giovedì 14 novembre 2019

Il Blog ha traslocato!




Per abbellirlo, e renderlo anche più accessibile, il Blog ha afferrato tutti i suoi libri ancora in lettura, e si è spostato a questo indirizzo: https://www.delfurorediaverlibri.it/

Ha anche cambiato logo: un libro che vola. I draghi preferiscono ritirarsi in sala lettura, e far partire l'onda del leggere, piuttosto che farsi vedere, come una volta.

Per contattarmi, loregasp@delfurorediaverlibri.it

E se cercate aggiornamenti sul Blog, ecco il nuovissimo canale Telegram: https://t.me/delfurorediaverlibri

Ci vediamo nella nuova casa-libreria, ma con lo stesso Furore di sempre!

Loredana



mercoledì 29 maggio 2019

ThrillerNord#9 - Bologna in fiamme, Gianluca Morozzi

LoreGasp

Recensione scritta per Thrillernord, Associazione culturale.

Il tempo, ultimamente, sta seguendo i suoi binari, dividendosi in pre e post Salone del Libro. Sembra banale, ma... questo evento è diventato uno spartiacque, tra un Furore Di Aver Libri fino al 9 maggio 2019 e un Furore Di Aver Libri dal 13 maggio 2019.

Sarà più chiaro un po' più avanti.

Per ora, una lettura molto consigliata da quel periodo pre-Salone (pre-#salto19) è proprio Bologna in fiamme, di Gianluca Morozzi. Quando il mondo del cinema diventa troppo... reale.

Sinossi


A Los Angeles è la Notte degli Oscar e il regista italiano Achille Cordova vince a sorpresa la statuetta del Miglior film straniero. Nelle stesse ore a Bologna, Vasco Vitale, ex studente del DAMS, ora trentacinquenne professore nelle scuole medie, grasso, calvo e scapolo, sta guardando alla tv il suo idolo di sempre, il regista Achille Cordova, ricevere il più alto riconoscimento che un cineasta possa sognare e, quando la telecamera inquadra l’uomo a fianco di Cordova, Vasco lo riconosce: è il suo compagno di liceo, Simone Bianchi… e subito si domanda: cosa cazzo ci fa quella checca di Simone Bianchi di fianco al suo idolo nella Notte degli Oscar?
Intanto, a Marradi, nella casa di Achille Cordova, si consuma un efferato delitto: la seconda moglie del regista, la giovane e graziosa Marianna, in procinto di partorire, viene uccisa. Da allora in poi, le vite di Achille Cordova, della sua troupe e di Vasco Vitale non saranno più le stesse…

giovedì 4 aprile 2019

ThrillerNord#8 - La dottrina del Male, Alessandro Berselli

LoreGasp

Recensione scritta per Thrillernord, Associazione culturale.

Tutto, di questo libro, mi faceva pensare a qualcosa di diabolico. A partire dal titolo, e dai ricordi del suo libro precedente, Le siamesi. Nelle sue pagine il profumo di zolfo si sente leggero... mescolato soprattutto con quello della ricchezza, della bellezza del vivere, che poi tanto bella non è.

Con La dottrina del Male mi sono venuti in mente un paio di personaggi non male, molto versati in questo campo.

Sinossi

Ivan Cataldo è uno spin doctor, un guru della comunicazione politica seducente e carismatico, con un matrimonio appagante e un’invidiabile posizione socioeconomica. Le sue certezze professionali e affettive cominciano a sgretolarsi nel momento in cui alla MindFactory, l’agenzia della quale è amministratore delegato, si presenta il portavoce di una misteriosa organizzazione che si dichiara in grado di vincere le elezioni in tutti gli Stati nevralgici, Italia compresa, per creare un nuovo ordine mondiale. Chiamato a seguirne la campagna mediatica, Cataldo è dapprima riluttante ma poi, affascinato dal loro manifesto di partito, decide di accettare l’incarico. Sarà il più grande errore della sua vita. Noir distopico e intimista, La dottrina del male riflette sugli inquietanti scenari di domino all’orizzonte e ne indaga le ripercussioni psicologiche, domandandosi a quale prezzo siamo disposti a vendere la nostra integrità.


giovedì 28 marzo 2019

ThrillerNord#7 - Il codice dei Cavalieri di Cristo, Carmelo Nicolosi De Luca

LoreGasp

Recensione scritta per Thrillernord, Associazione culturale.

Questa recensione fa parte di un Review Party, un gruppo di blog che si occupano di leggere e di scrivere di un titolo particolare. Questa volta sono venuti alla ribalta i Cavalieri di Cristo. Avevo occhi solo per i Templari (eh, ognuno ha gli amori giovanili che si cerca) e non consideravo gli altri ordini cavallereschi. Carmelo Nicolosi De Luca ci ha pensato e ha costruito una vicenda molto ricca e ramificata. I lettori devono allenarsi per seguirla... anche fisicamente!

Sinossi

Palermo. Sul Monte Pellegrino è stato scoperto un cadavere con alcuni strani segni incisi sul petto. A dare l'allarme è stato un uomo che si è qualificato come Julien Brunner, docente di Geoscienze all'università di Losanna. Ma quando gli inquirenti controllano il suo passaporto, scoprono che il vero professor Brunner è morto la notte prima a Losanna. E dell'uomo che ha trovato il cadavere non c'è più traccia. Il giorno dopo, sulla spiaggia di Cefalù, vengono scoperti i corpi di un uomo e una donna, vestiti con lunghe tuniche viola. Sul petto hanno segni simili a quelli della precedente vittima. Un rompicapo per il vicequestore Giovanni Barraco, capo della Mobile di Palermo: le morti hanno a che fare con un codice primordiale, rivelato a Enoch, e con alcuni numeri dettati da un sacerdote egizio all'esoterista inglese Aleister Crowley, il fondatore dell'abbazia di Thélema, a Cefalù. Mentre Barra-co brancola nel buio, alcuni indizi lo spingono a raggiungere Lisbona, dove Crowley ha vissuto. E dove si imbatte nei discendenti dei Cavalieri di Cristo, l'ordine creato da re Dionigi I dopo la soppressione dell'ordine dei Templari...


mercoledì 27 marzo 2019

ThrillerNord#6 - Arthur King, Graphic Novel

LoreGasp

Recensione scritta per Thrillernord, Associazione culturale.

... i fumetti. Una volta si chiamavano così, ora si sono evoluti in graphic novel. In ogni caso, restano una bellissima espressione del modo di raccontare storie. Li ho sempre amati, ne ho collezionati molti, a partire dal classico che più classico non si può, Topolino, passando per i manga. Soprattutto quelli della mia infanzia, costellata di robot come Goldrake (ehi, questo è il classico dei classici) e Jeeg Robot.
Uh, sospiro.
La collaborazione con Thrillernord riserva sorprese simpatiche come questa.
E' stata una bella occasione di sbirciare in un mondo per me ancora abbastanza nuovo.

Sinossi

In occasione del venticinquennale (1993 - 2018) dall’uscita del primo albo di Arthur King, il celebre fumetto creato dallo sceneggiatore Lorenzo Bartoli e dal disegnatore Andrea Domestici, Cut-Up Publishing presenta il volume in edizione di pregio Arthur King: Segni d’autore alla corte del King, un “best of” delle migliori storie, qui riproposte in grande formato, una ricchissima selezione di tutte le prestigiose firme che hanno lasciato il segno nella serie, come Corrado Mastantuono, Tito Faraci, Giuliano Piccininno, Massimo Carnevale, Saverio Tenuta, Guglielmo Signora, Lucio Leoni, Emanuela Negrin, Greg, Alessandro Bignamini e tanti altri. Mentre la “Arthur King Gallery” contiene i contributi di Roberto De Angelis, Paolo Mottura, Giuseppe Palumbo, Marco Soldi, Luigi Siniscalchi, Maurizio Di Vincenzo, Mauro Talarico, Alessandro Gottardo e tanti altri.


sabato 23 marzo 2019

ThrillerNord#5 - I tempi nuovi, Alessandro Robecchi

LoreGasp

Recensione scritta per Thrillernord, Associazione culturale.

Ecco un autore che mi incuriosiva da un po'. Ed ecco l'occasione giusta per conoscerlo. Grazie a Thrillernord, ho letto I tempi nuovi, di freschissima uscita (14 marzo 2019) per Sellerio Editore.

Un libro che mi ha fatto girare la testa, per la girandola di informazioni talmente ben incastrate le une nelle altre a formare una trama solida e fluida al tempo stesso.

Sinossi

Un bravo ragazzo, università, fidanzata, famiglia, i soliti lavoretti per raggranellare i soldi per un viaggio di piacere, viene trovato morto dentro la sua utilitaria. Le mani legate al volante, un colpo in testa e un foro di proiettile preciso alla tempia, i calzoni abbassati. Del caso si occupano i sovrintendenti Ghezzi e Carella, ed è un’indagine che si presenta lunga e complessa, dove gli indizi, anziché mancare, sembrano troppi.
Intanto, Gloria Grechi, impiegata di media condizione, donna dal fascino e dall’atteggiamento elusivi, si presenta presso la neonata agenzia investigativa di Oscar Falcone, non specchiatissimo amico e compare di guai di Carlo Monterossi: vuole che le ritrovino il marito improvvisamente scomparso. Ma la cliente non dice tutto, non spiega perché non si rivolge alla polizia, non chiarisce i suoi misteriosi comportamenti. Carlo Monterossi, autore televisivo di una trasmissione di enorme successo, che gli ha dato fama e soldi, ma che lui odia per quello che è diventata, spazzatura, cinismo, speculazione, simbolo dei simboli dei tempi nuovi, partecipa e osserva, investigatore per caso, acuto e ingenuo.
Presto piste, indizi e vicende convergono in un intreccio in cui le vite si mischiano: gli inseguiti possono diventare inseguitori, i giocatori pedine, i traditori traditi a loro volta.
Alessandro Robecchi ha costruito un noir d’alta scuola; un intreccio che è come un meccanismo perfetto in cui ogni ingranaggio porta il lettore con totale naturalezza dove è più sorprendente ritrovarsi.
Emozionante, ribelle, sarcastico e paradossale, disperatamente romantico, il suo personaggio ricorda il Marlowe di Raymond Chandler, ma impiantato nei tempi nuovi. Contro i quali porta un disincantato messaggio di resistenza.


venerdì 22 marzo 2019

Matteo di Pascale - Il piano inclinato

LoreGasp


In fisica, per piano inclinato si intende una particolare macchina semplice costituita da una superficie piana disposta in modo da formare un angolo maggiore di 0° e minore di 90° rispetto alla verticale, rappresentata dalla direzione in cui si esplica la forza di gravità (che può essere determinata ad esempio attraverso un filo a piombo).” Sono le prime parole della definizione di piano inclinato in Wikipedia, per una veloce consultazione.

La definizione fisica è la prima cosa cui ho pensato, dopo aver letto il titolo di questo libro di Matteo di Pascale, uscito ieri 21 marzo per I Jackpot di Las Vegas Edizioni, e con cui ho confrontato la storia, dopo averla letta. Ero curiosa di scoprire se una delle leggi fisiche più antiche di questo mondo (pare che gli Egizi la conoscessero già, grazie alla loro abilità di costruttori di grandi opere) si potesse, in qualche modo, applicare alla vita umana. E soprattutto, come.

La sinossi è già un invito a guardare in quella direzione:

Francesco, pubblicitario di successo da cinque anni in Olanda, non sa ancora di essere come una biglia d’acciaio in bilico. Di giorno lavora in un’agenzia in cui guadagna più soldi di quanto riesca a spendere, di sera passa da un locale all’altro a caccia di alcol e ragazze. Le sue vicende si mescolano a quelle dell’olandese Nicky, dell’americana Julia, del greco Christos, e di molti altri “expat” che come lui cercano di ammazzare la noia in una festa infinita tra i canali.
Ma quando cerca di ricordare il vero motivo per cui se ne è andato via da casa, accade l’inevitabile. Il piano inizia a inclinarsi, la biglia scivola, Francesco perde il controllo: si innamora di Nina, la ragazza spagnola di Christos, e questa passione illumina tutto il resto di una luce improvvisamente spietata. Il lavoro, gli affetti leggeri, le sbronze, niente ha più senso.
Dentro un’Amsterdam fatta di eccessi, dove la vita sembra un’esperienza di passaggio e perdersi è sempre concesso, Francesco ha forse l’ultima occasione per non precipitare.

A prima vista, e restando in superficie, ho provato fastidio per le vicende di Francesco. Molto di quel fastidio proviene proprio da lui. Quando ci affianchiamo alla sua vita, ci troviamo già con un bell’inizio di vertigini. Di giorno, Francesco si rinchiude in un ambiente semi-asettico, bianco quanto certe atmosfere allucinate di Matrix (vi ricordate l’incontro di Neo nella bianchissima stazione della metropolitana?).

lunedì 11 marzo 2019

ThrillerNord#4 - Grotesquerie, Emanuela Valentini

LoreGasp

Recensione scritta per Thrillernord, Associazione culturale.

Emanuela Valentini! Sono molto felice di averla "ritrovata". Dai tempi de La bambina senza cuore, avevo perso le sue tracce, pur se vedevo che era impegnatissima a scrivere e creare.
E ora, con questo bellissimo romanzo bizzarro, ritorna sul Blog, e io ne sono particolarmente felice.

Sinossi

Inizi ‘900, Francia. La pace tra gli stati europei è effimera e messa in discussione da rivalità, sete di conquista e moti di ribellione. A Rouen vige il culto della perfezione estetica. Se i ricchi curano i loro difetti fisici con delle protesi d’oro, trasformandoli in simboli di bellezza, i poveri ritenuti più strani finiscono nel circo di Madame Grotesque, un posto macabro in cui creature emarginate e deformi si guadagnano da vivere divenendo oggetto di scherno e di divertimento dei potenti. Nel frattempo, in una prigione sotterranea segreta, i dissidenti vengono indebitamente impiegati nella costruzione di macchine da guerra... Una scrittura avvolgente e piena, un romanzo corale dall’ambientazione potente, un’avventura steampunk distopica piena di personaggi tormentati e cose che non dovrebbero accadere. Un’adolescente muta non dovrebbe essere costretta a lavorare in un circo dei mostri; una ragazza intrepida e generosa non dovrebbe essere ridotta in schiavitù; un giovane coraggioso che si affida alla poesia non dovrebbe essere ostaggio di sudici poteri.


giovedì 7 marzo 2019

Arriva il 32° Salone Internazionale del Libro di Torino!

LoreGasp




Mercoledì 6 marzo 2019, ore 11,30, presso lo spazio Murazzi Student a Torino, direttamente affacciato sul Po, si è tenuta la prima conferenza d’avvio del Salone Internazionale del Libro di Torino, previsto per il periodo 9-13 maggio.

Gli anni scorsi riuscivo sempre ad arrivare in ritardo, o a sbagliare il giorno della conferenza d’inizio. Perciò, arrivavo sempre un po’ trafelata a sapere e capire come si sarebbe sviluppato il Salone più atteso della città, guardando i siti o i social.

Quest’anno è stato diverso, anche perché il Salone sta funzionando in modo leggermente diverso, almeno dal punto di vista della comunicazione. Dopo la conferenza, ho l’impressione che il direttore del Salone, Nicola Lagioia, non si sia risparmiato quando si è trattato di fare un passo avanti, esporsi in prima persona e dire: sì, il Salone si farà, e sarà un po’ diverso da come abbiamo sempre fatto.
Non sono certo la persona più adatta per rivangare la storia tormentata di un Salone espositivo che dovrebbe sempre filare liscio come l’olio ed essere sostenuto da città, regione e nazione intera, e non serve a nessuno andare a focalizzarsi sulle magagne del passato e le mancanze del presente.
È facile criticare, è facile giudicare ed è facile sperare che le cose buone come questa falliscano e spariscano dalla faccia della terra, a beneficio di invidie e di creature piccole quanto capocchie di spillo, che si rallegrano delle sventure altrui.

A me piace guardare le cose in un altro modo.

Cos’ho visto ieri?

Innanzitutto, uno spazio di conferenza interessante: il Murazzi Student Zone è un locale dall’architettura abbastanza insolita (muri di mattoni, volte a vista che fanno pensare più ad un magazzino, che non ad un luogo dove ci si riunisce per parlare, creare e anche prendere un caffè), riservato agli studenti e ai ritmi e alle esigenze della loro vita di studio, esattamente a due passi dall’argine del fiume Po. Se io avessi avuto a disposizione uno spazio simile, nei miei giorni universitari, non mi sarei più scollata da lì.

All’inizio, una sfilata dei principali attori che si sono riuniti per tirare su le sorti di un Salone che tre quarti della città dava per spacciato durante la stessa edizione del 2018: Silvio Viale, presidente dell’Associazione Torino, città del libro, Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei Lettori, Maurizia Rebola, direttrice della Fondazione Circolo dei Lettori, e Nicola Lagioia, direttore editoriale del Salone del Libro.

Dopo i dovuti ringraziamenti e tributi alla politica, la rivelazione anche delle difficoltà incontrate nell’appianare la situazione Salone da parte dei rappresentanti del Circolo dei Lettori, si è arrivati al cuore vero e proprio. Come sarà strutturato il Salone? Chi comparirà? Quali autori? E il paese ospite?

Il Salone cambia struttura: il padiglione n°5 non è più disponibile, entrerà in scena lo spazio espositivo dell’Oval. Di conseguenza, le entrate saranno due, con la calda, caldissima speranza che il flusso dei visitatori sarà più disciplinato e meno soggetto a quelle orribili code faticose, soprattutto dei primi giorni. La speranza è mia, naturalmente. Io mi auguro che se ne stiano occupando perché, da creatura nevrastenica e impaziente come sono, anche solo 5 minuti di coda, all’italiana, per di più, sono una tortura inenarrabile. Non è tanto il dover aspettare il proprio turno di entrata, che potrebbe essere ragionevole, quanto il dover difendere continuamente la propria postazione dai furbi, continuamente presenti e in agguato, che ritengono il loro tempo sempre molto più prezioso degli altri, e che devono passare per primi, in grazia della loro spregevole furbizia.

Capita dal panettiere, e purtroppo anche in manifestazioni di questo tipo, dove si presuppone ci sia un concentrato maggiore di rispetto altrui. Illusione.

Paese ospite? No, non c’è. Perché limitarci ad un paese, quando si può avere una lingua intera?

Una delle novità del Salone è proprio questo: lo spagnolo sarà la lingua ospite del 32° Salone Internazionale del Libro. Perché una lingua? Perché parlare altre lingue è il modo migliore per abbassare barriere di cultura e tradizione tra umani, e avvicinarsi a conoscere, e apprezzare.
Un altro ospite d’onore c’è, però, ed è Sharjah, la capitale mondiale del libro 2019: pare non sia stato facilissimo accordarsi questa presenza, che potrebbe anche rivelarsi sorprendente.

Chi sono gli autori? Talmente tanti, che... non li ricordo! Di sicuro mi è rimasto impresso Matt Salinger, il figlio di John Salinger, che interviene a proposito del famoso padre. Quest’anno ci saranno festeggiamenti vari al Salone, che coinvolgono moltissime case editrici, come la Sellerio, che compie 50 anni, Minimum Fax, che ne compie 20 e molte altre ancora che non cito solo per questioni di memoria… ma sono rimasta davvero sorpresa di quante compiono gli anni praticamente tutte insieme. Il 9 è un numero propizio per i concepimenti, davvero. :-D

Sto tralasciando tanti pezzi. La conferenza è durata un paio d’ore, ed è stata molto ricca, per la parte che tocca le presenze di autori e case editrici e tutto il programma del Salone Off, quello che coinvolge librerie e strutture che ospitano serate e feste a tema provenienti dal libro. Vi ricordate che spagnoleggiamo a maggio a Torino, al Lingotto? Lo faremo anche fuori, poiché la lingua è strettamente associata a paesi che amano danze come tango, merengue, bachata. Insomma, si legge e si balla a Torino! E non solo.

Alla conferenza io ho colto la volontà di fare, di creare e di offrire un’esperienza che si allarghi nelle vite di chi frequenterà il Salone toccando più corde possibili. Ci saranno insoddisfazioni, insofferenze e cose riuscite male, critiche e giudizi più o meno reali o supponenti. Fa tutto parte del gioco.
Il gioco, sì. Non ho detto una cosa estremamente importante, che riguarda il tema del 32° Salone Internazionale del Libro: il gioco. E in particolare, il gioco del mondo.

Come sarebbe se tutte le culture, i paesi, le lingue e le tradizioni del mondo fossero parte di un grande gioco divertente? È la domanda che nasce esaminando le opere di Julio Cortazar, che è l’incarnazione di una grande mescolanza di culture e di lingue, essendo nato in Belgio da genitori argentini, e scrittore e viaggiatore in tutta Europa.

Che ne dite? Scendete a giocare, a maggio?

martedì 12 febbraio 2019

ThrillerNord#3 - A bocca chiusa, Stefano Bonazzi

LoreGasp

Recensione scritta per Thrillernord, Associazione culturale.

I libri scelgono, e vengono scelti. Questo mi aspettava al varco. Non tanto per farmi ritornare in alcune situazioni abbastanza angoscianti vissute da giovane, ma per farmi comprendere che ormai sono alle spalle. Possono ritornare a graffiare, ma solo se mi fermo a credere che sia così.
Non graffia.
Non fa male.
E' illusione.
Svanisce e può non tornare mai più.

Sinossi

L'afa d'agosto è insopportabile, soprattutto quando hai dieci anni e sei costretto a startene chiuso in casa con il nonno, una belva in gabbia la cui violenza trova sfogo su di te. E se non puoi frequentare gli altri bambini, anche tu diventi un animale solitario, destinato a crescere somigliando ogni giorno di più al tuo aguzzino. Così finisci per accogliere il seme del male. Lo covi per anni, lo senti germogliare, finché non spunta il desiderio di vendetta. Ma se la persona che ti ha allevato, trattandoti come una bestia, ora è morta, devi scegliere qualcun altro su cui sfogare la tua rabbia..."A bocca chiusa", romanzo d'esordio di Stefano Bonazzi, racconta la genesi di un assassino. Un viaggio allucinato tra i deliri del protagonista che, partendo da un'infanzia di violenze e privazioni, attraversa una cruda diseducazione sentimentale e sfocia in un finale tragico e spiazzante.

martedì 5 febbraio 2019

Margherita Oggero – La vita è un cicles

LoreGasp

Le battute d’inizio del 2019 si aprono di nuovo con Margherita Oggero, che sabato 26 gennaio, a Buttigliera Alta, ha presentato il suo ultimo libro, La vita è un cicles, in compagnia del Comune di Buttigliera, Bolla e Fantasia e il Blog Del Furore Di Aver Libri.

Ecco la sinossi:

In una gelida mattina d'inverno, nel retro dell'Acapulco's, uno dei peggiori bar di Torino, viene ritrovato un morto ammazzato. Chi è? Ma soprattutto, chi l'ha fatto fuori, e perché? Massimo, giovane laureato in Lettere che per sbarcare il lunario prepara panini e scongela brioches precotte, non sa nulla di quel cadavere con la faccia spappolata, così come sembra non saperne niente neppure Gervaso detto Gerry, il figlio del padrone del bar, un ragazzotto non proprio sveglio, più interessato a conquistare la bella Sabrina che a fare fatica dietro al bancone... A dirigere le indagini con la sua squadra c'è il commissario Gianmarco Martinetto, un poliziotto dal carattere ruvido e apparentemente scostante come la sua città, che deve rimboccarsi le maniche per risolvere questo intricato caso in cui le piste investigative si confondono e si sovrappongono. Dietro l'omicidio c'è forse la mano di una misteriosa mafia veneta che ha il controllo della periferia torinese? Oppure è uno spietato regolamento di conti per una faccenda di droga, o prostituzione? E chi è veramente Gilda, femme fatale che fa perdere la testa a Massimo, bravo ragazzo più a suo agio con le versioni di latino che con i sentimenti? In una girandola di irresistibili colpi di scena e con la sua scrittura densa di humour nero, la straordinaria Margherita Oggero ci regala un giallo dal ritmo serrato in cui come sempre Torino, e non solo i suoi abitanti, ha un ruolo da assoluta protagonista: la Torino delle periferie, della clandestinità, del degrado, della convivenza difficile, dimenticata dalla politica ma teatro di grandissima e mai sopita vitalità.

Intrigante, vero?


lunedì 4 febbraio 2019

ThrillerNord#2 - Bartleby mi ha salvato la vita, Massimo Tallone

LoreGasp

Recensione scritta per Thrillernord, Associazione culturale.

Continuano le sorprese riservate dalla collaborazione con Thrillernord: mi sono addentrata nel testo principale della Libroterapia, scritto fresco fresco da Massimo Tallone, come desideravo da un po'. Nello stesso tempo, ho visto elencati e descritti con disinvoltura e precisione tutti i motivi per cui leggo.
Cosa si può chiedere d'altro, ad un libro?

Sinossi

In quest'opera Massimo Tallone propone di leggere i classici della letteratura come istruzioni per l'uso utili alla propria vita, come rimedi per fronteggiare i disagi e i malesseri di nuova e antica data, come sollievo nel ritrovare in testi lontani esperienze comuni e soprattutto le soluzioni a molti problemi di oggi. La lettura fornisce strumenti indispensabili alla vita quotidiana: perché, infatti, farsi cogliere alla sprovvista da una emozione d'amore o da un furto in casa, quando si può arrivare già perfettamente preparati, grazie alle prescrizioni contenute in "Madame Bovary" e "Nudi e crudi"? Ma "Bartleby mi ha salvato la vita" non è solo un saggio. L'autore fornisce esempi pratici, mostrando come nella sua vita abbia risolto problemi, superato dolori e affrontato imprevisti chiedendo soccorso, di volta in volta, a un personaggio letterario, a un classico.


martedì 22 gennaio 2019

Davide Pappalardo – La versione di Mitridate

LoreGasp


… è interessante che su tre articoli, due siano dedicati a libri che ruotano intorno ai veleni. E all’inizio dell’anno. :-D Potrebbe aprire mondi interi di battute e scherzi, come l’ipotesi che non abbia smaltito a dovere il cenone…

Io sono attratta dall’argomento “veleno”. Mi affascina da sempre, e quando scoprii l’esistenza di Lucrezia Borgia e della sua (presunta) maestria con i veleni, la aggiunsi al mio piccolo Pantheon privato. Perciò, un libro che ha nel titolo questo termine, o qualcosa che lo richiama, si guadagna la mia attenzione. Cosa sono i veleni? Sostanze tossiche, che procurano malattie, danni agli organismi viventi e pure morte, nei casi di maggior potenza.  Per una lettura completa, consiglio il sito Treccani.

Non sono tutti così brutti e cattivi, però. Alcuni di loro sono sostanze curative: nelle dosi eccessive, diventano letali. Un esempio classico è la digitale purpurea: in dosi sufficientemente basse sono curative degli scompensi cardiaci, ma in quelle sbagliate, o eccessive, li aumentano fino alla morte. Oppure il pesce palla, prelibatezza costosa se cucinato nel modo adeguato, arma letale nel caso contrario, magari perché il cuoco si dimentica di asportare le sacche del veleno… ah, la smemoratezza.

Ne La versione di Mitridate abbiamo a che fare con un cuoco sbadato? Oppure con uno talmente ambizioso da ricorrere a metodi alternativi per sbaragliare la concorrenza, come mostrò Luca Iaccarino?
No, abbiamo a che fare direttamente con il veleno, richiamato dall’illusione a Mitridate, il leggendario re del Ponto che divenne immune al veleno,  grazie ad una paziente e costante assunzione di sostanze tossiche nel corso della vita per sopravvivere ad eventuali attentati.   

martedì 15 gennaio 2019

Segnalazioni editoriali#29 - Maria Teresa Steri, Tra l'ombra e l'anima

LoreGasp

... ritorna Maria Teresa Steri nel Blog! Il 9 gennaio è uscito il suo ultimo romanzo, Tra l'ombra e l'anima. In attesa di leggerlo e di poterne parlare qui, ecco tutte le informazioni sul libro e su come trovarlo, nonché la biografia dell'autrice e dove potete sentire la sua voce, nel blog che cura da tanti anni con una passione davvero ammirevole.

Titolo: Tra l’ombra e l’anima
Autore: Maria Teresa Steri
Data di pubblicazione: 9 gennaio 2019
Genere: thriller psicologico-paranormale
Pagine: 370

Trama
Da due anni la mia vita non è più la stessa. Visioni e memorie di eventi mai vissuti mi costringono a rintanarmi in casa. L’ossessione per un uomo sconosciuto – da me battezzato “il Visitatore” – minaccia il mio matrimonio. Né mio marito né il terapista al quale mi sono rivolta sono disposti a credermi. Solo Alba, una donna incontrata su Internet, sembra in grado di darmi delle risposte. Mi ha convinta che i miei strani ricordi appartengono a una vita precedente e che il Visitatore è un uomo in carne e ossa.
Ora però Alba è morta, forse assassinata da una misteriosa associazione, e io sono rimasta da sola a cercare l’uomo delle mie visioni. Ma la rete di segreti che circondava Alba si sta stringendo pericolosamente intorno a me. E affrontare il passato che ho dimenticato è come gettare uno sguardo in un pozzo oscuro e senza fondo.

Le anime con un legame antico si rincontrano sempre.

Ebook o cartaceo in vendita su Amazon:  https://www.amazon.it/dp/B07L3ZCQR4/

Prezzo ebook:  2,99 €
Prezzo cartaceo: 11 €
GRATIS con Kindle Unlimited

Primi capitoli scaricabili in pdf: http://bit.ly/2QmdZTS

E un primo assaggio con l'Incipit

In apparenza è un giorno come tutti gli altri. Simone si prepara per andare al lavoro, io indugio davanti alla finestra del salotto, intenta a osservare la strada. In realtà non è un giorno qualunque, perché oggi per la prima volta dopo due anni metterò piede fuori casa da sola.
Sto andando a caccia di risposte. Alla ricerca di un uomo che mi ha rovinato la vita e che pure smanio di incontrare, conoscere, guardare in faccia. Un uomo che non so neppure se esista davvero o se sia solo il frutto di un morboso vaneggiare, un’opportunistica invenzione della psiche, come asserisce il mio terapista.
Stringo con entrambe le mani la solita tazza di caffellatte con un misto di eccitazione, paura e senso di colpa. Abbandonare la sicurezza delle mura domestiche mi atterrisce. Tutto il mio mondo è stato tra queste pareti per così tanto tempo che stento a credere ci sia altro là fuori.
Da due anni ho smesso di lavorare, vedere gli amici, andare a fare la spesa, uscire la sera. Vivo in una reclusione auto imposta nel tentativo di arginare le mie ossessioni.

Chi è Maria Teresa Steri

Maria Teresa Steri è nata nel 1969 e cresciuta a Gaeta. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia si è trasferita a Roma, dove vive attualmente con il marito. Ha collaborato come giornalista pubblicista nella redazione di quotidiani e riviste.

Cura il blog Anima di carta dedicato a chi ama scrivere e leggere. Si interessa di scrittura creativa e antroposofia. È un’appassionata di Alfred Hitchcock. I suoi autori di narrativa preferiti sono Ruth Rendell e Boileau-Narcejac.

Ha pubblicato nel 2009 il suo primo romanzo “I Custodi del Destino” (Deinotera Editrice, fuori catalogo), un thriller basato sull'idea della reincarnazione. Nel 2015 è nato “Bagliori nel buio”, un noir sovrannaturale, e nel 2017 il thriller esoterico “Come un dio immortale”. Nel 2019 è uscita la seconda edizione de “I Custodi del Destino” (interamente riveduto) con il titolo “Tra l'ombra e l'anima”.




lunedì 7 gennaio 2019

Massimo Rossi – L’ombra del bosco scarno

LoreGasp

Questo libro si è nascosto diverse volte, in casa mia. Approfittando dell’ampiezza e lunghezza della Cintura di Orione, se n’è sempre scivolato furtivo nei punti in cui meno lo raggiungevo. Quando si faceva vedere, con la sua copertina nero-azzurra, era solo per ricordarmi che non l’avevo ancora né acchiappato, né letto.

A questo ho messo fine a Natale, quando si è presentata la necessità di “riposarsi” dalla giornata di festa, ascoltando un’altra voce, altre storie. Meglio ancora se di tipo diametralmente opposto, come quella di Massimo Rossi, e L’ombra del bosco scarno.

Apparentemente, non c’è nulla che ricordi il Natale.

Se non una certa atmosfera da cartolina, dove tutto sembra sereno, leggiadro e luminoso. Ad un primo sguardo, almeno. Un’osservazione e un ascolto più attenti, e si capta la leggera nota stonata, si coglie la fissità del paesaggio, troppo ingessato per cambiare.

Siamo nella valle della Stille, e più precisamente un altopiano bello, fiorente e isolato. Qui vive la comunità di San Mathias, un villaggio di famiglie che si conoscono tutte da secoli, letteralmente. Il loro fondatore è un oscuro San Mathias, un santo le cui origini si perdono nel tempo antico, e di cui non si sa molto. Affascinato dalla bellezza e dalla prosperità di quella valle, da lui ritenuta plasmata direttamente dalle mani divine, il santo creò un Metodo per permettere alle prime quattro famiglie abitatrici della valle di vivere insieme in armonia, uniti e compatti contro il male, sostenendosi e proteggendosi gli uni con gli altri.

Nei secoli dei secoli.

L’incarnazione del paradiso in terra.


venerdì 4 gennaio 2019

Simonetta Agnello Hornby – Il veleno dell’oleandro

LoreGasp

Il libro a cavallo tra il 2018 e il 2019. Comprato diversi mesi prima (eufemismo per indicare un anno almeno… io perdo la memoria, quando si tratta di acquistare libri), scelto la sera di Natale per un momento rilassante dopo la giornata dedicata alla famiglia.

Ci ho messo un po’ a finirlo? Certo, era in lettura contemporanea con altri tre. E alle ultime corse lavorative e non.

E l’apparente ritardo mi ha permesso di scivolare nel 2019 in compagnia della voce di questo libro, che mi ha letteralmente incantato. Leggete come si presenta:


Pedrara. La Sicilia dei Monti Iblei. Una villa perduta sotto alte pareti di roccia tra l'occhieggiare di antiche tombe e il vorticare di corsi d'acqua carezzati dall'opulenza degli oleandri. È qui che la famiglia Carpinteri si raduna intorno al capezzale di zia Anna, scivolata in una svagata ma presaga demenza senile. Esistono davvero le pietre di cui la donna vaneggia nel suo letto? Dove sono nascoste? Ma soprattutto, qual è il nodo che lega la zia al bellissimo Bede, vero custode della proprietà e ambiguo factotum? Come acqua nel morbido calcare i Carpinteri scavano nel passato, cercano negli armadi, rivelano segreti - vogliono, all'unisono, verità mai dette e ricchezze mai avute. Tra le ombre del giorno e i chiarori della notte, emergono influenze di notabili locali, traffici con i poteri occulti, e soprattutto passioni ingovernabili. Le voci di Mara, nipote prediletta di Anna, e di Bede ci guidano dentro questo sinuoso labirinto di relazioni, rimozioni, memorie, fino a scavalcare il confine della stessa morte. Simonetta Agnello Hornby mette a fuoco un micromondo che pare allargarsi, con un brivido, a rappresentare i guasti, le ambizioni e le ansie di liberazione dell'universo famigliare, tutto intero.


giovedì 3 gennaio 2019

Segnalazioni editoriali#28 - Francesca De Angelis, Cenere sulla brughiera

LoreGasp

Ci vuole la segnalazione di un libro, per cominciare l'anno. E' quella che mi sono detta stamattina, con il caffè. Lascio parlare Francesca De Angelis, autrice di Cenere sulla brughiera, un testo che, nella sua trama, si occupa di violenza sulla donne, emarginazione sociale e bullismo.

Sinossi:

Catherine Barret nacque in una piccola cittadina dello Yorkshire, crescendo felice fra le brughiere che caratterizzano quei luoghi. Quell’infanzia ridente che sembrava poter durare in eterno viene spezzata dalla morte dei suoi genitori Elizabeth e Robert Barret. Cathy assieme alla nonna Mary e all’infantile zia Clarisse è costretta ad immigrare negli Usa. Dopo la morte della nonna, seguita successivamente da quella della zia, Catherine viene affidata ai Finch una coppia snob e sgarbata che la maltratta in continuazione. La ragazza troverà un po' di sollievo con l'amicizia e successivamente storia d'amore con il tormentato Logan, suo compagno di classe, ragazzo fragile che cela la sua infelicità con una facciata allegra e solare. Dopo giorni di idillio, Logan scompare. Catherine dovrà così fronteggiare da sola il bullismo dei suoi compagni di classe. Fra mille peripezie dopo essere scampata ad una violenza di gruppo da parte dei suoi compagni, si ritroverà a fuggire per la campagna, braccata dalla polizia che la considera responsabile della morte dei suoi amici e dei suoi genitori adottivi. Cathy da innocente verrà condannata alla pena capitale dopo essersi ricongiunta con Logan ed aver appreso di essere stata usata da John Cabol, un perfido avvocato amico dei Finch, assassino degli stessi e che ha visto in lei lo strumento ideale per realizzare i suoi loschi piani. Il lieto fine arriverà solo con la pace eterna, poiché nelle mie storie spesso è solo l'aldilà il luogo di pace. Nei miei racconti i protagonisti sono quasi sempre ragazzi soli e gli adulti che dovrebbero proteggerli diventano spietati carnefici senz'anima. Solo gli adulti deboli, in questo caso rappresentati dall'infantile ed un po' pazza zia Clarisse e gli anziani nonni di Logan rappresentano il bene che però è sempre destinato a soccombere. In questo romanzo ispirato a “Cime Tempestose” spesso citato nel libro come romanzo preferito dalla protagonista, ho voluto rappresentare il lato oscuro nel mondo dove la vita, la felicità e l'amore vengono abbattuti dal denaro e dalla sete di potere qui rappresentati dal malvagio avvocato Cabol. 

Dati biografici del libro:

Titolo: Cenere sulla Brughiera
Editore: Arduino Sacco Editore
Autore: Francesca De Angelis
ISBN: 978-88-6951-219-3
Numero pagine: 228
Data di pubblicazione: settembre 2016
Sito editore: www.arduinosaccoeditore.eu (il libro si acquista tramite il sito ma lo si può comprare anche in libreria, dietro ordinazione.)

Per conoscere l'autrice:

Francesca De Angelis nacque a Roma il 10-04-1991 in una gelida giornata di primavera, l'unica sopravvissuta ad un potenziale parto plurigemellare. Per avere un quadro di quella che fu la sua infanzia, basta guardare uno di quei film anni 30 con protagonista Shirley Temple dove il lieto fine è presto detto. Le sue giornate erano scandite dalla scuola e dai giochi con gli amici sotto l'occhio vigile della nonna, una signora energica e un po' mascolina che le raccontava spesso le storie e le leggende che aveva appreso nel paesino di montagna dov'era cresciuta. Così nutrita da storie su fate, folletti e principesse l'immaginazione della piccola Francesca iniziò ad essere fertile. 

Un contributo venne anche dalla florida e grassottella zia materna che ogni pomeriggio, aiutata dalla collana dei libri “I Quindici” rendeva ancora più forte il suo desiderio di lettura. C'era un periodo della sera, che Francesca trovava magnifico quando il buio cadeva sulla casa della nonna, dove ogni angolo poteva celare un mistero o un bizzarro animale. Essa appariva agli occhi della bimba come un castello incantato. Qualche anno dopo il castello incantato arrivò davvero. A nove anni, dopo la morte della nonna, seguita a breve da quella della zia, la depressione iniziò a divagare nel suo corpicino spingendolo a vedere il lato più orribile del mondo. 

Qualcuno però non voleva vederla soffrire. Il giorno del suo decimo compleanno qualcuno le recapitò un regalo molto speciale che cambiò per sempre la sua vita. Il regalo era il terzo volume della saga di Harry Potter, della scrittrice britannica J.K. Rowling che divenne da allora la sua Fata Madrina cosmica. Quel romanzo le fece capire come la scrittura, il semplice poggiare una penna su un figlio potesse rinvigorire il suo animo in maniera ancora maggiore di quanto potesse fare qualunque medicina. Da ragazzina Francesca prese ad amare la scrittura e usando delle vecchie bambole prese a dar vita ai suoi personaggi. Oggi, che la sua vita è passata per un quarto ha da poco pubblicato il suo primo romanzo “Cenere sulla Brughiera” per la casa editrice Arduino Sacco

E, sebbene il cammino verso la felicità sia ancora lungo e tortuoso, la ragazza continua a scrivere non volendo mai abbandonare l'attività che ama di più e che la salva ogni giorno dal finire nel baratro.

martedì 1 gennaio 2019

Della Parola dell’Anno – Anche quest’anno.

LoreGasp

… e ci siamo. Di tutte le tradizioni che ho lasciato andare, questa è una delle poche che mantengo. Dare all’anno appena iniziato una parola che possa funzionare da timone, ispirazione, guida. Mi sembra doveroso ricordare la sua fonte primaria, il blog Penna Blu di Daniele Imperi, che all’inizio di ogni anno nuovo trova tre parole per dargli un aspetto e una forma. Io l’ho snellita ad una: tre mi sembrano troppe. Una gabbia.

Bene, se quella dell’anno 2018 era espansione, quale sarà la prescelta del 2019?

Rinascita.

Ha un sapore new age, motivazionale. La dicono in tanti, la usano in tanti. Quando è spuntata fuori, in tutta discrezione, nel bel mezzo di ottobre, l’ho guardata un momento con scetticismo. Lei mi ha guardato a sua volta, tranquilla, in attesa. Io ho compreso che avrei potuto ignorarla, e sforzarmi di cambiarla (come ho cercato di fare), ma tanto lei sarebbe rimasta lì e se l’avessi messa da parte, avrebbe bussato con insistenza alla mia porta per farsi ascoltare. Buon Anno, carissima. Per me è stato quello il Capodanno, anche se con un leggero sfasamento temporale sul calendario comunemente accettato.

Bene, cosa riguarda questa rinascita? Chissà se riesco a spiegarmi, senza suonare ritrita. Da qualche tempo, mi stanco facilmente. Le parole e i libri hanno perso il sapore e i suoni che avevano di solito. Mi sono chiesta la ragione di questo buio quasi improvviso, senza una risposta. Poiché la volevo a tutti i costi, non arrivava. E’ spuntata come un fiorellino in mezzo alle rocce con la parola rinascita.
Rinascere vuol dire ricominciare. Reiniziare su un foglio bianco, con le scarpe nuove, nuove matite e nuovi quaderni. Vuol dire andare negli spazi bianchi e riempirli. In quelli bui e rischiararli. Vuol dire trovare nuovi colori. Come il drago del Blog, che da blu è diventato dorato… con riflessi viola. Ogni tanto ama cambiare squame. Oro, viola, oro di nuovo. Molto più flessibile, più veloce e anche meno prevedibile.

Come si concretizza la rinascita? Non so ancora dirlo. Non ho strutture definite, adesso. Lo scoprirò post dopo post, libro dopo libro, scrittura dopo scrittura, drago dopo drago.

Buon 2019!

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