci rosse", che coinvolge la moglie del suo socio e amico. Il dado reagisce bene, si rivela un oracolo: risponde a ogni domanda, dalla più banale alla più estrema, lanciando Luke in situazioni splendide quanto assurde

KAROO di STEVE TESICH: Saul Karoo è lo "script doctor" più pagato di Hollywood, e se si tratta di espungere da un copione le scene più melense o grottesche non c'è nessuno come lui - che quel tipo di situazioni sembra conoscerle piuttosto bene, sul piano personale. Ma adesso deve risolvere alcuni problemi. Primo, cinquant'anni di vita malsana hanno accentuato, dice il medico, la sua naturale inclinazione a "contrarsi in verticale, ed espandersi in orizzontale". Secondo, la delirante separazione da sua moglie è una storia d'amore al contrario, molto divertente per noi, ma molto tormentosa per lui. Terzo, il suo signore e padrone, l'onnipotente produttore Jay Cromwell, gli ha chiesto di massacrare l'ultimo capolavoro di un vecchio regista di genio, Arthur Houseman, che Cromwell considera veleno al botteghino. Eppure, quando sul banco della moviola scopre che a risplendere in una delle scene tagliate è la madre di Billy, suo figlio adottivo, Karoo intuisce che da quegli scarti di pellicola può nascere qualcosa di molto, molto sorprendente. Così come con gli scarti delle pellicole che abbiamo più amato sembra costruito questo romanzo, fatto di una materia grassa, speziata e molto poco "kosher" che ci procura in parti uguali riso, lacrime e notti insonni, e che per comodità continuiamo a chiamare cinema.

Buone letture.

mercoledì 18 febbraio 2015

Il suggeritore - Guest Post#23

Cerco di riprendere fiato. Un thriller scritto con maestria. Penso sia il primo noir che leggo di questa portata. Inizi la lettura e non lo lasci più.
La storia incalza, gli indizi crescono e tu pensi di essere arrivato ad una svolta, di aver capito quale sarà la strada che prenderà la squadra per arrivare al serial killer, e invece no!
Qualcosa salta, qualcosa si incastra male e tutto lo studio del caso riprende,e tu lettore continui a girare le pagine per sapere se ciò che hai costruito nella tua testa ha un senso per arrivare alla soluzione finale.
Ho conosciuto questo scrittore prima di Natale, alla presentazione del suo ultimo libro "Il cacciatore del buio". Persino durante la sua chiacchierata è riuscito a mettere il pubblico in una sorte di "ansia", proprio come nel suo romanzo.
Ma torno sui miei passi: non mi dilungherò sulla trama, che troverete sui mille siti internet, ma vi racconterò le mie sensazioni.
I personaggi sono tanti ma ben strutturati tra di loro, una volta entrati nei meccanismi iniziali, sarà semplice seguirne i passi.
Per tre quarti un gran bel libro: direi quasi geniale! Come vi ho detto, strutturato in modo abile, studiato nei dettagli e con fondamenti basati su ricerche approfondite.
Sembra di stare esattamente in una delle tante serie televisive viste sugli appositi canali, ma il finale ..... l'ultima parte mi ha lasciata amareggiata, delusa.
Gli ultimi due risvolti dell'indagine sembrano scritti in modo frettoloso, non per chiudere il cerchio della storia.
Ho avuto la sensazione di essermi persa dei dettagli per costruire nella mia fantasia il finale. Peccato! Sarebbe stato un thriller ben riuscito.
Consiglio in ogni caso la lettura, se piace il genere, perché merita perdersi in queste pagine ben architettate.

martedì 10 febbraio 2015

L'angolo dei nani e dei giganti#10 - L'uomo che piantava gli alberi

Oggi ho occupato mezz'ora della mia vita a leggere queste quaranta pagine, intense e sublimi.
Un regalo della mia cliente Cristina con cui spesso condivido critiche, sensazioni, opinioni di libri usciti o in uscita.
Leggetelo riflettendo, leggetelo camminando con il pastore e il suo gregge attraversando la Provenza più deserta, leggetelo pensando a quanto la natura umana possa fare in silenzio per migliorare condizioni di vita, leggetelo senza disprezzare e senza paragonarlo alla vita che conduciamo oggi.
Mi è piaciuto passeggiare tra quei giovani alberi, mi ha reso di animo sereno sapere che l'amore di un uomo per la vita e per la natura ha reso possibile il rinascere di villaggi che erano diventati solamente ruderi.
Mi ha fatto pensare questa frase di Leopoldo Carra nelle note sull'autore: "non bisogna disdegnare nulla. La felicità è una ricerca. Occorre impegnarvi l'esperienza e la propria immaginazione".

Forse proprio quello che manca oggi ..... ricerca, esperienza condivisa, immaginazione e fantasia senza dimenticare il rispetto per la natura.

venerdì 6 febbraio 2015

Piccole e grandi scoperte#10 - Spunti di lettura seconda puntata



Siamo alla seconda settimana dell’iniziativa che Giuseppe Culicchia presenta su Tuttolibri. I tre nuovi titoli arrivano da una libraria di una libreria indipendente di Palermo; qui di seguito vi presento i libri da lei inseriti tra quelli in cui lei crede:





STONER di JOHN WILLIAMS
collegandovi alla pagina http://delfurorediaverlibri.blogspot.it/search/label/Stoner troverete anche la mia recensione al libro

William Stoner ha una vita che sembra essere assai piatta e desolata. Non si allontana mai per più di centocinquanta chilometri da Booneville, il piccolo paese rurale in cui è nato, mantiene lo stesso lavoro per tutta la vita, per quasi quarantanni è infelicemente sposato alla stessa donna, ha sporadici contatti con l'amata figlia e per i suoi genitori è un estraneo, per sua ammissione ha soltanto due amici, uno dei quali morto in gioventù. Non sembra materia troppo promettente per un romanzo e tuttavia, in qualche modo, quasi miracoloso, John Williams fa della vita di William Stoner una storia appassionante, profonda e straziante. Come riesce l'autore in questo miracolo letterario? A oggi ho letto Stoner tre volte e non sono del tutto certo di averne colto il segreto, ma alcuni aspetti del libro mi sono apparsi chiari. E la verità è che si possono scrivere dei pessimi romanzi su delle vite emozionanti e che la vita più silenziosa, se esaminata con affetto, compassione e grande cura, può fruttare una straordinaria messe letteraria. È il caso che abbiamo davanti. (Dalla postfazione di Peter Cameron).

PUPA di LOREDANA LIPPERINI: Adele è la Nipote Sostituta della signora Pupa. Nel 2020 i ragazzi fanno un particolare lavoro: dopo la scuola, vanno a trovare le persone anziane per tenere loro compagnia, come dei veri e bravi nipoti. Adele si immagina pomeriggi noiosi. Ma sarà tutto diverso. Con Pupa le ore trascorreranno veloci, costruendo oggetti fantastici, ombrelli sibilanti, acchiappanuvole, soffiamusica da passeggio, e ascoltando i racconti di straordinarie avventure: quelle vissute dalla giovane Pupa in compagnia di un cammello-dinosauro e del Jinn, il genio buono che l'ha aiutata in situazioni difficili. Pupa è determinata, intelligente, ironica, mai triste. Ha dei nobili ideali: combattere le banalità, i pregiudizi, le falsità. Come fai a non volerle subito bene, ad una Pupa così? Età di lettura: da 10 anni.

UNA NUOVA VITA di BERNARD MALAMUD: S. Levin, timido insegnante di letteratura, si trasferisce in un piccolo college della remota provincia americana per sfuggire al caos di New York e a un passato di alcolismo e di sbando. Tra i boschi del selvaggio Oregon spera di trovare una nuova dimensione esistenziale, un nuovo impulso alla propria realizzazione umana e professionale, qualche soddisfazione lavorativa e magari anche l'amore; invece si ritrova in un ambiente ristretto e conformista, refrattario alle novità e diviso da antagonismi meschini. Né le cose vanno meglio per quanto riguarda la vita sentimentale: unico scapolo in una comunità di coppie sposate, il povero Levin si imbarca in una serie di relazioni scriteriate più vicine alla tragicommedia che al romanticismo, finché...


E anche per questa settimana, buone letture.

martedì 3 febbraio 2015

I baci non sono mai troppi - Guest Post#22

Una bella sorpresa. Non conoscevo l'autrice, non avevo letto nessuna recensione, ma il titolo e la copertina mi hanno aiutata a scegliere.
Sicuramente non il miglior libro che abbia mai letto, ma in ogni caso un buon libro. Le scelte della scrittrice sono state premiate: i capitoli sono scritti a due voci, quelle delle due amiche protagoniste del romanzo, che si conoscono in tenera età e crescono come sorelle inseparabili fino a che un episodio fa interrompere bruscamente questo filo indistruttibile che si risalderà solo dopo anni, complice un incontro fortuito. Altro elemento azzeccato è il sovrapporsi dei due tempi di narrazione: la descrizione dell'adolescenza, della scuola, dei giochi, delle marachelle e dei primi fidanzatini, contrapposta alla vita adulta che stanno vivendo e affrontando quotidianamente.
Non avremo mai la sensazione di perdere dei pezzi, anzi proprio il contrario, ci sarà di aiuto per capire scelte, decisioni, reazioni del momento nel percorso da adulte.
Un diario....un diario scritto da due amiche, in cui si susseguono ore, giorni, mesi, anni, ma dove, dopo un'interruzione temporale, le due donne si ritrovano rendendosi conto che nulla del loro originario legame è cambiato.
Mi sono commossa, ho riso, mi sono arrabbiata, spesso ho condiviso le loro idee, i loro sentimenti, le loro sensazioni quasi fossero le mie.
Pagine che arrivano dritte al cuore, che ci fanno vivere con Luisa, Eva e la piccola Lola.

Ci potrà mai essere un'amicizia così fuori da un romanzo? Io penso proprio di si .... !
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